Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 04.56

METRO FINO A PAULLO : SI - NO- BHE - FORSE :A CHE PUNTO SIAMO? PILONI CI RIPROVA

Bocciato l'emendamento del M5S per le risorse economiche per la seconda fase; intanto Piloni(Crema) ci riprova dopo lo stop

| Scritto da Redazione
METRO FINO A PAULLO : SI - NO- BHE - FORSE :A CHE PUNTO SIAMO? PILONI CI RIPROVA

La metropolitana gialla M3 punta verso Paullo. Dopo la M1 (rossa) che va verso Baggio e la M4 (blu) che dovrebbe ulteriormente allungarsi, è la volta della linea gialla ma è un continuo stop e via- stop e via-, forse si forse no, meglio di no, ma sì iniziamo il cantiere:- diciamo che in Regione Lombardia non sanno che fare.

Il Movimento 5 Stelle Lombardia, attraverso il consigliere regionale Nicola Di Marco, ha presentato al Consiglio Regionale, durante il bilancio di previsione triennale, un emendamento per stanziare le risorse necessarie per la seconda fase dello studio di fattibilità tecnica ed economica del prolungamento della linea gialla della metropolitana – la M3 – da San Donato fino a Paullo(MI).

"Si tratta di un’opera – dichiara Di Marco - che potrebbe dare ossigeno ai paesi del Sud-Est di Milano e cremasco. Dopo la recente approvazione di una mozione del M5S in consiglio regionale, che ha spazzato via ogni dubbio sulla necessità di puntare unicamente sul trasporto su rotaia, non devono esserci più rallentamenti o tentennamenti nella prosecuzione dell’iter".

Infatti ci sono voluti circa tre anni per vedere conclusi gli elaborati relativi alla prima fase dello studio, deliberati dalla regione nel novembre del 2017.

"Come Movimento 5 Stelle Lombardia sosteniamo da sempre l’idea del prolungamento fino a Paullo della M3 perché quella del Sud-Est milanese e cremasco è una delle zone più trafficate, paralizzata quotidianamente dai pendolari che si spostano nel capoluogo lombardo in auto, anche a causa di un trasporto pubblico oggi carente. Regione ora faccia la sua parte in modo da cercare di utilizzare i fondi messi a disposizione dal governo nazionale con il recovery fund".

Purtroppo questo emendamento è stato bocciato: ''Ci sono voluti quasi tre anni prima di vedere la conclusione della prima fase dello studio - dichiara Di Marco - ''e questa bocciatura pone ancora una volta rallentamenti e paletti- spero non ci vogliano ancora tre anni per la seconda fase".

Secondo il consigliere, le risorse del Recovery Fund messe a disposizione dal governo nazionale- potrebbero contribuire al progetto della M3,

"ma Regione Lombardia deve fare la sua parte. Quindi torneremo da subito a sollecitare la prosecuzione dell`iter"-                                                          -"Il territorio in cui potrebbe nascere la M3 - conclude -'' è una delle zone più congestionate dal traffico dell’hinterland milanese e cremasco. Esiste un reale problema d’inquinamento che con il prolungamento potrebbe radicalmente diminuire".

 
Intanto ritorna in carica il consigliere Matteo Piloni, che oltre a chiedere la metro fino a Paullo, sollecita anche l’elettrificazione della Brescia-Parma per il casalasco e il potenziamento del porto fluviale e navigabilità del fiume Po per l’area cremonese e la città di Cremona.

“Le risorse europee del piano Next Generation Eu rappresentano un’opportunità unica per i nostri territori, un’occasione per rilanciare e potenziare le infrastrutture, anche in provincia di Cremona. È quindi opportuno che tutti gli attori principali del mondo istituzionale, politico, economico e sociale possano condividere, a livello locale, alcuni progetti-chiave per far sì che i fondi europei possano costituire un investimento positivo e lungimirante per i nostri territori” sostiene Piloni in una nota che ha inviato nei giorni scorsi a tutti gli amministratori locali, ai parlamentari, alle categorie economiche, ai sindacati, alle associazioni, agli ordini professionali, ai pendolari, all’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po. -

-“Si tratta di investimenti che, nella logica del ‘Green New Deal’, puntano alla decarbonizzazione nel settore dei trasporti e a garantire infrastrutture più funzionali e sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. Non ho la presunzione di pensare che queste tre proposte possano essere risolutive né definitive – - ''anche perché, come sappiamo, il nostro territorio ha diverse altre esigenze, ma l’intento è quello di condividere tre progetti specifici con la classe dirigente della provincia di Cremona”. 

 

#zonacheck

  • La descrizione dei tre progetti
  • La lettera inviata a tutti gli amministratori locali, ai parlamentari, alle categorie economiche, ai sindacati, alle associazioni, agli ordini professionali, ai pendolari, all’Aipo

 

 «Delle due l’una: o il Movimento 5 Stelle è in malafede o non ha capito niente dell’iter che stiamo seguendo per portare la M3 da San Donato a Paullo. Mi riferisco alle dichiarazioni del consigliere regionale Di Marco che accusa la Regione di non aver finanziato la seconda parte dello studio di fattibilità del prolungamento, come lui aveva chiesto ieri durante il Bilancio», dichiara Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia.

«Confermo – continua l’esponente del partito di Giorgia Meloni -: Regione non ha voluto dare soldi allo studio di fattibilità (finanziato da Regione e dai Comuni di Città Metropolitana dell’asse della Paullese), perché abbiamo chiaramente visto nella prima fase che questo studio di fattibilità è contro la metropolitana! Quindi sì, Regione ha respinto i finanziamenti a un qualcosa che rema contro quello che invece tutti noi vogliamo e cioè l’arrivo della metro gialla nel sud-est Milanese. Non so perché il Movimento 5 Stelle e il consigliere Di Marco vogliano portare avanti uno studio contrario alla M3, ma certo Regione Lombardia non avallerà questo intento. La Regione è pronta a mettere soldi nel progetto del prolungamento e io me ne faccio promotore a ogni occasione, ma non era questo il caso perché controproducente al nostro scopo. Proseguiamo invece con il progetto che era stato fatto dall’ex Provincia e andiamo avanti su quella strada. Lo studio di fattibilità citato da Di Marco è stato fortemente appoggiato dal Pd, che quindi sembrava non volesse il prolungamento. Salvo poi ripensarci quando si è parlato di soldi arrivati dal Recovery Fund sulla base del vecchio progetto della Provincia. E infine l’assessore comunale del Pd Granelli, quando ha citato i prossimi progetti delle metropolitane, non ha menzionato quello della M3 da San Donato a Paullo. Insomma, tra Pd e M5S è un continuo cambiare idea, non ci si raccapezza più. Per quanto mi riguarda sono invece stato chiaro fin dal primo giorno  e lo sarà sempre: voglio lavorare perché la M3 arrivi a Paullo. Se gli altri partiti ci seguiranno, sarò solo contento. Lo specifico per coloro che, politici o cittadini, si trasformano in leoni da tastiera sui vari gruppi Facebook: studiate le carte prima di parlare».
 
Nel mese di settembre del 2018 i primi a opporsi allo Studio Preliminare furono gli esponenti della giunta pantigliatese, con in testa il Consigliere comunale di maggioranza Antonio Malfettone, il quale sostenne in tutte le sedi che dallo Studio di fattibilità che il Comune di Milano aveva affidato a MM S.p.A. dovesse essere stralciato il passaggio che prendeva in considerazione il trasporto pubblico su gomma come alternativa alla M3. Infatti, secondo l’esponente della Lista Civica Società&Ambiente lo studio contrastava con la Mozione del Consiglio Regionale approvata all’unanimità il 1° luglio 2014 che ha chiarito l’inderogabilità di dotare l’asse Paullese di una infrastruttura su rotaia. In quel frangente Antonio Malfettone appoggiato da tutta la Giunta comunale dichiarò e così fece, che se non fosse stata accolta la sua richiesta, Pantigliate si sarebbe impegnata a finanziare solo la parte di studio riguardante il trasporto su ferro.
 
A tal proposito a marzo del 2017 in un incontro pubblico nel Municipio di Peschiera Borromeo, il vicesindaco di città Metropolitana Arianna Censi aveva già le idee chiare sull’argomento: «Il prolungamento della MM3 fino a Paullo non si realizzerà, non è un investimento sostenibile», dichiarò alla platea rimasta di sasso. E in effetti, quelle dichiarazioni sollevarono un vespaio, tanto che lo Studio commissionato subito dopo che prendeva in considerazione il trasporto pubblico su gomma è sembrato quasi un metodo per trovare le motivazioni tecniche alla scelta che un vero e proprio studio di fattibilità.
 

Nei comuni del Sud Est Milano ci fu una mobilitazione generale nelle assemblee cittadine per non fare passare questa richiesta di Città Metropolitana di cofinanziare lo studio di fattibilità se lo Studio avesse prese in considerazione anche la soluzione su gomma, sostenuta dalle maggioranze governate o vicine al Partito Democratico, che in quel periodo dichiaravano che il Bus Rapid Transit fosse la soluzione ideale.



San Donato Milanese fu la capogruppo di Insieme per San Donato Gina Falbo a depositare una Mozione sull’argomento, discussa e bocciata in Consiglio comunale dalla maggioranza del Partito Democratico.
 
A Peschiera Borromeo furono il Capogruppo di Forza Italia Luigi Di Palma e il Consigliere comunale Massimo Chiodo del Gruppo Misto a depositare un emendamento alla Delibera portata dalla maggioranza per aderire al progetto, che chiedeva di stralciare la parte del dispositivo della Delibera dove veniva affermato che le risultanze di questo studio sarebbero state “vincolanti” per il futuro dei comuni del Sud Est Milano. Emendamento approvato. Anche a Mediglia  il vicesindaco di  ci aveva visto lungo, i suoi timori si sono rivelati fondati.
Infatti, già allora Gianni Fabiano esprimeva perplessità sul fatto che quello Studio di fattibilità finanziato dai contribuenti finisse negli armadi insieme a tutti gli altri costosi progetti di fattibilità realizzati e finiti nel dimenticatoio. Così purtroppo è stato.
 

Le oltre 10.000 mila firme raccolte da Legambiente, l’ultima copiosa raccolta firme del Comitato #C6 Prolunghiamolagialladay, le richieste del territorio vanno in un’unica sola direzione, tutti vogliono la metropolitana. La Paullese rimane l’unica via che porta al capoluogo meneghino senza aver un accesso su ferro.

Arrivati i soldi per la metro- grazie al Recovery Fund -che hanno fatto cambiare idea a tutti, anche al sindaco di Paullo Federico Lorenzini che sosteneva l’idea invece dei bus elettrici sulla Paullese.
 
C'è da registrare in tutta questa vicenda anche un opinione del volto giovane della politica milanese, il Coordinatore dei Giovani di Forza Italia di Milano e Consigliere di San Donato Milanese Luca Vassallo che in un recente articolo apparso sul notiziario comunale di San Donato ha lanciato l'appello a Gianfranco Ginelli  coordinatore PD provinciale:
«Il PD, dopo essere stato incapace di trovare le risorse necessarie per il prolungamento della metropolitana gialla fino a Paullo, dopo aver già deciso che si sarebbe scelto il Bus Rapid Transit come soluzione di trasporto su gomma, ora cambia idea grazie agli appetitosi soldi stanziati dall’Europa attraverso il Recovery Fund. È notizia di pochi giorni fa infatti che il PD di Arianna Censi, che gestisce la città Metropolitana al posto del Sindaco Metropolitano Beppe Sala, ha dichiarato che il prolungamento della metro è stato inserito in cima alle richieste per Bruxelles, speriamo bene!>
 
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“Le risorse europee del piano Next Generation Eu rappresentano un’opportunità unica per i nostri territori, un’occasione per rilanciare e potenziare le infrastrutture, anche in provincia di Cremona. È quindi opportuno che tutti gli attori principali del mondo istituzionale, politico, economico e sociale possano condividere, a livello locale, alcuni progetti-chiave per far sì che i fondi europei possano costituire un investimento positivo e lungimirante per i nostri territori” sostiene Piloni in una nota che ha inviato nei giorni scorsi a tutti gli amministratori locali, ai parlamentari, alle categorie economiche, ai sindacati, alle associazioni, agli ordini professionali, ai pendolari, all’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po. 

“Si tratta di investimenti che, nella logica del ‘Green New Deal’, puntano alla decarbonizzazione nel settore dei trasporti e a garantire infrastrutture più funzionali e sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. Non ho la presunzione di pensare che queste tre proposte possano essere risolutive né definitive – aggiunge il consigliere - anche perché, come sappiamo, il nostro territorio ha diverse altre esigenze, ma l’intento è quello di condividere tre progetti specifici con la classe dirigente della nostra provincia”. 

  • La descrizione dei tre progetti
  • La lettera inviata a tutti gli amministratori locali, ai parlamentari, alle categorie economiche, ai sindacati, alle associazioni, agli ordini professionali, ai pendolari, all’Aipo
 «Delle due l’una: o il Movimento 5 Stelle è in malafede o non ha capito niente dell’iter che stiamo seguendo per portare la M3 da San Donato a Paullo. Mi riferisco alle dichiarazioni del consigliere regionale Di Marco che accusa la Regione di non aver finanziato la seconda parte dello studio di fattibilità del prolungamento, come lui aveva chiesto ieri durante il Bilancio», dichiara Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia.

«Confermo – continua l’esponente del partito di Giorgia Meloni -: Regione non ha voluto dare soldi allo studio di fattibilità (finanziato da Regione e dai Comuni di Città Metropolitana dell’asse della Paullese), perché abbiamo chiaramente visto nella prima fase che questo studio di fattibilità è contro la metropolitana! Quindi sì, Regione ha respinto i finanziamenti a un qualcosa che rema contro quello che invece tutti noi vogliamo e cioè l’arrivo della metro gialla nel sud-est Milanese. Non so perché il Movimento 5 Stelle e il consigliere Di Marco vogliano portare avanti uno studio contrario alla M3, ma certo Regione Lombardia non avallerà questo intento. La Regione è pronta a mettere soldi nel progetto del prolungamento e io me ne faccio promotore a ogni occasione, ma non era questo il caso perché controproducente al nostro scopo. Proseguiamo invece con il progetto che era stato fatto dall’ex Provincia e andiamo avanti su quella strada. Lo studio di fattibilità citato da Di Marco è stato fortemente appoggiato dal Pd, che quindi sembrava non volesse il prolungamento. Salvo poi ripensarci quando si è parlato di soldi arrivati dal Recovery Fund sulla base del vecchio progetto della Provincia. E infine l’assessore comunale del Pd Granelli, quando ha citato i prossimi progetti delle metropolitane, non ha menzionato quello della M3 da San Donato a Paullo. Insomma, tra Pd e M5S è un continuo cambiare idea, non ci si raccapezza più. Per quanto mi riguarda sono invece stato chiaro fin dal primo giorno  e lo sarà sempre: voglio lavorare perché la M3 arrivi a Paullo. Se gli altri partiti ci seguiranno, sarò solo contento. Lo specifico per coloro che, politici o cittadini, si trasformano in leoni da tastiera sui vari gruppi Facebook: studiate le carte prima di parlare».
 
Nel mese di settembre del 2018 i primi a opporsi allo Studio Preliminare furono gli esponenti della giunta pantigliatese, con in testa il Consigliere comunale di maggioranza Antonio Malfettone, il quale sostenne in tutte le sedi che dallo Studio di fattibilità che il Comune di Milano aveva affidato a MM S.p.A. dovesse essere stralciato il passaggio che prendeva in considerazione il trasporto pubblico su gomma come alternativa alla M3. Infatti, secondo l’esponente della Lista Civica Società&Ambiente lo studio contrastava con la Mozione del Consiglio Regionale approvata all’unanimità il 1° luglio 2014 che ha chiarito l’inderogabilità di dotare l’asse Paullese di una infrastruttura su rotaia. In quel frangente Antonio Malfettone appoggiato da tutta la Giunta comunale dichiarò e così fece, che se non fosse stata accolta la sua richiesta, Pantigliate si sarebbe impegnata a finanziare solo la parte di studio riguardante il trasporto su ferro.
 
A tal proposito a marzo del 2017 in un incontro pubblico nel Municipio di Peschiera Borromeo, il vicesindaco di città Metropolitana Arianna Censi aveva già le idee chiare sull’argomento: «Il prolungamento della MM3 fino a Paullo non si realizzerà, non è un investimento sostenibile», dichiarò alla platea rimasta di sasso. E in effetti, quelle dichiarazioni sollevarono un vespaio, tanto che lo Studio commissionato subito dopo che prendeva in considerazione il trasporto pubblico su gomma è sembrato quasi un metodo per trovare le motivazioni tecniche alla scelta che un vero e proprio studio di fattibilità.
 
Nei comuni del Sud Est Milano ci fu una mobilitazione generale nelle assemblee cittadine per non fare passare questa richiesta di Città Metropolitana di cofinanziare lo studio di fattibilità se lo Studio avesse prese in considerazione anche la soluzione su gomma, sostenuta dalle maggioranze governate o vicine al Partito Democratico, che in quel periodo dichiaravano che il Bus Rapid Transit fosse la soluzione ideale.



San Donato Milanese fu la capogruppo di Insieme per San Donato Gina Falbo a depositare una Mozione sull’argomento, discussa e bocciata in Consiglio comunale dalla maggioranza del Partito Democratico.
 
A Peschiera Borromeo furono il Capogruppo di Forza Italia Luigi Di Palma e il Consigliere comunale Massimo Chiodo del Gruppo Misto a depositare un emendamento alla Delibera portata dalla maggioranza per aderire al progetto, che chiedeva di stralciare la parte del dispositivo della Delibera dove veniva affermato che le risultanze di questo studio sarebbero state “vincolanti” per il futuro dei comuni del Sud Est Milano. Emendamento approvato. Anche a Mediglia  il vicesindaco di  ci aveva visto lungo, i suoi timori si sono rivelati fondati. Infatti, già allora Gianni Fabiano esprimeva perplessità sul fatto che quello Studio di fattibilità finanziato dai contribuenti finisse negli armadi insieme a tutti gli altri costosi progetti di fattibilità realizzati e finiti nel dimenticatoio. Così purtroppo è stato.
 
Le oltre 10.000 mila firme raccolte da Legambiente, l’ultima copiosa raccolta firme del Comitato #C6 Prolunghiamolagialladay, le richieste del territorio vanno in un’unica sola direzione, tutti vogliono la metropolitana. La Paullese rimane l’unica via che porta al capoluogo meneghino senza aver un accesso su ferro.

Ora i denari in arrivo con il Recovery Fund hanno fatto cambiare idea a tutti, anche al sindaco di Paullo Federico Lorenzini che sosteneva l’idea dei bus elettrici sulla Paullese.
 
C'è da registrare in tutta questa vicenda anche un opinione del volto giovane della politica milanese, il Coordinatore dei Giovani di Forza Italia di Milano e Consigliere di San Donato Milanese Luca Vassallo che in un recente articolo apparso sul notiziario comunale di San Donato ha lanciato l'appello a Gianfranco Ginelli  coordinatore PD provinciale:
«Il PD, dopo essere stato incapace di trovare le risorse necessarie per il prolungamento della metropolitana gialla fino a Paullo, dopo aver già deciso che si sarebbe scelto il Bus Rapid Transit come soluzione di trasporto su gomma, ora cambia idea grazie agli appetitosi soldi stanziati dall’Europa attraverso il Recovery Fund. È notizia di pochi giorni fa infatti che il PD di Arianna Censi, che gestisce la città Metropolitana al posto del Sindaco Metropolitano Beppe Sala, ha dichiarato che il prolungamento della metro è stato inserito in cima alle richieste per Bruxelles, speriamo bene!

Con il riaccendersi delle speranze non possiamo che alzare l’asticella di quello che è stato proposto negli ultimi anni come soluzione di prolungamento sulla nostra città, ovvero un’unica nuova fermata in via Gela. Se i soldi ci saranno come sembra, andranno spesi al meglio, e San Donato Merita di Più, merita sì di risolvere l’annoso problema del traffico di attraversamento ma merita anche di non vedere le grandi aziende scappare dal territorio e lasciare i palazzi vuoti e abbandonati. Per questo lanciamo un appello all’artefice delle Strisce Blu, il Vicesindaco con delega alla Mobilità e trasporti Gianfranco Ginelli, nonché nuovo Coordinatore del PD provinciale e prossimo candidato Sindaco, gli chiediamo di spendersi affinché San Donato abbia un’ulteriore fermata della metropolitana in Viale De Gasperi e una miglior soluzione che colleghi la stazione all’ampliato Ospedale San Donato».
 
 

 
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