Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 02.17

Lettera aperta a Matteo Renzi. Di Arnaldo De Porti

De Porti, classe 1935, si rivolge direttamente al Premier

| Scritto da Redazione
Lettera aperta a Matteo Renzi. Di Arnaldo De Porti

Caro Presidente del Consiglio Renzi,

lo sanno tutti quelli che mi leggono che ti ho accettato come Premier solo perché non c’erano altri da scegliere e quindi ho fatto – come si usa dire – “di necessità virtù”.

Di perplessità sul tuo operato (ultima quella di fare cassa sui… morti) ne ho avute e alimentate ogni giorno, e non poche, e queste si sono rivelate assai veritiere nel senso che, ancor oggi, al di là dei discutibili risultati, il Paese si è impoverito a dismisura specie con riferimento ai giovani e agli anziani. È inutile innescare polemiche che sarebbero inascoltate in quanto con il tuo governo non esiste dialogo, ma mi par di poter dire con cognizione di causa, senza fare terrorismo mediatico, che mi aspetto da un momento all’altro una sorta di big bang, che, come sappiamo, ai primordi, avrebbe determinato una esplosione dalla quale l’Universo si sarebbe poi formato a partire da uno stato iniziale di altissima densità e temperatura, cui sarebbe seguita una rapida espansione.

Temo però, come tuo “gufo”, che questa volta il big bang sarà molto diverso, nel senso che ci sarà un altro tipo di esplosione: quella degli italiani che finalmente si saranno accorti che di economia capisci ben poco e che le uniche cose che sai fare davvero bene al punto da determinarmi perfino invidia (non lo nego) sono quelle di presentarti e mostrarti, grazie anche alla tua ottima presenza fisica, come uno che sa e che vuole insegnare a tutti, che ti aiuta, con tanta ostentata sicurezza, nel muoverti sia in Italia sia in Europa, tanto da far intendere che sapresti davvero il fatto tuo. Ma così non è tanto da costringermi a collocare questa tua tanta sicumera ostentativa fra la sbruffoneria e il tecnicismo del marketing di natura berlusconiana. e non aggiungo altro.

L’Italia non cresce, la gente è sempre più povera e ora, udite udite, per fare cassa vorresti, in base ad alcuni parametri, tagliare le pensioni di reversibilità: come dire, fare cassa sui morti!

Non rimarrebbe che Salvini, ma questo mi fa schifo come politico, aggettivo che quest’ultimo ha usato ieri anche nei tuoi confronti. E allora? Non resterebbe che Grillo, il quale, anche se non sarà un’aquila politicamente, fa delle enunciazioni, a volte suffragandole con i fatti, che sembrano attagliarsi meglio al pensiero collettivo rispetto a quel poco che hai dimostrato di fare fino a oggi. Non per niente in questi giorni anche gli avversari chiedono la sua mano, da destra a sinistra… Allegria!

Arnaldo De Porti, classe 1935

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