La metropolitana gialla M3 punta verso Paullo. Dopo la M1 (rossa) che va verso Baggio e la M4 (blu) che dovrebbe ulteriormente allungarsi, è la volta della linea gialla ma è un continuo stop e via- stop e via-, forse si forse no, meglio di no, ma sì iniziamo il cantiere:- diciamo che in Regione Lombardia non sanno che fare.
Il Movimento 5 Stelle Lombardia, attraverso il consigliere regionale Nicola Di Marco, ha presentato al Consiglio Regionale, durante il bilancio di previsione triennale, un emendamento per stanziare le risorse necessarie per la seconda fase dello studio di fattibilità tecnica ed economica del prolungamento della linea gialla della metropolitana – la M3 – da San Donato fino a Paullo(MI).
"Si tratta di un’opera – dichiara Di Marco - che potrebbe dare ossigeno ai paesi del Sud-Est di Milano e cremasco. Dopo la recente approvazione di una mozione del M5S in consiglio regionale, che ha spazzato via ogni dubbio sulla necessità di puntare unicamente sul trasporto su rotaia, non devono esserci più rallentamenti o tentennamenti nella prosecuzione dell’iter".
Infatti ci sono voluti circa tre anni per vedere conclusi gli elaborati relativi alla prima fase dello studio, deliberati dalla regione nel novembre del 2017.
"Come Movimento 5 Stelle Lombardia sosteniamo da sempre l’idea del prolungamento fino a Paullo della M3 perché quella del Sud-Est milanese e cremasco è una delle zone più trafficate, paralizzata quotidianamente dai pendolari che si spostano nel capoluogo lombardo in auto, anche a causa di un trasporto pubblico oggi carente. Regione ora faccia la sua parte in modo da cercare di utilizzare i fondi messi a disposizione dal governo nazionale con il recovery fund".
Purtroppo questo emendamento è stato bocciato: ''Ci sono voluti quasi tre anni prima di vedere la conclusione della prima fase dello studio - dichiara Di Marco - ''e questa bocciatura pone ancora una volta rallentamenti e paletti- spero non ci vogliano ancora tre anni per la seconda fase".
Secondo il consigliere, le risorse del Recovery Fund messe a disposizione dal governo nazionale- potrebbero contribuire al progetto della M3,
"ma Regione Lombardia deve fare la sua parte. Quindi torneremo da subito a sollecitare la prosecuzione dell`iter"- -"Il territorio in cui potrebbe nascere la M3 - conclude -'' è una delle zone più congestionate dal traffico dell’hinterland milanese e cremasco. Esiste un reale problema d’inquinamento che con il prolungamento potrebbe radicalmente diminuire".
“Le risorse europee del piano Next Generation Eu rappresentano un’opportunità unica per i nostri territori, un’occasione per rilanciare e potenziare le infrastrutture, anche in provincia di Cremona. È quindi opportuno che tutti gli attori principali del mondo istituzionale, politico, economico e sociale possano condividere, a livello locale, alcuni progetti-chiave per far sì che i fondi europei possano costituire un investimento positivo e lungimirante per i nostri territori” sostiene Piloni in una nota che ha inviato nei giorni scorsi a tutti gli amministratori locali, ai parlamentari, alle categorie economiche, ai sindacati, alle associazioni, agli ordini professionali, ai pendolari, all’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po. -
-“Si tratta di investimenti che, nella logica del ‘Green New Deal’, puntano alla decarbonizzazione nel settore dei trasporti e a garantire infrastrutture più funzionali e sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. Non ho la presunzione di pensare che queste tre proposte possano essere risolutive né definitive – - ''anche perché, come sappiamo, il nostro territorio ha diverse altre esigenze, ma l’intento è quello di condividere tre progetti specifici con la classe dirigente della provincia di Cremona”.
#zonacheck
- La descrizione dei tre progetti
- La lettera inviata a tutti gli amministratori locali, ai parlamentari, alle categorie economiche, ai sindacati, alle associazioni, agli ordini professionali, ai pendolari, all’Aipo
«Delle due l’una: o il Movimento 5 Stelle è in malafede o non ha capito niente dell’iter che stiamo seguendo per portare la M3 da San Donato a Paullo. Mi riferisco alle dichiarazioni del consigliere regionale Di Marco che accusa la Regione di non aver finanziato la seconda parte dello studio di fattibilità del prolungamento, come lui aveva chiesto ieri durante il Bilancio», dichiara Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia.
Nei comuni del Sud Est Milano ci fu una mobilitazione generale nelle assemblee cittadine per non fare passare questa richiesta di Città Metropolitana di cofinanziare lo studio di fattibilità se lo Studio avesse prese in considerazione anche la soluzione su gomma, sostenuta dalle maggioranze governate o vicine al Partito Democratico, che in quel periodo dichiaravano che il Bus Rapid Transit fosse la soluzione ideale.
Le oltre 10.000 mila firme raccolte da Legambiente, l’ultima copiosa raccolta firme del Comitato #C6 Prolunghiamolagialladay, le richieste del territorio vanno in un’unica sola direzione, tutti vogliono la metropolitana. La Paullese rimane l’unica via che porta al capoluogo meneghino senza aver un accesso su ferro.
“Le risorse europee del piano Next Generation Eu rappresentano un’opportunità unica per i nostri territori, un’occasione per rilanciare e potenziare le infrastrutture, anche in provincia di Cremona. È quindi opportuno che tutti gli attori principali del mondo istituzionale, politico, economico e sociale possano condividere, a livello locale, alcuni progetti-chiave per far sì che i fondi europei possano costituire un investimento positivo e lungimirante per i nostri territori” sostiene Piloni in una nota che ha inviato nei giorni scorsi a tutti gli amministratori locali, ai parlamentari, alle categorie economiche, ai sindacati, alle associazioni, agli ordini professionali, ai pendolari, all’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po.
“Si tratta di investimenti che, nella logica del ‘Green New Deal’, puntano alla decarbonizzazione nel settore dei trasporti e a garantire infrastrutture più funzionali e sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. Non ho la presunzione di pensare che queste tre proposte possano essere risolutive né definitive – aggiunge il consigliere - anche perché, come sappiamo, il nostro territorio ha diverse altre esigenze, ma l’intento è quello di condividere tre progetti specifici con la classe dirigente della nostra provincia”.
- La descrizione dei tre progetti
- La lettera inviata a tutti gli amministratori locali, ai parlamentari, alle categorie economiche, ai sindacati, alle associazioni, agli ordini professionali, ai pendolari, all’Aipo