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Matteo Piloni (Pd) Da DOMENICA 13 DICEMBRE la Lombardia sarà ZONA GIALLA Ma non è liberi tutti

Zona gialla non significa "liberi tutti!". Massima prudenza! Ecco cosa è possibile tornare a fare

| Scritto da Redazione
Matteo Piloni (Pd) Da DOMENICA 13 DICEMBRE la Lombardia sarà ZONA GIALLA Ma non è liberi tutti

Matteo Piloni (Pd) Da DOMENICA 13 DICEMBRE la Lombardia sarà ZONA GIALLA Ma non è liberi tutti

Zona gialla non significa "liberi tutti!". Massima prudenza! Ecco cosa è possibile tornare a fare:

-spostarsi liberamente all’interno del proprio Comune e tra Comuni diversi, tranne che tra le 22 e le 5 del mattino, quando è in vigore il «coprifuoco».

-spostarsi liberamente al di fuori della Regione e andare in un’altra Regione in zona gialla (tranne, come nel caso sopra, tra le 22 e le 5 del mattino). Per spostarsi in una regione in zona arancione o rossa occorrono ragioni specifiche (lavoro, salute, necessità e urgenza) e il modulo di autocertificazione;

-i bar saranno aperti fino alle ore 18;

-i ristoranti saranno aperti fino alle ore 18: dopo quell’ora è consentita la consegna a domicilio, e fino alle 22 è possibile prendere cibo da asporto (che non può essere consumato nelle adiacenze del ristorante);

-andare in un centro commerciale nei giorni feriali: non il sabato, la domenica e nei giorni festivi;

-amici e parenti: il Dpcm non prevede un divieto specifico, ma la raccomandazione è quella di continuare a non andare a visitare persone non conviventi.

-Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è fatto divieto, in tutta Italia, indipendentemente dalla zona in cui si trova la propria Regione (dunque anche per la zona gialla), ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome. Nello stesso periodo è vietato anche spostarsi nelle seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma.

-Nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021 è vietato — anche in zona gialla — ogni spostamento tra Comuni: le uniche eccezioni previste sono quelle legate a esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità (tra le quali rientrano l’assistenza a un familiare non autosufficiente, la visita a figli minorenni se si è separati o divorziati e il ricongiungimento tra coppie per stare nell’abitazione dove abitualmente si vive) . Nello stesso periodo è vietato anche spostarsi nelle seconde case ubicate al di fuori dal proprio Comune.

È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

  • (Matteo Piloni - Consigliere Regionale)
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