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Oggi sono 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari

Il più grande scrittore italiano per bambini, fenomenale anche per gli adulti, nasceva il 23 ottobre 1920. Le iniziative per celebrarlo sono ovviamente parecchie. Ma, forse, la cosa migliore è cominciare a (ri)leggere le sue parole

| Scritto da Redazione
Oggi sono 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari

Il 23 ottobre 1920 nasceva a Omegna, sul lago d’Orta, Gianni Rodari, uno dei più celebri e rinomati scrittori per l’infanzia e pedagogisti italiani. A distanza di un secolo, il 2020 è quindi l’occasione per ricordare la sua figura, che ancora oggi popola l’immaginario di molti bambini e dei loro genitori. Trasferitosi in provincia di Milano da bambino, Rodari frequentò prima il seminario e si diplomò come maestro nel 1937, lavorando anche come precettore privato. Iniziò poi gli studi universitari presso l’Università Cattolica di Milano, ma li abbandonò presto. Esonerato dal servizio militare durante la Seconda guerra mondiale, partecipò però alla Resistenza disertando la Repubblica di Salò e avvicinandosi al Partita comunista italiano.

Dal 1945 Gianni Rodari iniziò l’attività di giornalista, in particolare all’Unità, dove fondò La domenica dei piccoli, e poi a lungo con Paese Sera. Nel frattempo aveva iniziato la pubblicazione dei suoi primi libri per ragazzi, come Manuale del pioniere, Il libro delle filastrocche e Il romanzo di Cipollino. Fu presto notato dalla Einaudi, che cominciò a pubblicare i suoi testi più importanti, a partire da Favole al telefono del 1962. Nel 1970, unico italiano nella storia, vinse il prestigioso premio Andersen per la letteratura per ragazzi, mentre la consacrazione accademica arrivò nel 1973 con la pubblicazione della Grammatica della fantasia. Continuò la sua attività, portando avanti idee pacifiste, laiche e antifasciste fino alla morte avvenuta nel 1980, a soli 60 anni in seguito alle complicazioni di un’operazione alla gamba.

 

In occasione del centenario sono moltissime le iniziative volte a ricordare Gianni Rodari (anche Google gli ha dedicato il doodle celebrativo). Qui vi suggeriamo alcuni modi per continuare a giocare con la fantasia, grazie alle sue lezioni, e non dimenticarlo.

1. Rileggere (almeno) i testi fondamentali

Il modo sicuramente più semplice per ricordare e celebrare Rodari è sicuramente quello di riprendere in mano i suoi numerosissimi scritti. Si può partire da Filastrocche in cielo e in terra, pubblicato per la prima volta nel 1960 con le illustrazioni originali dell’artista e designer Bruno Munari (suoi i disegni di molti altri volumi di Rodari) e con le filastrocche racchiuse in varie sezioni come La famiglia Punto-e-virgola, I colori dei mestieri o Favole al contrario. Ancor più celebri sono le sue Favole al telefono del 1962, con il mitico ragionier Bianchi che ogni sera, alle nove in punto, racconta una favola al telefono alla figlioletta che non riesce a dormire: si va dal palazzo di gelato agli uomini di burro, dal mago delle comete alla caramella istruttiva… Fondamentale è, come detto, anche Grammatica della fantasia, uno scritto teorico ma molto vivace in cui l’autore cerca di definire le leggi non ancora approfondite dell’invenzione”.

2. Cercarlo in televisione

Lo diceva lo stesso Rodari: “Spegnere il televisore per far leggere un libro porta il bambino a odiare la lettura”. Quindi, a volte, è anche bene concedersi un po’ di tempo di fronte allo schermo. Sky Arte e LaF celebrano i 100 anni di quest’autore con due produzioni esclusive che coniugano testimonianze importanti e materiali d’archivio. Venerdì 23 su Sky Arte va in onda C’era due volte Gianni Rodari, che affianca alle notizie più note sullo scrittore il suo lato meno conosciuto, quello dell’autore civile, schivo, coltissimo e spinto da una fortissima tensione morale; il racconto è scandito da lettere, articoli, diari, filastrocche lette dalla voce di Neri Marcorè e dalle musiche di Rodrigo D’Erasmo. Sabato 24 su LaF, invece, Frankie hi–nrg mc parte da un punto di vista inedito e sorprendente con Rodari 2.0: Spazio alla parola, un docufilm che ne ripercorre la vita e l’eredità culturale, coinvolgendo Stefano Accorsi, Stefano Bartezzaghi, Marco Missiroli, Roberto Piumini, Pino Boero, Luciana Castellina e molti altri.

Lo scrittore sarà protagonista anche di Lucca Changes, la versione 2020 di Lucca Comics & Games che quest’anno si articolerà con alcuni eventi fisici ma soprattutto online e in tutta Italia. Fra le varie iniziative dedicate al celebre pedagogista, dal 29 ottobre, c’è sicuramente Casa Rodari, un ricco programma di attività fra didattica e conferenze online, spettacoli e una mostra dal vivo che sarà visitabile presso la Ex-Cavallerizza (si accede con il biglietto di un qualsiasi altro appuntamento fisico della giornata) con le  100 illustrazioni raccolte da Einaudi nel volume Cento Gianni Rodari. Cento storie e filastrocche. Per i più piccoli il calendario prevede lo spettacolo teatrale Dodò e l’Avventura Spaziale realizzato da Rai Ragazzi con il cast de L’Albero Azzurro; per i più grandi il reading La freccia azzurra, tratto dal libro del 1954 Il viaggio della Freccia Azzurra e portato in scena da Ascanio Celestini.

4. Seguire una lezione di geografia fantastica

Riuscite a passare per la stazione piemontese di Santhià senza dire “Per colpa di un accento / un tale di Santhià / credeva di essere alla meta / ed era appena alla metà”?. Oppure avete mai “conosciuto un tale, di Voghera o di Scanno, / che voleva fare ai gatti / gli auguri di Capodanno”?. O, ancora, quando sentite parlare dello Stretto di Messina, non pensate anche voi che “a Reggio Calabria, questo è il bello, / anche i treni vanno in battello”?. La geografia di Gianni Rodari è variegata e fantasiosa, e tocca praticamente tutte le regioni d’Italia. In una sezione speciale del sito dedicato al suo centenario c’è una mappa interattiva che vi permette di esplorare in lungo e in largo la Penisola per ricordare tutti i luoghi menzionati nelle sue filastrocche e nelle sue storie. E poi, c’è sempre Viaggio in Italia, il libro di Rodari che vi porta a “lezione di geografia fantastica”.

5. Snocciolare la sua saggezza

“Bambini, imparate / a fare le cose difficili: /dare la mano al cieco,  cantare per il sordo, / liberare gli schiavi | che si credono liberi”. Le opere di Gianni Rodari sono piene di queste frasi fulminanti, all’apparenza assurde, in realtà di una profondità quasi ineffabile. I suoi scritti sono una miniera di riflessioni essenziali, e le perle di saggezza emergono con grande luminosità soprattutto quando sono ben celate nelle storie più fantastiche. D’altronde lui diceva: “La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo”. Sbaglia, però, chi ritiene Gianni Rodari un autore per bambini tout court, senza considerare invece che chi scrive per i più piccoli lo fa per l’umanità intera. A ben vedere, sotto la superficie del suo stile ilare e solare, c’è un fondo di consapevolezza percorsa da qualche ombra: “Non c’è vita dove non c’è lotta”, scrisse nella sua Grammatica, ma anche, ne Le storie del 1992: “Nel paese della bugia, la verità è una malattia”.

(Paolo Armelli, Wired cc by nc nd)

 

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