Sabato, 27 aprile 2024 - ore 03.22

#NOCHIUSURAUTIMCREMONA . Federico Lena (Lega) si dichiara d’accordo con Gallera ma pone delle domande

Come già evidenziato in precedenza non ho nulla da eccepire rispetto alla riorganizzazione delle terapie intensive neonatali lombarde secondo i criteri della rete ospedaliera nazionale che prevede l’applicazione di sacrosanti standard di sicurezza a tutela della salute di mamme e neonati, come previsto dal Decreto Ministeriale 70.

| Scritto da Redazione
#NOCHIUSURAUTIMCREMONA . Federico Lena (Lega) si  dichiara d’accordo con Gallera ma pone delle domande

#NOCHIUSURAUTIMCREMONA . Federico Lena (Lega) si  dichiara d’accordo con Gallera ma pone delle domande

Come già evidenziato in precedenza non ho nulla da eccepire rispetto alla riorganizzazione delle terapie intensive neonatali lombarde secondo i criteri della rete ospedaliera nazionale che prevede l’applicazione di sacrosanti standard di sicurezza a tutela della salute di mamme e neonati, come previsto dal Decreto Ministeriale 70.

 Uno dei criteri di accreditamento, ad esempio, è dettato dal numero delle culle di terapia intensiva neonatale che, proprio per assolvere allo standard di sicurezza, non devono essere inferiori a otto e con una percentuale di saturazione minima dell’84%.

Di questo l’Assessore Gallera ha informato con tempestività i consiglieri regionali del territorio, condividendone le motivazioni oggettive: la TIN di Cremona ha cinque culle con indice di saturazione al 52%. Un dato che espone il reparto alla riorganizzazione e che nulla ha a che vedere con la comprovata competenza dell’equipe.

Allargando lo sguardo però, ci sono alcune questioni che meritano attenzione suscitando qualche domanda.

Anzitutto: come mai i neonati prematuri dell’ASST di Crema, da sempre, vengono inviati all’Ospedale di Pavia (km 53 da Crema su strada provinciale non particolarmente agevole)  piuttosto che all’ASST di Cremona (km 40 da Crema sulla Paullese, sicuramente infrastruttura più agevole) che, per competenza territoriale, afferisce all’ATS Val Padana (Crema, Cremona e Mantova) ?

Come mai ci sono altre realtà Lombarde (come ad esempio la Macedonio Melloni) che restano accreditate con un indice di saturazione delle culle intensive pari al 34% ? 

Perché Brescia – pur avendo un bacino di utenza superiore a Cremona – mantiene la permanenza di due Terapie Intensive Neonatali in contemporanea (Spedali Civili e Poliambulanza) ?

La Poliambulanza attualmente dispone di 6 culle su 8 e l’indice di saturazione registrato nel 2018 è del 75%.

Sono questioni rispetto alle quali la politica locale si interroga senza intenti pretestuosi, ma a difesa di un territorio, quello di Cremona, che merita attenzione e rispetto per le sue specificità.

In questa fase, a fare la differenza, sarà la stesura dei decreti attuativi della delibera regionale per il riordino della rete TIN.

L’auspicio è che si possano definire criteri di gestione delle culle sub intensive (per la cura dei neonati con peso superiore ai 1500 grammi) che valorizzino al meglio l’attività svolta a Cremona nel segno della continuità.

Senza dimenticare che Cremona è in controtendenza rispetto al calo delle nascite, registrando un incremento sensibile ma molto significativo se pensato nel contesto nazionale.

I numeri dell’Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Cremona parlano chiaro:

nel 2017 sono nati 1205 bambini, lo scorso anno 1258.

Tendenza confermata nel 2019: nel primo semestre i nuovi nati sono 567.

Confido molto nei criteri di gestione precedentemente citati cercando di fugare i dubbi che in molti a Cremona cominciano a sostenere:  l’ ospedale di Cremona rischia di essere il serbatoio da cui attingere per salvaguardare altre realtà con conseguente destino di ridimensionamento del nostro nosocomio che fa intravedere scenari ben più oscuri.

 Federico Lena , consigliere regionale della Lega

 

 

 

702 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online