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Milano: Rassegna film I Capolavori Dissepolti

Otto proiezioni di film dal 10/09/2014, presso Milano a Memoria in Piazza Diaz 7

| Scritto da Redazione
Milano: Rassegna film I Capolavori Dissepolti

DESIDERIAMO INVITARVI A PARTECIPARE ALLA RASSEGNA DI FILM "I CAPOLAVORI DISSEPOLTI" - I GRANDI FILM DELLA STORIA DEL CINEMA, organizzata da MILANO A MEMORIA in collaborazione con L'ASSOCIAZIONE LA CONTA , che ci sarà da MERCOLEDÌ 10 SETTEMBRE 2014 ALLE ORE 19,00, C/O MILANO A MEMORIA IN PIAZZA DIAZ 7 MILANO. L’INGRESSO AD OGNI PROIEZIONE, IN AMBIENTE CON ARIA CONDIZIONATA, È DI 5 EURO CAD. E’ GRADITA LA PRENOTAZIONE TELEFONANDO AI NUMERI: 02.49438217 – 366.8732355 - 329.4709020.

PROGRAMMA DELLA RASSEGNA FILM

MERCOLEDI’ 17 SETTEMBRE 2014 ALLE 15,00 ED ALLE ORE, 18,00 – PROIEZIONE DEL FILM: RASHOMON DI AKIRA KUROSAWA - 1950. SOTTO IL PORTICO DEL TEMPIO DEL DIO RASHO A KYOTO NEL XV SECOLO UN BOSCAIOLO, UN BONZO E UN SERVO RIEVOCANO UN TRAGICO FATTO DI SANGUE, GIUDICATO IN UN TRIBUNALE DAVANTI AL QUALE HANNO DEPOSTO COME TESTIMONI: UN BANDITO AVEVA AGGREDITO UN SAMURAI CHE, IN COMPAGNIA DELLA MOGLIE, ATTRAVERSAVA UNA FORESTA, UCCIDENDO L'UOMO E VIOLENTANDO LA DONNA. ALLA PRIMA VERSIONE DEI FATTI DATA DAL BANDITO SEGUE QUELLA DELLA DONNA: ENTRAMBE SONO RACCONTATE DAL BOSCAIOLO. IL BONZO RIFERISCE UNA TERZA  VERSIONE, FATTA DALLO SPIRITO DEL DEFUNTO SAMURAI, EVOCATO DA UNA MAGA. ALLORA, RIPRENDENDO LA PAROLA, IL BOSCAIOLO CONFESSA DI AVERE ASSISTITO AL DELITTO E RACCONTA AI COMPAGNI UNA QUARTA VERSIONE, PRIMA DI RACCOGLIERE UN BAMBINO ABBANDONATO E PORTARSELO A CASA. TRATTO DA 2 RACCONTI DI RYUMOSUKE AKUTAGAWA (1892-1927), IL 12 FILM DI A. KUROSAWA VINSE A SORPRESA IL LEONE D'ORO A VENEZIA NEL 1951, FACENDO DA BATTISTRADA NEI FESTIVAL E SUI MERCATI EUROPEI AL CINEMA GIAPPONESE. SCANDITO DAL RITMO OSSESSIVO DI UN BOLERO, È UN FILM IN CUI LE DIVERSE COMPONENTI LETTERARIE, PSICOLOGICHE (PERSINO PSICANALITICHE) E DRAMMATICHE SI FONDONO IN UNA SUPERIORE UNITÀ FILMICA CHE RIMANDA AL CINEMA MUTO E, INSIEME, ANTICIPA LA TECNICA TELEVISIVA CON UN LINGUAGGIO FEBBRILMENTE BAROCCO NEL SUO VIRTUOSISTICO DINAMISMO. L'INCROCIARSI DELLE VERSIONI CONTRADDITTORIE SERVE "MENO A SOTTOLINEARE LA VANITÀ O LA DEBOLEZZA UMANA... CHE A FAR SENTIRE L'ABISSO CHE SEPARA LE PAROLE E LE COSE, LA SOGGETTIVITÀ E LA REALTÀ...A QUESTO PROPOSITO RASHOMON È PIÙ VICINO A FAULKNER CHE A PIRANDELLO" (J. LOURCELLES). PREMIO SPECIALE AGLI ACADEMY AWARDS 1951: L'OSCAR PER IL MIGLIOR FILM STRANIERO FU ISTITUITO NEL 1956. RIFATTO A HOLLYWOOD COME L'OLTRAGGIO (1964) CON LA REGIA DI M. RITT E PAUL NEWMAN NELLA PARTE DI T. MIFUNE.

MERCOLEDI’ 24 SETTEMBRE 2014 ALLE 15,00 ED ALLE ORE, 18,00 – PROIEZIONE DEL FILM: LA FEBBRE DELL’ORO DI CHARLES CHAPLIN – 1925 – DURATA 82’. UN OMINO, CERCATORE D'ORO SOLITARIO, AFFRONTA I RISCHI E I PERICOLI DELL'ALGIDO KLONDIKE PER TROVARE LA RICCHEZZA. INCONTRA PRIMA IL TEMIBILE BLACK LARSEN PER POI INSTAURARE UN SODALIZIO CON IL ROBUSTO GIACOMONE IN CUI SI IMBATTE ACCIDENTALMENTE CERCANDO UN RIFUGIO IN UNA BARACCA DI LEGNO. I DUE DOVRANNO CERCARE DI SOPRAVVIVERE INSIEME ALLA FAME E AL FREDDO. QUANDO L'OMINO SI RECHERÀ NEL PAESE VICINO CI TROVERÀ L'AMORE. CHAPLIN REALIZZA QUESTO FILM DOPO L'INSUCCESSO COMMERCIALE IL SUO AFFEZIONATO PUBBLICO NON HA GRADITO CHE SMETTESSE I PANNI DEL VAGABONDO COSÌ IL REGISTA, FAVOREVOLMENTE IMPRESSIONATO DA ALCUNE FOTO SCATTATE A FINE OTTOCENTO AI CERCATORI D'ORO, RITIENE DI POTER FAR TORNARE SULLO SCHERMO IL PERSONAGGIO DI CHARLOT. IL CHE ACCADRÀ DOPO 15 MESI DALL'AVVIO DEL PROGETTO E DOPO BEN 170 GIORNI DI LAVORAZIONE. COME SPESSO GLI ACCADEVA LA SUA VITA PRIVATA FINÌ ANCHE IN QUESTO CASO CON L'INTERFERIRE CON IL FILM. L'ATTRICE LITA GREY, SCELTA PER IL RUOLO FEMMINILE, RIMASE INCINTA (IL MATRIMONIO RIPARATORE IN MESSICO LONTANO DAI RIFLETTORI DURERÀ DUE ANNI) E VENNE SOSTITUITA CON GEORGIA HALE. PORTATO SULLO SCHERMO NEL 1925 IL FILM VERRÀ RIEDITATO NEL 1942 CON UN CAMBIAMENTO DELLE MUSICHE E LA SOSTITUZIONE DEI CARTELLI CON UN COMMENTO SONORO DELLO STESSO CHAPLIN. ANCORA OGGI “LA FEBBRE DELL'ORO” SI PRESENTA COME UN'OPERA ASSOLUTAMENTE MODERNA, UNA DI QUELLE CHE SI IMPRIMONO IN MANIERA INDELEBILE NELLA STORIA DEL CINEMA. LA CASA IN BILICO SUL PRECIPIZIO E LA STESSA PASSEGGIATA INIZIALE SULL'ORLO DEL BURRONE, CON TANTO DI ORSO MINACCIOSO, SONO BRANI DA ANTOLOGIA. COSÌ COME LA TRASFORMAZIONE DEL VAGABONDO IN UNA ENORME GALLINA INSEGUITA DA UN GIACOMONE AFFAMATO. CHAPLIN NELL'INFANZIA AVEVA CONOSCIUTO PER ESPERIENZA DIRETTA I MORSI DELLA FAME ED È ANCHE PER QUESTO CHE RIESCE A METTERE IN GIOCO UN'IRONIA CHE NON SI TRASFORMA MAI IN IRRISIONE DEI DISEREDATI MA CONSERVA CON LORO UN FORTE SENSO DI VICINANZA. AL VERTICE DELLE NUMEROSE GAG STA PERÒ, ANCORA OGGI, LA SCENA DELLA DANZA DEI PANINI. DI PER SÉ NON SI TRATTAVA DI UN'IDEA ORIGINALE: GIÀ FATTY ARBUCKLE IN “ROUGH HOUSE” NE AVEVA ABBOZZATO GLI ELEMENTI DI BASE. CHAPLIN PERÒ ELEVA IL POTENZIALE DI QUESTA SCENA ALLA MASSIMA POTENZA. LE CRONACHE DELL'EPOCA CI TRAMANDANO CHE ALLA PRIMA AL CINEMA CAPITOL DI BERLINO SI VERIFICO IL CASO, PIÙ UNICO CHE RARO, DI UN BIS NEL CORSO DI UN FILM. DINANZI ALLA DANZA DEI PANINI IL PUBBLICO ANDÒ IN VISIBILIO E IL DIRETTORE DI SALA SI RECÒ IN CABINA DI PROIEZIONE DANDO ORDINE DI RIAVVOLGERE LA PELLICOLA PER RIPROPORRE LA SCENA CHE VENNE ACCOLTA CON UN ENTUSIASMO ANCORA MAGGIORE.

MERCOLEDI’ 1 OTTOBRE 2014 ALLE 15,00 ED ALLE ORE, 18,00 – PROIEZIONE DEL FILM: L’ANGELO STERMINATORE DI LUIS BUNUEL – 1962. TRATTO DA UN SOGGETTO TEATRALE SCRITTO DA JOSÉ BERGAMIN INTITOLATO “LOS NAUFRAGOS” E SCENEGGIATO OLTRE CHE DALLO STESSO BUÑUEL ANCHE DA LUIS ARCORIZA, L’ANGELO STERMINATORE È UNO DEI FILM PIÙ BELLI DIRETTI DAL GRANDE MAESTRO SPAGNOLO. LA TRAMA È SOLO UN PRETESTO PER SCAVARE NEI MEANDRI DELLA PSICOLOGIA UMANA DEL MONDO BORGHESE LA CUI MORALE, PER BUÑUEL, DIVENTA ANTIMORALE. DOPO UNA PRIMA TEATRALE, UNA COMITIVA DELL'ALTA BORGHESIA VIENE INVITATA A CENA IN UNA VILLA DI AMICI. SUL TARDI, MENTRE ASCOLTANO UNA PIANISTA, SI ACCORGONO CHE LA SERVITÙ SI È INSPIEGABILMENTE ECLISSATA. CERCANO DI USCIRE DALLA VILLA MA QUALCOSA LI TRATTIENE. SONO PRIGIONIERI DI LORO STESSI E IMPROVVISAMENTE SI RITROVANO, QUASI FOSSE IL GIORNO DELL'APOCALISSE, A PIANGERE SUL LORO DESTINO. LA SITUAZIONE SI FA SEMPRE PIÙ TESA, I LORO DIALOGHI SEMPRE PIÙ AMARI E VIOLENTI FINO AL "SACRIFICIO CARNALE" DI UNA GIOVANE RAGAZZA CHE VIENE POSSEDUTA DAL LORO OSPITE. SOLO ALLORA CREDERANNO DI ESSERSI LIBERATI DAL LORO INCUBO.

MERCOLEDI’ 8 OTTOBRE 2014 ALLE 15,00 ED ALLE ORE, 18,00 – PROIEZIONE DEL FILM: L’ARPA BIRMANA – DI KON ICHIKAWA 1956. L’ARPA BIRMANA RACCONTA DEL SOLDATO MIZUSHIMA (SHÔJI YASUI) CHE, DOPO TRAVAGLIATE VICISSITUDINI PRIMA DEL RIMPATRIO FORZATO DAL FRONTE BIRMANO NEL LUGLIO 1945, NELLE QUALI RESTA FERITO ED ISOLATO DAL PROPRIO REPARTO (SIAMO ALLA VIGILIA DELLE ATOMICHE SU HIROSHIMA E NAGASAKI E DELLA RESA INCONDIZIONATA, NDR), SI TRAVESTE DA BONZO BUDDISTA E, ATTRAVERSANDO LA BIRMANIA, COMINCIA A GIROVAGARE, DAPPRIMA CERCANDO DI RITROVARE IL PROPRIO REPARTO, E POI CREDENDO SINCERAMENTE AL SUO NUOVO RUOLO, SEPPELLENDO I COMMILITONI UCCISI IN COMBATTIMENTO. L’UOMO, IN QUESTO VIAGGIO CHE È GEOGRAFICO, MA ANCHE SPIRITUALE, RICORDA GLI ORRORI DEL CONFLITTO, A COMINCIARE DA QUELLO CHE VEDE UN COMANDANTE DELL’ESERCITO GIAPPONESE (RENTARO MIKUNI), INTRANSIGENTE NELLA PROPRIA FEDELTÀ MILITARESCA, PORTARE ALLA MORTE TUTTI I SUOI SOLDATI, PIUTTOSTO CHE ACCETTARE LA RESA AL NEMICO. MIZUSHIMA È, OVVIAMENTE, L’UNICO SOPRAVVISSUTO: DOPO I FURORI DELLA GUERRA E DELLA MORTE, AL BONZO NON RESTA CHE LA RICERCA DEL SILENZIO SPIRITUALE E LA COMPAGNIA DI UN PAPPAGALLO E DI UN’ARPA, STRUMENTO CHE GLI È CARO, CON IL QUALE SALVAVA LA VITA AI SUOI COMPAGNI IN DIVISA, SUONANDOLA PER AVVISARLI DELLA PRESENZA O MENO DEL NEMICO.

MERCOLEDI’ 15 OTTOBRE 2014 ALLE 15,00 ED ALLE ORE, 18,00 – PROIEZIONE DEL FILM: METROPOLIS DI FRITZ LAING - 1927. METROPOLIS È UNA CITTÀ DEL 2026, ORGOGLIOSA DEI SUOI GRATTACIELI E DELLE SUE SOPRAELEVATE, ABITATA DA GENTE RICCHISSIMA E IN BUONA PARTE SFACCENDATA. MA SOTTO LE SUE FONDAMENTA VI È UN'ALTRA CITTÀ, QUELLA OPERAIA, DOVE TURBE DI UOMINI-SCHIAVI ATTENDONO A MACCHINARI GIGANTESCHI ED A COLOSSALI CENTRALI. UN GIORNO FREDER, IL PADRONE DI "METROPOLIS", LICENZIA PER NEGLIGENZA UNO DEI PROPRI COLLABORATORI, IL QUALE, IN UN ACCESSO DI SCORAMENTO, TENTA IL SUICIDIO, MA JOHN, IL FIGLIO DEL BORGHESE TIRANNO, LO IMPEDISCE. L'UOMO SVELA ALLORA AL GIOVANE IL MISTERO DELLA CITTÀ SOTTERRANEA, NELLA QUALE JOHN SI AVVENTURA, DA PRIMA INCREDULO ED ATTONITO, POI SCONVOLTO. PER MEGLIO IMMEDESIMARSI NELL'INATTESA E TERRIBILE DISUMANITÀ DI QUEL MONDO, JOHN DECIDE DI PRENDERE IL POSTO DI UN OPERAIO, SOTTOPONENDOSI COSÌ A FATICHE E CONDIZIONAMENTI FINO ALLORA PER LUI IMPENSABILI: CONOSCE MARIA, UNA BIONDA E GIOVANISSIMA RAGAZZA CHE, NELLE CATACOMBE, INVITA GLI OPERAI ALLA PREGHIERA ED ALLA SOPPORTAZIONE. MA NOTIZIE SULL'APOSTOLATO DI MARIA GIUNGONO PRESTO ALLE ORECCHIE DEL POTERE: IL SIGNORE DI "METROPOLIS" OBBLIGA ALLORA UNO SCIENZIATO (ROTWANG), CHE È AL SUO SERVIZIO, DI RAPIRE LA DONNA, TRASFERENDONE SU DI UN AUTOMA LE FATTEZZE E L'ANIMA. CON UN TALE "ROBOT" SARÀ COSÌ ESTREMAMENTE AGEVOLE MANIPOLARE E DOMINARE LA CLASSE OPERAIA. MENTRE INVANO JOHN CERCA LA RAGAZZA, DI CUI SI È INNAMORATO, LA MARIA-"ROBOT" SI SCATENA, SOBILLA I LAVORATORI E SI METTE ALLA LORO TESTA. TUTTI LA SEGUONO COME AFFASCINATI DAL SUO CARISMA, LE FABBRICHE SONO PRESE D'ASSALTO E DANNEGGIATE, FINCHÈ UN ATTACCO COLLETTIVO E DECISIVO ALLA PIÙ GRANDE DELLE CENTRALI ENERGETICHE PROVOCA IL DISASTROSO ALLAGAMENTO DEI QUARTIERI DOVE VIVONO LE DONNE ED I BAMBINI. (...) PER FORTUNA LA VERA MARIA, FUGGITA DALLA CASA DELLO SCIENZIATO E RAGGIUNTA DA JOHN, METTE IN SALVO I BAMBINI, ORMAI QUASI TRAVOLTI DALLE ACQUE. TUTTI SI RITROVANO DAVANTI ALLA PORTA DELLA CATTEDRALE. JOHN, ASSUMENDOSI IL RUOLO DI MEDIATORE E CON ACCANTO A SÈ LA GIOVANE DONNA, PERSUADE IL PADRE CHE È SOLO CON LA COMPRENSIONE E L'AMORE CHE LA MENTE ED IL BRACCIO POTRANNO OPERARE UNITI PER UNA SOCIETÀ LIBERA E GIUSTA. NE ESISTONO VARIE COPIE, CIASCUNA DIVERSA DALL'ALTRA PER DURATA EMONTAGGIO. LO STESSO F. LANG PROVVIDE NEL '27 A TOGLIERE MEZZ'ORA DALL'EDIZIONE ORIGINALE. LA PIÙ ATTENDIBILE OGGI È QUELLA RESTAURATA NEL 1984 DALLA CINETECA DI MONACO, A CURA DI ENNO PATALAS, CHE DURA 147M (4189 METRI), MA NELLO STESSO ANNO IL MUSICISTA GIORGIO MORODER NE CONFEZIONÒ UNA DI 87M, VIRATA IN VARI COLORI E SONORIZZATA CON UNA COLONNA SONORA ROCK CON CANZONI CHE FU DISTRIBUITA SUL MERCATO COMMERCIALE. ESISTONO, INSOMMA, MOLTE METROPOLIS. DISPARATI I GIUDIZI CRITICI. NEL '27 H.G. WELLS, CHE DI FANTASCIENZA S'INTENDEVA, LO DEFINÌ "STUPIDISSIMO", MENTRE LUIS BUNUEL LO GIUDICÒ RETORICO, BANALE, PEDANTE, INTRISO DI ROMANTICISMO SUPERATO, AGGIUNGENDO CHE "... SE OPPONIAMO ALLA STORIA LA FOTOGENIA PLASTICA DEL FILM, ALLORA REGGERÀ QUALSIASI CONFRONTO, CI SCONVOLGERÀ COME IL PIÙ BEL LIBRO D'IMMAGINI MAI VISTO". E ALL'INSEGNA DEL SINCRETISMO SIA PER CONTENUTI SIA PER FORME, FRUTTO DI UNA MODA CULTURALE DEL SUO TEMPO: LA TENDENZA AL GESAMTKUNSTWERK, L'OPERA D'ARTE TOTALE. DISCUTIBILE E KITSCH FINCHÉ SI VUOLE, L'OPERAZIONE DI G. MORODER È LEGITTIMA: È UNO DEI TANTI FILM MUTI CHE HANNO BISOGNO DI MUSICA. (CHE FU SCRITTA APPOSITAMENTE NEL '26 DA GOTTFRIED HUPPERTZ.) PUÒ ESISTERE UN FILM STUPIDO E GENIALE? IL CONTRASTO TRA LA MELENSAGGINE MISTICA DA ROMANZO D'APPENDICE DI THEA VON HARBOU CHE LO SCRISSE E LA FORZA VISIONARIA DI SUO MARITO LANG RIMASE IRRISOLTO. METROPOLIS È UN CAPOLAVORO DI CINEMA DECORATIVO, LA MESSINSCENA DI UN DELIRIO.

MERCOLEDI’ 22 OTTOBRE 2014 ALLE 15,00 ED ALLE ORE, 18,00 – PROIEZIONE DEL FILM: L’ANGELO AZZURRO DI JOSEF V. STERNBERG – 1930. IL PROFESSOR UNRAT, SI INVAGHISCE DELLA SCIANTOSA LOLA-LOLA, CHE SI ESIBISCE AL CABARET "L'ANGELO AZZURRO". RIESCE A SPOSARLA PER SEGUIRLA NELLE TOURNÉE, AFFRONTANDO VERGOGNA E UMILIAZIONI. DI RITORNO DUE ANNI DOPO ALL'"ANGELO AZZURRO", DAPPRIMA SI RIFIUTA DI DARE SPETTACOLO DI FRONTE AGLI EX ALLIEVI CHE AFFOLLANO LA SALA, E POI VINTO DALLA GELOSIA TENTA DI STROZZARE LOLA-LOLA. UNO DEI FILM PIÙ FAMOSI DELLA STORIA DEL CINEMA, NONCHÉ PIETRA MILIARE NELL'EDIFICAZIONE DELLA LEGGENDA PERSONALE DI MARLENE DIETRICH. VI SI RESPIRA UN EROTISMO VICINO A QUELLO DEI DIPINTI DI TOULOUSE-LAUTREC. IL QUADRO DELLA PROVINCIA TEDESCA È DIPINTO SENZA PIETÀ.

MERCOLEDI’ 29 OTTOBRE 2014 ALLE 15,00 ED ALLE ORE, 18,00 – PROIEZIONE DEL FILM:  LA PASSIONE DI GIOVANNA D’ARCO DI CARL THEODOR DREYER -1928. PROCESSO E MORTE SUL ROGO DI JEANNE D'ARC (1412-31), GIOVANE CONTADINA LORENESE, CONCENTRATI IN UN SOLA GIORNATA (14 FEBBRAIO 1431): LA PULZELLA D'ORLÉANS RACCONTATA COME VITTIMA E MARTIRE, DONNA CHE SOFFRE, OPPONENDO INTELLIGENZA, UMILTÀ E LA SUA SOLITUDINE AI GIUDICI DI ROUEN. UNO DEI CAPOLAVORI DEL MUTO, E UN VERTICE NELLA CARRIERA DEL DANESE DREYER CHE SI SERVE DEL PRIMO PIANO (QUASI METÀ DEL FILM) PER RISOLVERE L'ARDUO PROBLEMA DEL FILM STORICO: COL PRIMO PIANO COMPENSA IL TEMPO CON LO SPAZIO E RIPORTA AL PRESENTE LONTANI FATTI STORICI: IL VOLTO UMANO COME SPECCHIO DELL'ANIMA E DEL SUO DESTINO. FONDATO SULLA PLASTICITÀ DELL'INQUADRATURA E SUI VALORI RITMICI DEL MONTAGGIO, È IN UN CERTO SENSO IL CAPOLAVORO DELL'ESPRESSIONISMO E, FORSE, L'UNICO FILM ESPRESSIONISTA NON CONTAMINATO DA QUELLO LETTERARIO E TEATRALE. SPLENDIDO BIANCONERO DI RUDOLF MATÉ. LA 1ª EDIZIONE DURAVA 110 MINUTI CIRCA (2210 M); NEL 1952 FU RIEDITATA, SENZA SCRUPOLI FILOLOGICI, IN 85 MINUTI DA G.M. LO DUCA CON L'AGGIUNTA DI UNA COLONNA SONORA E MUSICHE DI ALBINONI, VIVALDI, SCARLATTI, BACH. NEL 1981, IN UN ISTITUTO PSICHIATRICO NORVEGESE, FU RITROVATA UNA COPIA, PROVENIENTE DAL NEGATIVO ORIGINALE DISTRUTTO IN UN INCENDIO, CHE HA DATO ORIGINE A UNA 3ª EDIZIONE PIÙ COMPLETA.



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Fonte: Associazione La Conta

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