“Contenimento dei flussi, protezione delle frontiere esterne, salvaguardia dello spazio Schengen, riduzione delle migrazioni irregolari: così si possono riassumere gli obiettivi che il Consiglio Europeo si è posto in tema di migrazioni. Una posizione che mette al primo posto la protezione dei confini, rinviando a data da destinarsi gli aiuti alle popolazioni in fuga. La “fortezza Europa” si chiude sempre più. I leader europei sembrano essersi completamente dimenticati che i migranti sono persone in fuga da guerre, abusi, fame e povertà: sono loro che dovrebbero essere protetti, non i confini europei.” Queste, le dichiarazioni di Oxfam che ha lanciato una petizione internazionale “Adesso Basta!” Si legge nell’appello:
“Chiedo ai Governi Europei di adottare un piano chiaro affinché coloro che giungono al confine dell’Unione Europea ricevano l’assistenza dignitosa di cui hanno bisogno e possano chiedere asilo, un diritto universale.
Adesso Basta! Non lasciamoli morire!
Chiedo ai governi europei di incrementare le azioni di salvataggio nel Mediterraneo e sulla rotta dei Balcani, nonché di definire ulteriori modalità sicure e legali per la richiesta d’asilo sul territorio europeo.
Adesso basta! Vanno risolte le cause!
Chiedo ai Governi Europei che si intervenga con decisione sulle cause che oggi obbligano le persone a lasciare il loro paese: conflitti, persecuzioni ma anche povertà, fame estrema e assenza di diritti essenziali.” Si può sottoscrivere l’appello, nel sito www.oxfamitalia.org.
Nel frattempo, gli Stati europei continuano a chiudere le frontiere, senza occuparsi delle conseguenze. La chiusura del Brennero e degli altri valichi con l’Austria rischia di dare luogo alla creazione di veri e propri accampamenti di migranti per strada, in condizioni precarie, in attesa di trovare un modo per attraversare il confine. Una situazione che abbiamo già visto a Ventimiglia e che non è dignitosa per le persone che la vivono e per gli stati europei che la determinano con le loro politiche.
Proprio al confine del Brennero il 20 febbraio scorso, si è formata una catena umana con rappresentanti dei Consigli provinciali della Regione, dei sindaci, con esponenti di realtà sociali e culturali (tra cui Pax Christi e le Acli) per ribadire la necessità che l’Europa promuova una politica migratoria conforme agli standard previsti dal diritto internazionale. Occorre essere in tanti per spingere quei cambiamenti strutturali che permettono di risolvere alla radice le cause di una crisi che sta annientando intere popolazioni. Dove sono finiti i diritti umani?
