Padania Acque S.p.A. al Festival dell’Acqua per parlare di digitalizzazione, efficienza e sostenibilità del Servizio Idrico Integrato
Esponenti della politica, tecnici ed esperti del settore, si sono confrontati con i principali attori italiani ed europei del servizio idrico sui temi chiave per il futuro dell’acqua. Al centro del dibattito gli investimenti infrastrutturali e finanziari per la tutela della risorsa, le politiche di adattamento al cambiamento climatico, la digitalizzazione, la qualità e sicurezza dell’acqua del rubinetto, la depurazione e i cambiamenti attesi dalla nuova Commissione Europea.
Nell’ambito del Festival dell’Acqua, la più grande manifestazione d’Italia dedicata alla risorsa idrica che quest’anno si è svolta dal 24 al 26 settembre a Firenze presso Palazzo Vecchio e la Fortezza da Basso, i vertici di Padania Acque sono stati chiamati a far conoscere il proprio modello gestionale di successo in tema di transizione digitale e di innovazione delle infrastrutture idriche. L’evento organizzato da Utilitalia, la Federazione nazionale delle imprese di acqua, ambiente ed energia, in collaborazione con Publiacqua e Confservizi Cispel Toscana, è stata un’occasione rilevante per riflettere sull’importanza di una gestione responsabile e sostenibile della risorsa idrica. Nella tre giorni di dibattiti e conferenze, che hanno coinvolto oltre 250 relatori tra esponenti del mondo della politica, esperti, tecnici e specialisti del settore provenienti dall’Italia e dall’estero, il Direttore Generale di Padania Acque, Stefano Ottolini, è intervenuto nel corso del convengo "Digitalizzazione rete idrica, installazione del WMS e installazione di 40.000 Smart Meter" e della tavola rotonda “Acqua ed Energia tra efficienza e sostenibilità”.
Il Direttore Generale di Padania Acque S.p.A, da oltre 15 anni nel settore delle utility e specializzato nella costruzione di piani di sviluppo strategico e operazioni di finanza aziendale, ha illustrato le più avanzate soluzioni tecnologiche e digitali messe in campo da Padania Acque negli ultimi anni e che si svilupperanno fino al 2026, portando l’esperienza del gestore idrico in termini di efficienza industriale, qualità tecnica e resilienza.
Il gestore unico dell’idrico cremonese ha avviato processi di digitalizzazione estremante innovativi investendo nella realizzazione di un’infrastruttura all’avanguardia nella gestione dei centri di comando, controllo e comunicazione dei dati attraverso uno SCADA (Supervisory Control and Data Acquisition System) avanzato di ultima generazione integrato al sistema di telecontrollo e soluzioni IoT in fase sperimentale. Il progetto pilota ha riguardato dapprima alcuni sistemi acquedottistici, con l’obiettivo del monitoraggio e dell’elaborazione dei dati idraulici, finalizzato alla riduzione delle pressioni e delle perdite idriche, per essere poi esteso a tutte le reti acquedottistiche.
«I significativi risultati economici e industriali conseguiti con il Water Management System sperimentale, ovvero margini industriali incrementati del 73%, consumi energetici diminuiti del 16% e perdite idriche al 23% contro una media nazionale del 42%, hanno consolidato la consapevolezza della necessità di procedere a uno scale up del progetto per completare l’assetto idraulico dei 2.233 km totali di rete su tutto il territorio gestito, tramite la realizzazione di distretti idrici non ancora presenti. Il Progetto E.A.S.I. Efficientamento reti Acquedottistiche tramite Sistema Integrato, del valore complessivo di oltre 23,1 milioni di euro di cui 19 milioni da contributo PNRR e 4 milioni autofinanziati, porterà entro la fine del 2026 alla realizzazione di 2.146 km di rete acquedottistica distrettualizzata, ovvero alla suddivisione della rete in aree più piccole al fine di migliorare la gestione e la manutenzione della stessa, e a un beneficio stimato in termini di riduzione dei livelli percentuali delle perdite idriche pari al 12,5% con un conseguente risparmio in termini di volume di acqua pari a circa 1.200.000 mc/anno. Gli interventi proposti, comprensivi anche dell’installazione di 40.000 Smart Meter, genereranno benefici indotti di carattere sociale, quali ad esempio l’impatto occupazionale, e di carattere ambientale, consentendo una forte riduzione delle emissioni di CO2 pari a 210 tonnellate di anidride carbonica all’anno che corrispondono a 10.500 alberi piantati».
Infine, il Direttore Generale Stefano Ottolini nel corso della tavola rotonda “Acqua ed Energia tra efficienza e sostenibilità”, moderata dall’Amministratore Delegato di Acinque Stefano Cetti, ha illustrato gli impatti della bozza di revisione della Direttiva Europea acque potabili in discussione a Bruxelles e la road map di Padania Acque verso la neutralità energetica.