Regione Lombardia è immobile. Serve una svolta a cominciare dal lavoro. La Lombardia non corre più, la sua economia non è più il traino di tutta Italia. La crescita nel primo semestre 2024 è dello 0,4%, in linea con il Paese. A certificarlo è Banca d'Italia, nell'ultimo aggiornamento congiunturale del report sull'economia lombarda, uscito a novembre. Pesa il calore della produzione industriale (-1,2%), la debolezza della domanda interna ed esterna e l'arretramento dell'export (-0,3%). Una crescita contenuta comporta il prospettarsi di una crisi del lavoro che accentua una situazione già difficile, essendo le retribuzioni negli ultimi anni arretrate rispetto all'inflazione. Il costo della vita, infatti, è cresciuto in modo consistente negli ultimi cinque anni, spinto dai costi energetici. Retribuzioni non adeguate e costo della vita elevato generano il fenomeno che passa sotto il nome di “lavoro povero”, che riguarda ormai una fascia significativa dei lavoratori e delle lavoratrici lombarde. Ciò è aggravato in modo consistente anche dalle scelte sciagurate del governo Meloni e della destra che sta impedendo in tutti i modi lo sviluppo di una adeguata politica salariale. Non solista. Il lavoro è anche insicuro: le vittime, tra gennaio e ottobre 2024, sono state 155, sedici in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Alla perdita di potere d'acquisto si accompagna la difficoltà ad ottenere oa mantenere un'abitazione, tanto per le fasce più deboli che per quelle al di fuori delle misure di tutela: giovani, single e famiglie numerose in particolare. Il costo degli affitti e dei mutui è cresciuto notevolmente, soprattutto nelle grandi città, mettendo in difficoltà una quota consistente di lombardi .(Continua a leggere)
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