Domenica, 19 maggio 2024 - ore 19.42

Perché non legalizzare e tassare la prostituzione?

| Scritto da Redazione
Perché non legalizzare e tassare la prostituzione?

Di soldi allo Stato servono, e come. Allora può tornare utile qualche

soluzione nuova che potrebbe avere ricadute positive anche sotto altri profili.

Ecco, bisogna legalizzare e quindi tassare le prostitute.

 

1) Se ne ricaverebbero un sacco di soldi. Non so quanti siano. Non so quante

sono le prostitute che esercitano in Italia. Non so quante prestazioni

forniscono per giornata lavorativa. Non so quali siano le tariffe praticate..

Non so stimare, di conseguenza, quanto si ricaverebbe da questa iniziativa.

Però, che bande intere di truci delinquenti si massacrino per controllarle, mi

fa pensare che deve trattarsi di un affare molto lucroso e che dovrebbe rendere

bene sotto il profilo fiscale.

 

2) Si migliorerebbe radicalmente la qualità di vita delle prostitute. Infatti,

per incassare le imposte sul loro reddito, dovrebbero lavorare in maniera che

ne sia possibile il controllo. Dal che deriva che dovrebbero smettere di

praticare come commercianti ambulanti: la categoria è infatti nota per

praticare un “nero” quasi totale. E quindi? Via dalla strada e esercizio della

professione in locali dichiarati e controllati. Naturalmente le prime a non

volersi adattare a questa situazione sarebbero le lavoratrici in questione e

anche i loro sponsor non ne sarebbero entusiasti.

 

Ma è sufficiente un’adeguata politica di convincimento: ogni sera, dalle 22 e

fino alle 4 di mattina, un “pattuglione” percorre la totalità delle vie

cittadine e carica tutte le lavoratrici beccate sulla strada; le porta in

Questura (per identificazione, così il rispetto della legge è assicurato) e le

rilascia verso le 10 del giorno dopo. Risultato: niente lavoro, niente incassi.

Se lo si fa per un mese di seguito, anche il più stupido degli albanesi capisce

che, se insiste a tenere le sue donne sulla strada, non guadagna nemmeno una

lira. Quindi compra o affitta un paio di locali e le mette a lavorare lì.

 

3) Si razionalizzerebbe finalmente una delle leggi più idiote della

Repubblica, la mai abbastanza vituperata Legge Merlin. In effetti, mettere a

disposizione un alloggio perché ivi si svolga attività di meretricio significa

commettere il reato di favoreggiamento; e prelevare una parte del ricavato di

detta attività significa commettere il reato di sfruttamento. Che è il motivo

per cui le prostitute sono sulla strada e i pappa nascosti nei boschetti

vicini. Nessuno vede, nessuno applica la legge, ma il “principio” ” è salvo. Ma

siccome pecunia non olet, non dovrebbe essere difficile trovare un accordo in

base al quale, se il meretricio è dichiarato e il locale in cui si svolge pure

e se si pagano le tasse; ecco, causa di non punibilità, nessun reato. Capisco

che per alcune coscienze (cattoliche) è un po’ dura da mandare giù. Ma, in

fondo, le prostitute sono già da tempo abituali frequentatrici delle più alte

cariche istituzionali. Ci si abituerebbe in fretta.

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