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Linea Cremona-Codogno: progettare il raddoppio |G.Trespidi (Udc)

Milano è strategico per la Lombardia e prima si migliorano i collegamenti ferroviari quanto prima Cremona uscirà dalla condizione di Cenerentola

| Scritto da Redazione
Linea Cremona-Codogno: progettare il raddoppio |G.Trespidi (Udc)

Servizio ferroviario: chi pensa al futuro progetta il raddoppio delle linee del cremonese partendo dalla Cremona – Codogno. Il recente accordo tra RFI e Regione Lombardia riguardante la linea Mantova – Cremona – Milano definisce alcuni interventi infrastrutturali nel tratto ferroviario Codogno – Mantova. Tratto a binario unico, lungo 90 km, con 71 passaggi a livello e 15 stazioni. L’accordo prevede anche la definizione di un modello di esercizio per la linea Milano - Cremona - Mantova per i treni regionali "veloci” e "convenzionali” con l’individuazione degli interventi infrastrutturali necessari per la stabilizzazione dell’orario e degli attuali servizi ferroviari. Molto concreti e ambiziosi gli obiettivi dell’intesa firmata dall’Assessore regionale ai Trasporti Alberto Cavalli e dal Direttore Commerciale di RFI Orazio Iacono. – dichiara il Segretario provinciale dell’UDC Giuseppe Trespidi – Come d’altra parte, importanti e ambiziosi sono gli interventi per il potenziamento infrastrutturale della tratta Codogno - Mantova. Ma se veramente si ritiene che la linea Milano - Cremona - Mantova sia un asset strategico per la rete ferroviaria Lombarda sia sul fronte dei trasporti pendolari, perché collega i bacini di Mantova e Cremona all’area metropolitana di Milano, e sia perché rappresenta uno degli itinerari merci più importanti del bacino padano, dove sono situati i terminali di Mantova, Cremona/Cavatigozzi e Piadena, occorre avere anche una visione strategica per il futuro. Ciò anche se con l’accordo si mira non solo al miglioramento del servizio attraverso un reticolo di offerta più “robusto” e con migliori prestazioni con la sistematizzazione dei servizi viaggiatori, soprattutto quelli per i pendolari, ma si vuol creare, nel frattempo, le condizioni per una gestione più fluida dei servizi merci allora è necessario che si debba pensare non solo al breve ma anche al medio e lungo periodo. – continua Trespidi – Nel merito occorre tenere conto che con un Protocollo sottoscritto dai più importanti soggetti economici, politici e sindacali si è individuata l’area di Tencara (un milione di kmq nel Comune di Pizzighettone) come luogo strategico per lo sviluppo industriale del territorio cremonese. Area che per svilupparsi deve essere dotata di infrastrutture come il Canale navigabile e la linea ferroviaria. Ecco allora che la proposta di raddoppio del tratto di linea tra Codogno e Cremona diventa un obiettivo strategico perché risponde non solo alle esigenze economiche del territorio ma da anche una risposta adeguata al traffico merci e viaggiatori dell’area cremonese. Di ciò non c’è traccia nel Protocollo RFI Regione però se il Sindaco Galimberti ritiene che Cremona sia un cuore dove le vene che gli portano il sangue sono asfittiche si dia da fare perché l’aorta rappresentata dalla linea Cremona - Codogno diventi veramente tale raddoppiandola. Occorrono progetti strategici e prioritari per il futuro senza trascurare il presente e questo è senz’altro uno su cui puntare. Perché a RFI non si chiede di quantificare il costo del raddoppio della tratta Cremona – Codogno? Se insieme all’accordo fatto – del quale non si conosce il cronoprogramma - si aggiunge la scelta di un progressivo svecchiamento dei mezzi con cui si accolgono i passeggeri, che ovviamente riguarda tutte le linee del cremonese (circa il 40% non è dotato di aria condizionata e non è neppure ipotizzabile installarla), e – conclude Trespidi – si attuano gli interventi che i Dirigenti di TreNord hanno descritto durante un incontro, svoltosi recentemente nella sede Regionale di Cremona riguardanti modelli di gestione del traffico ferroviario centralizzato e comunicazioni ai clienti con mezzi innovativi come, ad esempio, twitter insieme al possibile acquisto di biglietti e rinnovo di abbonamenti con internet allora potremmo dire che lo slogan “Signori si cambia!” ha una sua concretezza. Occorre che la politica cremonese cominci tutta insieme a darsi obiettivi ambiziosi partendo dal presupposto che se si vogliono realizzare non si deve chiedere solo ad altri – in questo caso RFI – di investire risorse ma di comparteciparvi economicamente a tutti i livelli. L’UDC ritiene che i pendolari e i viaggiatori del territorio cremonese abbiano bisogno non solo di fatti e di concretezza ma anche di proposte e visioni strategiche e di compattezza nel portare avanti gli obiettivi che si ritengono prioritari per una mobilità adeguata e sostenibile traguardata a un maggiore sviluppo, una buona qualità della vita e l’uscita da un isolamento di comunicazione viabilistica e ferroviaria che avvolge il nostro territorio. Milano è strategico per la Lombardia e prima si migliorano i collegamenti ferroviari con adeguati investimenti infrastrutturali e quanto prima Cremona uscirà dalla condizione di Cenerentola in cui è stata relegata dalla politica in questi anni in cui han prevalso gli investimenti e le realizzazioni in campo stradale e autostradale.

Cremona 13 luglio 2014

Giuseppe Trespidi, Segretario Provinciale UDC Cremona

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