Giovedì, 16 maggio 2024 - ore 18.00

Monti boccia Roma 2020.Non è il momento dei grandi eventi|Uisp

| Scritto da Redazione
Monti boccia Roma 2020.Non è il momento dei grandi eventi|Uisp

MONTI DICE NO ALLA CANDIDATURA DI ROMA 2020. UISP: "NON E' IL MOMENTO DEI GRANDI EVENTI, SARA' QUELLO DELLO SPORT SOCIALE?" Intervengono Fossati e Balestri.
Niente Olimpiadi, il governo decide di non accordare le necessarie garanzie e Roma 2020 va in fumo. Ci auguriamo che il no di Monti serva ad aprire una riflessione nel mondo sportivo e nelle istituzioni al di là del caso specifico. Serve porsi le domande giuste e rilanciare alcuni temi legati alla riforma, al futuro dello sport nel nostro paese, a quale sport serve e su quale modello puntare. Proprio da questa riflessione prende spunto Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp, nel comunicato che l'associazione ha diffuso a caldo, nel pomeriggio di martedì 14 febbraio: "Il messaggio che viene dal governo Monti va ponderato. E' un fatto che non si sia aperta una concertazione per tentare di adeguare il Dossier di candidatura olimpica di Roma 2020 all’attuale fase che sta attraversando il nostro paese. Allo sport, però, non si possono dire solo no. Ci aspettiamo che ora il governo spieghi gli obiettivi di un Ministero dello sport all’in terno dell’esecutivo. Qui il governo deve essere coerente e dirci qual è lo scenario di riferimento: se non è il momento dei grandi eventi, che sia quello della diffusione dello sport sociale e per tutti. Uno sport che non costa, che fa guadagnare salute, che crea occasioni di lavoro”.

Carlo Balestri, responsabile internazionale Uisp, sposta l'attenzione su un altro aspetto: non sarebbe forse il caso di rivedere i meccanismi di assegnazione degli eventi sportivi planetari, come Olimpiadi e Mondiali di cacio?
"Il Cio e in parte anche la Fifa sono organismi molto centralistici. Sempre più di frequente la loro scelta ricade su chi dimostra di avere più influenza e su quei Comitati organizzatori locali che mettono sul tavolo più soldi. Non è casuale l'accostamento con la Federazione internazionale di calcio: pensate all'assegnazione dei Mondiali di Calcio 2022 in Qatar ".
"Chi detiene il marchio olimpico dei cinque cerchi gestisce un potere assoluto - prosegue Balestri - il Cio decide regole e criteri che finiscono per scatenare una guerra sfrenata, e forse scriteriata, tra le città che vogliono candidarsi. Tanto è vero che l'esperienza recente dimostra che nessuna città sede di Olimpiadi ha evitato i conti in rosso, chi più chi meno. Non sarebbe il caso di rivedere quelle regole e quel potere assoluto?"

fonte: Uisp

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