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Pianeta migranti. 6.000 migranti bambini spariti nel nulla in Italia nel 2015

10.952 migranti bambini sono sbarcati l’anno scorso sulle nostre coste. Di questi 5.902 sono svaniti nel nulla dopo essersi allontanati dai centri di accoglienza. In un suo rapporto, la Caritas dice che almeno 1.260 sono caduti nelle mani della criminalità

| Scritto da Redazione
Pianeta migranti. 6.000 migranti bambini spariti nel nulla in Italia nel 2015 Pianeta migranti. 6.000 migranti bambini spariti nel nulla in Italia nel 2015 Pianeta migranti. 6.000 migranti bambini spariti nel nulla in Italia nel 2015 Pianeta migranti. 6.000 migranti bambini spariti nel nulla in Italia nel 2015

Tecnicamente vengono chiamati “minori non accompagnati”. Sono bambini e ragazzini dai 6 ai 17 anni che si mettono in viaggio da soli, non solo senza almeno uno dei due genitori, ma anche senza nessun componente  della famiglia nell’accezione più larga. In momenti delicati dell’età evolutiva, affrontano esperienze durissime completamente soli. E’ difficile da credere, ma è una delle realtà dei nostri tempi.

Secondo dati del Ministero delle Politiche Sociali, dal 1 gennaio al 30 novembre del 2015, sono approdati sulle nostre coste 10.952 minori non accompagnati. Sono stati registrati e portati in centri di accoglienza appositi per minori, approntati per altro solo nel 2015, ma dopo un po’ molti si sono resi irreperibili. Non hanno risposto all’appello serale o mattutino e il loro posto è stato dato a qualcun altro. Nessuno andrà mai a cercarli, dice in un suo articolo sul tema “Il Fatto Quotidiano”.

Nei primi 11 mesi dell’anno scorso sono così spariti nel nulla 5.902 bambini e ragazzini, soprattutto eritrei, somali ed egiziani. Ma dove sono andati a finire? Secondo le dichiarazioni del prefetto Mario Morcone, capo dipartimento per l’immigrazione del ministero dell’Interno, alla commissione d’inchiesta parlamentare sui centri d’accoglienza, molto spesso i minori non accompagnati arrivano con un numero di telefono in tasca cui hanno indicazione di rivolgersi per avere un primo aiuto nell’inserimento nel paese di approdo o per continuare il viaggio verso uno dei paesi del Nord Europa. Di solito si tratta di un parente o dell’ufficio di una comunità che, per loro, risulta essere più autorevole degli operatori dei centri di accoglienza stessi. Il loro obbiettivo è ricongiungersi a qualcuno della famiglia già sistemato in Europa. Ma molti non riescono a raggiungere la meta che si erano posti. Sono costretti a fermarsi nel nostro paese, e, senza nessuna tutela, con ogni probabilità finiscono per cadere nelle mani della criminalità, spesso oggetto dei traffici più turpi.

Secondo un dossier della Caritas Italiana l’anno scorso hanno fatto questa fine 1.260 ragazzini che avevano dichiarato di essere egiziani. Per la criminalità, i minori non accompagnati sono oro. Hanno infatti diritto ad un permesso di soggiorno per minore età, dunque non possono essere espulsi, anche se colti in flagranza di reato. Sono perciò manovalanza a bassissimo rischio e bassissimo costo. Senza parlare del mondo della pornografia, della pedofilia e della prostituzione cui sono avviate soprattutto le ragazzine, in particolare quelle provenienti dai paesi dell’Europa Orientale e dalla Nigeria, spesso tenute in condizioni paragonabili alla schiavitù. Fatti ben conosciuti e che arrivano spesso anche sulle pagine dei giornali.

E’ un altro spaccato drammatico e inquietante del mondo dell’immigrazione, ma anche di un paese in cui i bambini possono dissolversi e cadere nelle mani di criminali senza che, sostanzialmente, nessuno se ne preoccupi. Non si vuole dire qui che nulla, in questi anni è stato fatto. Progetti e ricerche per mettere a punto strategie di accoglienza adatte ai minori e metodologie educative volte a recuperarne i traumi e a sostenere il loro inserimento sono ormai numerosi. Ma evidentemente non sono sufficienti. La scomparsa di 6.000 minori dai centri di accoglienza, il 50% degli ospiti, è inaccettabile.

 

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