Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 16.40

Nemo poeta in patria. Il clamoroso caso di Domenico Azzaretto | Agostino Spataro

Dall’introduzione di Agostino Spataro Chi era Domenico Azzaretto? I pochi concittadini che lo conobbero- da me intervistati- lo ricordano come u zi Minucu Azzarettu, poeta e suonatore ambulante. Usava la sua poesia, la sua musica per vivere. Anzi, per sopravvivere- direi- non avendo altri mezzi di sussistenza.

| Scritto da Redazione
Nemo poeta in patria. Il clamoroso caso di Domenico Azzaretto |  Agostino Spataro

Nemo poeta in patria. Il clamoroso caso di Domenico Azzaretto |  Agostino Spataro

Dall’introduzione di Agostino Spataro Chi era Domenico Azzaretto?  I pochi concittadini che lo conobbero- da me intervistati- lo ricordano come u zi Minucu Azzarettu, poeta e suonatore ambulante.  Usava la sua poesia, la sua musica per vivere. Anzi, per sopravvivere- direi- non avendo altri mezzi  di sussistenza.

1… Questo piccolo libro prende spunto dal rinvenimento di una bella poesia “La partenza dell’operaiu per l’America” di Domenico Azzaretto, a noi ignota, pubblicata nel 1908 dalla stamperia di Giuseppe Pennarelli di Fiorenzuola d’Arda, (Piacenza), recentemente segnalatami da . Francesco Giuffrida studioso di tradizioni e di canti popolari siciliani. Un lavoro davvero interessante che mette in luce il talento di questo poeta di Ioppolo Giancaxio, come tanti emigrato negli Usa nel 1906.  Zi Minicu trasse da questa esperienza d’oltre Oceano ispirazione per comporre due poemetti che, fatto raro per quei tempi, mettono al centro il tema drammatico dell’emigrazione siciliana agli albori del secolo trascorso.  Una poesia semplice, spontanea ma intensa che, per altro, s’intona con l’attuale fenomeno migratorio in uscita da Ioppolo, dall’Italia e immigratorio proveniente dall’Africa, dall’Asia e dall’America latina e orientato verso l’Italia, l’Europa e il nord – America.  

Chi era Domenico Azzaretto?  I pochi concittadini che lo conobbero- da me intervistati- lo ricordano come u zi Minucu Azzarettu, poeta e suonatore ambulante.  Usava la sua poesia, la sua musica per vivere. Anzi, per sopravvivere- direi- non avendo altri mezzi  di sussistenza. Oltre a questi rari e vaghi ricordi, mi piace richiamare il cenno biografico che ne traccia Mimmo Galletto nella piccola antologia “Voci della memoria- Poeti popolari ioppolesi” (*) che rende bene il suo profilo umano e professionale.. “Egli nacque a Ioppolo il 29 maggio 1864 e vi morì il 7 gennaio 1944. Professione ufficiale dagli atti dell’anagrafe: suonatore ambulante. Svolgeva anche la funzione di sagrista e il “mestiere” di poeta, nel senso che componeva versi su commissione e ne riceveva un compenso. La sua poesia è al servizio di tutti per lodare o per biasimare, infatti da “occasioni” e da “commissioni”, trae ispirazione. Con facilità, con leggerezza quasi e spesso felicemente…” A Ioppolo si conoscono soltanto alcune composizioni di Azzaretto pubblicate nella citata antologia. Nessuno sapeva, sa, dei due poemetti gemelli:  “La partenza dell’operaio per l’America” e  “La miseria dell’operaio in America”.

Una gradita sorpresa che- a mio parere- si configura come un piccolo caso letterario nel più vasto panorama della poesia popolare, vernacolare siciliana…

Per saperne di più vedi allegati

 

 

(Pdf gratuito qui: https://libriagostinospataro.blogspot.com/…/i-miei-gufetti.… 

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