Le Nazioni Unite votano una «profonda preoccupazione» per le violazioni dei diritti umani dell’Iran
Oggi, un Comitato delle Nazioni Unite, citando una lunga serie di violazioni, ha espresso una «profonda preoccupazione» per le «costanti e ricorrenti» violazioni dei diritti umani in Iran.
Con un voto di 83 a favore, 31 contro e 68 astensioni, il Terzo comitato dell’Assemblea generale ha invitato l’Iran a cessare le violazioni, a liberare i prigionieri di coscienza e ad aprire le porte agli osservatori internazionali dei diritti umani.
Fra le altre cose, la risoluzione ha rimarcato l’allarmante uso della pena capitale in Iran, il sistematico bersagliamento dei difensori dei diritti umani, dei giornalisti e dei blogger e la «diffusa disparità di genere e la violenza contro le donne». Ha anche espresso preoccupazione per le continue discriminazioni contro le minoranze, come le persecuzioni contro i baha’i iraniani.
Questa è stata la XXV risoluzione sulle violazioni dei diritti umani in Iran presa dal Terzo comitato dopo il 1985. La sua lunghezza e la sua specificità riflettono l’allarme della comunità internazionale per la crescente violenza contro i cittadini iraniani da parte del loro governo, ha detto Bani Dugal, il principale rappresentante della Baha’i International Community presso le Nazioni Unite.
«L’atmosfera in Iran continua a peggiorare per tutti i cittadini iraniani», ha detto la signora Dugal. «le vostre idee sono diverse da quelle dell’autoritario regime iraniano, siete in grave pericolo».
«Per i baha’i – che sono la più numerosa minoranza religiosa non musulmana in Iran– le persecuzioni per mano del governo e dei suoi agenti sono costanti e ingravescenti», ha detto.
«Questa situazione è stata accompagnata da una crescente violenza e da una deliberata intensificazione della pressione per scardinare la vita comunitaria baha’i e per distruggerne la vitalità».
La signora Dugal ha osservato che oltre 115 baha’i si trovano attualmente dietro le sbarre per le loro convinzioni religiose e che centinaia di essi sono sotto processo e in attesa di conoscere il loro destino.
Il testo della risoluzione, che è stata promossa dal Canada e cosponsorizzata da 42 paesi, invita l’Iran a una maggiore collaborazione con gli osservatori dell’ONU per i diritti umani e in particolare a permettere loro di visitare l’Iran e chiede al segretario delle Nazioni Unite di invitare l’Iran a presentare il prossimo anno una relazione sui progressi compiti dall’Iran nell’adempimento dei propri obblighi nell’ambito dei diritti umani.
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