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Lombardia."Fattore Familia",un provvedimento grave|A.Alloni

| Scritto da Redazione
Lombardia.

ALLONI (PD): "FATTORE FAMIGLIA? UN PROVVEDIMENTO CHE GRAVA SULLE SPALLE DEI CITTADINI CHE ACCEDONO AI SERVIZI SOCIOSANITARI"
Salve le 3 Asp di Cremona grazie all'impegno del Pd
La legge sulla compartecipazione degli utenti ai costi dei servizi sociosanitari è stata approvata la scorsa notte dal Consiglio regionale forzando il regolamento, ossia dopo la mezzanotte (orario sino al quale era convocata la seduta) e senza la presenza dell'opposizione, che aveva presentato una pregiudiziale, in Aula. "Una regione che dichiara di avere i conti della sanità in pareggio chiede per prima nel Paese una compartecipazione delle famiglie e dei cittadini alla spesa sanitaria e proprio in un momento di crisi come questo - ha spiegato il consigliere del Pd Agostino Alloni - . Di fatto nella legge approvata si sancisce il principio che i lombardi pagheranno anche le prestazioni sanitarie che dovrebbero essere garantite universalmente (LEA). Un simile provvedimento regionale presenta diversi aspetti di illegittimità andando a interferire con competenze esclusive dello Stato".

Il cosiddetto Fattore Famiglia peserà, secondo le opposizioni, sulle spalle delle famiglie lombarde e sugli enti locali, che hanno infatti espresso un parere fortemente negativo così come le parti sociali e il Terzo Settore. "L'obiettivo della maggior equità nella distribuzione dei costi sociosanitari non sarà ottenuto con questa legge che, oltretutto, dovrà essere rivista fra tre mesi quando il Governo avrà approvato, come previsto dal decreto "Salva Italia", la riforma dell'Isee, cioè dell'indicatore nazionale che determina la compartecipazione". La legge prevede una sperimentazione di un anno (del costo di 1,5 milioni di euro), che sarà attuata presso solo 15 comuni lombardi, mentre per tutti gli altri 1500 comuni si dovrà attendere un altro anno prima dell'applicazione di nuovi criteri: "E' la prima volta che si approva una legge prima di conoscere gli esiti di una sperimentazione concepita per definirne i contenuti. Restiamo convinti che sia necessario aiutare le famiglie lombarde, soprattutto in un momento di crisi come l'attuale, ma questo non può essere fatto a costo zero per la Regione e scaricando i costi sui cittadini e gli enti locali. Perciò torniamo a chiedere il finanziamento del Fondo regionale per la Non Autosufficienza".

In un articolo ad hoc il provvedimento, tra l'altro, modifica l'organizzazione delle ASP lombarde: alla scadenza del mandato i consigli di amministrazione saranno sostituiti da un consiglio di indirizzo, che avrà poteri fortemente ridotti. Il potere gestionale passerà infatti nelle mani del direttore generale indicato dalla Regione. Tutto questo con l'eccezione delle 6 strutture più piccole. "Grazie alle pressioni dei sindaci e dei consiglieri di opposizione è stata modificata la norma che prevedeva la rivoluzione di tutte le Asp lombarde, consegnando tutti i poteri al direttore generale scelto dalla Regione, seppure d'intesa con il comune" ha detto Alloni. Delle 14 strutture lombarde di questo tipo solo le 8 più grandi dunque cambieranno sistema. Quelle di Trigolo, Ostiano e Isola Dovarese, in provincia di Cremona rimarranno legate al territorio. "Siamo dunque riusciti a scongiurare il commissariamento regionale che per queste strutture così legate al territorio e alla sua storia avrebbe avuto il sapore di un vero e proprio scippo".

Milano, 16 febbraio 2012

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