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Luciano Pizzetti e Gino Ruggeri FERRAGOSTO nel CARCERE di Cremona

La visita nel carcere di Cremona di Luciano Pizzetti e Gino Ruggeri si è tenuta venerdì 14 agosto

| Scritto da Redazione
Luciano Pizzetti e Gino Ruggeri FERRAGOSTO nel  CARCERE di Cremona

Luciano Pizzetti e Gino Ruggeri FERRAGOSTO nel  CARCERE di Cremona

La visita nel carcere di Cremona  di Luciano Pizzetti e Gino Ruggeri si è tenuta venerdì 14 agosto

Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra una delegazione del Partito Radicale e il vice capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Dott. Roberto Tartaglia. In quella sede è stata avanzata la richiesta di poter visitare le carceri e la comunità penitenziaria nel periodo di ferragosto, come da buona pratica radicale e pannelliana.

Causa l'emergenza sanitaria da Covid-19 tuttora in vigore, il Partito Radicale è stato autorizzato a visitare solamente 5 istituti dei 190 presenti sul territorio nazionale e con delegazioni formate al massimo da due persone.

Abbiamo chiesto pertanto ai parlamentari di tutti gli schieramenti (che non hanno bisogno di autorizzazione per visitare le carceri) di rendersi disponibili a visitare le carceri accompagnati da esponenti del Partito Radicale. Il deputato cremonese Luciano Pizzetti è fra coloro che hanno aderito all'iniziativa “ferragosto in carcere”.

Accolti con grande disponibilità e cortesia da parte del Comandante Isp. Pier Luigi Parentera e dal coordinatore degli educatori Enrico Leo sono state visitate alcune sezioni dove è stato possibile parlare con alcuni detenuti, ci si è soffermati a lungo con il Responsabile medico dott. Rossano Botto.

L’emergenza sanitaria nella fase acuta è stata caratterizzata all’inizio dalla rivolta dell’08 marzo poi è stata gestita con relativa tranquillità, anche in considerazione dei pochi casi di contagio, tutti riguardanti il personale e nessuno tra i detenuti.

Per quanto concerne le problematiche riscontrate lo scorso anno non vi sono stati miglioramenti apprezzabili.

Il sovraffollamento drasticamente calato grazie alle scarcerazioni di marzo, è destinato a riprendere vigore nei prossimi giorni in quanto stanno riprendendo i flussi di detenuti provenienti dalle grandi carceri lombarde.

Cronica la carenza di personale di polizia penitenziaria, soprattutto di ispettori (figura intermedia) e nell’ambito sanitario di infermieri.

Sempre altissima la percentuale di stranieri, 66%, di svariate etnie, doppia rispetto alla media nazionale.

Di difficile gestione, nonostante la professionalità del personale, la situazione sanitaria. Sempre tanti i casi psichiatrici o borderline e i tossicodipendenti, casi che andrebbero gestiti in strutture intermedie meglio attrezzate.

L’emergenza sanitaria ha ovviamente frenato tutte le attività collaterali (educative, di lavoro, culturali ecc.) che solo da pochi giorni stanno riprendendo a pieno ritmo. Rimangono comunque scarsissime le possibilità di lavoro per i detenuti, condizione fondamentale per raggiungere l’obbiettivo della rieducazione stabilito dall’art. 27 della Costituzione e di conseguenza ridurre drasticamente la recidiva con tutti i vantaggi che ne conseguono per i detenuti ma anche per la società in generale.

Miglioramento ulteriore, invece, per i colloqui detenuti-familiari. L’ovvia restrizione dei colloqui in presenza è stata compensata non solo con gli strumenti già utilizzati (telefono, skype, zero mail), ma anche con l’introduzione dei colloqui tramite whatsapp.

Il carcere e la sua popolazione è parte della società e l'occasione odierna è stato un modo per manifestare concretamente la nostra vicinanza alla comunità penitenziaria e per tenere alta l'attenzione su un tema che è centrale nello stato di diritto.

Cremona, lì 14 agosto 2020

Gino Ruggeri.

Consigliere generale del Partito Radicale

In allegato documento situazione carceraria

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