Sabato, 27 aprile 2024 - ore 02.29

Nessuno è immune dal razzismo Il discorso di Obama a Dallas di Gian Carlo Storti

Dopo i tragici fatti di Dallas Obana è andato in quella città ed ha pronunciato un discorso forte ed appassionato. Ne ripropongo alcuni passaggi.

| Scritto da Redazione
Nessuno è immune dal razzismo  Il discorso di Obama a Dallas di Gian Carlo Storti

Dice fra le altre cose Obama.

Dobbiamo respingere la disperazione, non siamo divisi  "Questo non è solo un crimine violento, ma la testimonianza dell'odio razziale. Ciò ci ha lasciato ferite profonde e ci fa soffrire. E' come se la fragilità della democrazia fosse stata esposta", afferma Obama.  "Di fronte a questa violenza ci chiediamo se le divisioni razziali possano essere superate", ma "sono qui a Dallas per dire che dobbiamo respingere la disperazione e insistere sul fatto che non siamo divisi come molti pensano.  Lo dico perché conosco gli americani e quanta strada abbiamo fatto contro le avversità, per quello che ho sperimentato nella mia vita, per quello che ho visto come presidente degli Stati Uniti, per quello che abbiamo visto a Dallas, per la vostra sofferenza". Poi:  "Questa è l'America che conosco, quella di questa platea". 

Nessuno è immune dal razzismo  "Nessun individuo, nessuna istituzione è interamente immune dal pregiudizio razziale: il razzismo non è finito" con Martin Luther King o con leggi come il Civil Rights Act, "i pregiudizi rimangono, tutti ci imbattiamo nei pregiudizi a un certo punto delle nostre vite. Se siamo onesti, siamo in grado di sentire i pregiudizi dentro di noi". 

Gli agenti non sono morti invano "Il dolore che sentiamo potrebbe non passare presto, ma la mia fede mi dice che i poliziotti non sono morti invano", afferma Obama. "Il nostro dolore può renderci un Paese migliore", con "più giustizia e più pace". Ma aggiunge: "Dobbiamo agire sulle verità che conosciamo e non è facile, dobbiamo essere onesti con noi stessi. Sappiamo che la grande maggioranza degli agenti di polizia fa il suo lavoro duramente e merita il nostro rispetto", ma sappiamo che non tutti sono così, "non importa quanto buone le loro intenzioni possano essere". E loro "non solo rendono il lavoro di poliziotto ancora più pericoloso ma non servono alla giustizia che dovrebbero promuovere".

Non possiamo ignorare le proteste dei neri  Poi Obama torna sulle proteste per gli abusi della polizia nei confronti dei neri. "Non possiamo far orecchie da mercante e non tenere conto delle manifestazioni degli afroamericani, considerare quelle persone come paranoici e piantagrane, non possiamo metterle da parte come inquietudine politica o mettere l'etichetta del razzismo. 

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E' da notare che in questi otto anni della presidenza Obama la crisi ha impoverito i neri ed i latini. Un forte senso di deluzione ha colpito questi 'popoli' e sono riprese le proteste che hanno fatto riemergere il razzismo che sembrava fosse stato sconfitto con tanti anni di lotte e  di battaglia. I comportamenti dei polizziotti bianchi ( spesso reclutati dalle truppe di assalto dell'esercito) verso i neri hanno acuito ulteriormente le tensioni. Questo non giustifica nulla ma deve far riflettere sulla necessità di ridare slancio alle battaglie civili per il rispetto dei diritti di tutti i cittadini americani.

gcst

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