Sabato, 27 aprile 2024 - ore 01.35

Perché diventare famiglia affidataria?

| Scritto da Redazione
Perché diventare famiglia affidataria?

L’esperienza di una coppia. L’affido è un intervento sociale, alternativo al ricovero in struttura, utilizzato a favore di un minore il cui nucleo familiare si trovi in una situazione di difficoltà, non risolvibile con un aiuto economico e/o sociale. L’affido familiare rappresenta un’importante forma di accoglienza : spesso se ne parla come di un’esperienza "eccezionale", quasi impossibile, ma molte famiglie affidatarie la descrivono come certamente impegnativa ma anche fonte di soddisfazioni e decisiva per la loro crescita personale e familiare.
Perché vale la pena fare questa esperienza?
Innanzitutto l’affido educa alla gratuità, che significa aprire la propria casa ad un bambino senza chiedere nulla in cambio, accettare tutta la sua storia, la sua famiglia, la sua diversità. Inoltre educa al “non possesso”, cioè la capacità di crescere un bambino come se fosse il proprio figlio e “lasciarlo andare”, quando è il momento di ritornare nella famiglia d’origine. La scelta dell’accoglienza non è, e non può essere, limitata al semplice desiderio di  aiutare un bambino o, ancor più riduttivo, al desiderio di avere un figlio, è molto  più complessa e va affrontata con dovuta cautela. Per questa ragione è importante che le famiglie che offrono la propria disponibilità all’affido vengano scelte con cura e preparate al ruolo che sono chiamate a svolgere.
Cosa fare per diventare affidatari ?
Innanzi tutto, diversamente dall’adozione, possono dare la loro disponibilità coppie con o senza figli, sposate o conviventi e persone singole. Al Servizio Affidi del Comune di Cremona, in c.so Vittorio Emanuele 42, le persone interessate possono ricevere tutte le informazioni necessarie per decidere se intraprendere il “percorso di conoscenza” finalizzato a verificare la “compatibilità” con l’affido, che verrà effettuato in collaborazione con il Consultorio ASL di Cremona. Il percorso per diventare “affidatari” prevede una serie di colloqui con lo psicologo e l’assistente sociale: verrà approfondita la conoscenza dei componenti il nucleo familiare, degli impegni lavorativi e dell'organizzazione familiare, delle capacità educative, della vita di coppia e di relazione. I figli della coppia, se presenti, possono essere invitati dagli operatori ad esprimere il loro parere circa la scelta fatta dai genitori di accogliere un bambino. Gli operatori effettueranno anche una visita domiciliare, per verificare che oltre che una disponibilità affettiva, ci sia anche uno “spazio fisico” adeguato per un bambino. Durante il percorso di conoscenza è possibile partecipare ad alcuni incontri del gruppo delle famiglie che stanno effettuando l’esperienza dell’affido; questa opportunità, in quanto momento di scambio/confronto di esperienze, dubbi, attese, può essere di grande aiuto a chi si sta avvicinando a questa esperienza.
Una volta completato il percorso di conoscenza, la famiglia sarà in grado di comprendere per quale tipologia di affido (part-time, medio o lungo termine, emergenza) è più adatta, il sesso e l’ età del bambino che potrebbe meglio integrarsi nella propria famiglia, ecc.. ; la sua disponibilità verrà inserita nella Banca Dati del Servizio Affidi e contattata quando ci sarà bisogno di trovare una famiglia per un per un bambino.

TESTIMONIANZA di una coppia

Daniela e Franco stanno effettuando il percorso per diventare famiglia affidataria. Sono sposati da anni e dopo avere valutato la possibilità dell’adozione, hanno scelto di indirizzare la loro disponibilità all’affido.
Chiediamo:
Come avete “incontrato” l’idea dell’affido?
D. Le mie esperienze professionali e personali mi hanno fatto conoscere l’esperienza dell’accoglienza e dell’affido. Ho avuto modo di valutarne la positività come intervento a sostegno di nuclei familiari e di bambini in difficoltà .
F. Per me è stato determinante conoscere una famiglia che ha in affido tre minori: un’esperienza di vita che mi ha particolarmente colpito.
Quale motivazione vi ha spinto ad offrire la vostra disponibilità ?
Il desiderio di renderci “disponibili” per un aiuto concreto alla famiglia ed ai ragazzi/bambini che ne abbiano bisogno; tale desiderio si è rinforzato attraverso alcune esperienze di vita e di coppia che ci hanno spinto a questo passo.
 Quali aspettative ? Quali timori?

Diciamo  “nessuna aspettativa in particolare” ma ci rendiamo conto che è difficile epurare completamente questa scelta da desideri ed aspettative magari inconsapevoli.
I timori sono molti e nascono dalle incognite di una esperienza  nuova. Non ultimo il timore di non essere adeguati al compito affidatoci, in altri termini il timore di fallire.
Siete entrati in contatto con i Servizi : che impatto ha avuto sulle vostre   attese iniziali?
Ottimo, data l’alta professionalità  e la grande disponibilità ad accompagnarci nel percorso formativo.
L’incontro con famiglie che hanno già affidi in corso all’interno del Gruppo  Famiglie: quali sensazioni?
Per quanto abbiamo sperimentato negli incontri fino ad oggi seguiti, la sensazione è che le famiglie che vivono questa esperienza lo fanno con grande passione. Ci ha colpito la disponibilità di alcuni genitori affidatari che si sono calati in una realtà non certo semplice ma spesso faticosa e difficile, affrontandola con serenità e forza d’animo veramente contagiosi.  D’altro canto  valutando più da vicino le difficoltà di un affido, alcuni timori si sono rivelati fondati, sia per quanto riguarda la relazione con il bambino/ragazzo che con la famiglia d’origine.
Avete iniziato il percorso di valutazione: quali riflessioni?
D. Per conto mio, 5 incontri sono un’esperienza troppo breve per valutare la reale idoneità. Sarebbe importante essere supportati in modo continuo come è possibile fare attraverso incontri mensili tra le famiglie affidatarie.
F. La serietà e la professionalità di chi è chiamato a valutarci mi ha fatto capire che questo momento non può essere considerato un pro forma, un pegno da pagare per arrivare alla fase successiva dell’affido. Per quanto un eventuale giudizio di idoneità non sia garanzia di successo per la  futura esperienza di affido, sono consapevole dell’importanza di un giudizio sulla nostra idoneità.
                                                                                     
A chi rivolgersi

SERVIZIO AFFIDI
C.so Vittorio Emanuele , 42
CREMONA
Tel. 0372 – 407370 /407303
Cell. 320 – 4387577
e-mail  servizio.affidi@comune.cremona.it

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