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Lombardia Scegliere chi curare e chi no. Degli Angeli (M5S): ‘ Gallera chiarisca’

“Scegliere chi curare e chi invece lasciare al proprio destino. Sono le tragiche conseguenze del Covid-19 e di una sanità, quella lombarda, che ha fatto male i conti con la realtà”.

| Scritto da Redazione
Lombardia Scegliere chi curare e chi no.  Degli Angeli (M5S): ‘ Gallera chiarisca’

Scegliere chi curare e chi no. Question time di Degli Angeli (M5S): ‘Un fatto inaccettabile, Gallera chiarisca’

“Scegliere chi curare e chi invece lasciare al proprio destino. Sono le tragiche conseguenze del Covid-19 e di una sanità, quella lombarda, che ha fatto male i conti con la realtà”.

Esordisce così il consigliere pentastellato di regione Lombardia Marco Degli Angeli, che ha deciso di presentare un’interrogazione rivolta all'Assessore Giulio Gallera, che sarà discussa in Consiglio regionale martedì 9 giugno prossimo, che chiede di chiarire se con il Covid la Sanità Lombarda si è trovata a scegliere chi curare e chi no.

“Più medici", spiega Degli Angeli, "dichiarano  che hanno dovuto decidere chi salvare e chi no. E' esattamente l'opposto di quello che l’assessore alla Sanità Giulio Gallera ha dichiarato: 'smentisco ogni presunta selezione di pazienti'.  Scegliere chi curare e chi no è una decisione orrenda che nessun dovrebbe mai assumere.  Il tempo delle conferenze stampa monodirezionali è finito: mi auguro che Gallera chiarisca, spieghi in che modo e con quali tempistiche regione Lombardia abbia cercato di far fronte al virus. Non vogliamo però ascoltare la solita propaganda sull'ospedale in Fiera".

INTERROGAZIONE QUESTION TIME 1184

Data di presentazione: 4/6/2020

Informazioni in merito alle procedure di selezione dei pazienti da trasferire in terapia intensiva effettuate negli ospedali durante l’emergenza COVID-19

Iniziativa: DEGLI ANGELI Marco (M5S), MAMMI' Consolato (M5S), FIASCONARO

Andrea (M5S), PICCIRILLO Luigi (M5S), VIOLI Dario (M5S)

INTERROGAZIONE a risposta immediata in Aula X

Al Signor Presidente del Consiglio Regionale Avv. Alessandro Fermi

OGGETTO: Informazioni in merito alle procedure di selezione dei pazienti da trasferire in terapia intensiva effettuate negli ospedali duranti l’emergenza Covid-19.

PREMESSO CHE

Da quanto si è appreso, grazie alle dichiarazioni del dottor Mario Riccio, “in piena emergenza Covid un paziente su tre non è stato intubato”. È il tragico caso dell’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore apparso mezzo stampa il 9 maggio 2020 su “La Provincia di Cremona”. Inoltre, sempre in data 9 maggio, è lo stesso primario a chiarire come la scelta sia avvenuta “in base alla condizione generale e alla presenza di altre malattie, secondo quanto viene indicato come speranza di vita nelle linee guida della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva”.

CONSIDERATO CHE

Il fatto, sopra riportato, è stato confermato a mezzo stampa da molti altri quotidiani, tra cui il Corriere della Sera o La Repubblica, che, in data 8 marzo, hanno riportato l’intervista rilasciata dalla dottoressa Flavia Petrini, presidente SIAARTI (Società Scientifica degli Anestesisti e Rianimatori) la quale dichiarava che: “Oggi la scelta di chi curare richiede regole certe: quando ci sono più pazienti per un respiratore, bisogna privilegiare chi è più giovane o comunque non ha patologie importanti, così come chiarisce un documento tecnico appositamente stilato e destinato ai professionisti. Questo succede perché in Lombardia ci sono condizioni disperate e i professionisti hanno l’esigenza di non essere lasciati soli di fronte a scelte difficili come quella di decidere chi attaccare al ventilatore e chi no”.

EVIDENZIATO CHE

Come gruppo consiliare permane la speranza che, per quanto ufficiosa, tale direttiva non sia stata ufficializzata dalla giunta Regionale. Soprattutto constatiamo come risultino contrastanti rispetto a quanto sopra ripotato, le affermazioni dell’Assessore Gallera descriventi una situazione sotto controllo, quando è evidente che non lo sia mai stata. Il giorno 11 marzo Gallera affermava infatti che: “Il numero di posti che mettiamo a disposizione riesce ad essere maggiore dei bisogni e smentisco ogni presunta selezione di pazienti da curare in terapia intensiva. Al contrario i pazienti impossibilitati ad essere intubati venivano spostati in altra struttura meno sotto stress”.

Si tratta di un’affermazione non del tutto onesta e smentita per mezzo stampa quando in data 8 marzo su la Repubblica la dottoressa Flavia Petrini afferma che: “Non sempre è possibile farlo, ci vuole il personale per portare in fondo questi trasferimenti protetti. Non bastano gli infermieri, deve esserci anche l’anestesista e in questo momento il personale scarseggia. Anche perché tanti dipendenti del sistema sanitario sono a casa in quarantena”. Non vanno poi dimenticate le Rsa. Strutture nelle quali, come denuncia il servizio apparso su “Il Fatto Quotidiano” in data 10 aprile 2020 “gli anziani vengono lasciati morire senza ossigeno e in stanze non sanificate” nessun anziano quindi, risulta essere stato ospedalizzato.

Si aggiungono quindi le parole contraddittorie del governatore Fontana quando in data 11 marzo u.s., su Radio Lombardia dichiarava: “La sanità lombarda sta dando risposte che non so quante altre realtà nel mondo sarebbero riuscite a dare”.

SOTTOLINEATO CHE

La puntata di Report del 25 maggio 2020 ha, purtroppo, reso noto come in Lombardia i privati possono avere l’onere di scegliere quali patologie curare, ricevendo il 40% del budget regionale a fronte del 35% di ricoveri effettuati. Alla luce di questo risulta lapalissiana la necessità di accrescere gli investimenti nella sanità pubblica lombarda smettendo di foraggiare senza pianificazione la macchina privata.

EVIDENZIATO IN CONCLUSIONE CHE

Molti medici hanno smentito l’avvenuto trasferimento dei pazienti verso strutture meno sofferenti. L’attuazione del principio costituzionale sopra citato è, quindi, venuto meno.

P.Q.M.

partendo dal presupposto che Regione Lombardia sia venuta a conoscenza dei fatti in modo tempestivo e che, nonostante ciò, non sia riuscita ad evitare il peggio

SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E L’ASSESSORE COMPETENTE PER CONOSCERE:

-quanti sono i casi noti di pazienti che non sono stati trasferiti in altre strutture e in che modo e con quali tempistiche regione Lombardia ha sopperito alla mancata cura in terapia presso le strutture pubbliche intensive organizzandosi con le strutture private.

Milano, 03 giugno 2020

I consiglieri regionali

1° firmatario Marco Degli Angeli, Gregorio Mammì, Andrea Fiasconaro, Luigi Piccirillo, Dario Violi

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