Di soldi allo Stato servono, e come. Allora può tornare utile qualche
soluzione nuova che potrebbe avere ricadute positive anche sotto altri profili.
Ecco, bisogna legalizzare e quindi tassare le prostitute.
1) Se ne ricaverebbero un sacco di soldi. Non so quanti siano. Non so quante
sono le prostitute che esercitano in Italia. Non so quante prestazioni
forniscono per giornata lavorativa. Non so quali siano le tariffe praticate..
Non so stimare, di conseguenza, quanto si ricaverebbe da questa iniziativa.
Però, che bande intere di truci delinquenti si massacrino per controllarle, mi
fa pensare che deve trattarsi di un affare molto lucroso e che dovrebbe rendere
bene sotto il profilo fiscale.
2) Si migliorerebbe radicalmente la qualità di vita delle prostitute. Infatti,
per incassare le imposte sul loro reddito, dovrebbero lavorare in maniera che
ne sia possibile il controllo. Dal che deriva che dovrebbero smettere di
praticare come commercianti ambulanti: la categoria è infatti nota per
praticare un “nero” quasi totale. E quindi? Via dalla strada e esercizio della
professione in locali dichiarati e controllati. Naturalmente le prime a non
volersi adattare a questa situazione sarebbero le lavoratrici in questione e
anche i loro sponsor non ne sarebbero entusiasti.
Ma è sufficiente un’adeguata politica di convincimento: ogni sera, dalle 22 e
fino alle 4 di mattina, un “pattuglione” percorre la totalità delle vie
cittadine e carica tutte le lavoratrici beccate sulla strada; le porta in
Questura (per identificazione, così il rispetto della legge è assicurato) e le
rilascia verso le 10 del giorno dopo. Risultato: niente lavoro, niente incassi.
Se lo si fa per un mese di seguito, anche il più stupido degli albanesi capisce
che, se insiste a tenere le sue donne sulla strada, non guadagna nemmeno una
lira. Quindi compra o affitta un paio di locali e le mette a lavorare lì.
3) Si razionalizzerebbe finalmente una delle leggi più idiote della
Repubblica, la mai abbastanza vituperata Legge Merlin. In effetti, mettere a
disposizione un alloggio perché ivi si svolga attività di meretricio significa
commettere il reato di favoreggiamento; e prelevare una parte del ricavato di
detta attività significa commettere il reato di sfruttamento. Che è il motivo
per cui le prostitute sono sulla strada e i pappa nascosti nei boschetti
vicini. Nessuno vede, nessuno applica la legge, ma il “principio” ” è salvo. Ma
siccome pecunia non olet, non dovrebbe essere difficile trovare un accordo in
base al quale, se il meretricio è dichiarato e il locale in cui si svolge pure
e se si pagano le tasse; ecco, causa di non punibilità, nessun reato. Capisco
che per alcune coscienze (cattoliche) è un po’ dura da mandare giù. Ma, in
fondo, le prostitute sono già da tempo abituali frequentatrici delle più alte
cariche istituzionali. Ci si abituerebbe in fretta.