Sì, perché delle due l’una: o Tencara diventa il terminale più a ovest del mar Adriatico oppure verràinevitabilmente declassataa banchina di transito e tutti i finanziamenti assorbiti da un immaginario terminale dell’opera, in zona Milano-Est. Premesso che dubito fortemente che nessuno fra i dirigenti dell’Aipo, a partire dall'ottimo ingegner Mille, sia davvero convintodellapossibilità difarproseguirel'opera, l'equivoco fuorviante è che, per poter attingere a fondi comunitari per la navigabilità del Po, la Ue ‘pretende’ che si mantenga in essere la prospettiva di completare il Canale fino a Milano. Pertanto urge una azione condivisa fra governo centrale e regioni del Po affinché a Bruxelles si provveda a intervenire su programmazione e cartografia europea al fine di fissare definitivamente a Tencara, adeguatamente connessa e infrastrutturata, il terminale finale del canale e della Idrovia Padano-Veneta, dando prova di una ‘real politik’ che consenta finalmente di metter mano agli interventi eco-sostenbilli per la navigabilità del Po a corrente libera, da tempo già individuati da Aipo.
Giorgio Albera (Cremona)