Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 03.08

Piano Sviluppo Rurale Lombardo lascia fuori il progetto del ‘ Gal dell’ Oglio-Po’

Carra e Alloni chiederanno “assieme ai colleghi cremonesi Lena e Malvezzi che per l’area dell’Oglio-Po venga riconosciuto il finanziamento attraverso una rimodulazione e una ridistribuzione su tutti i territori risultati ammissibi

| Scritto da Redazione
 Piano Sviluppo Rurale Lombardo lascia fuori il progetto del ‘ Gal dell’ Oglio-Po’

Una graduatoria che ammette i Gal, i Gruppi di azione locale, ma che non dà loro risorse, con la scusa che non ce n’è a sufficienza. “E quello che rimane fuori è in particolare il Gal Oglio-Po”, lamentano Marco Carra e Agostino Alloni, consiglieri regionali del Pd, rispettivamente capogruppo e componente della VIII Commissione Agricoltura del Consiglio regionale.

“È appena stata pubblicata sul Burl la graduatoria della misura 19 sul Sostegno alla sviluppo locale Leader, attraverso i fondi del Programma di sviluppo rurale – fanno presente i due consiglieri –. Guarda caso, viene finanziato il Gal dell’Oltrepo mantovano, ribattezzato Terre di Po, di cui da poco sono entrati a far parte Viadana e Casalmaggiore, comuni a guida leghista, e non viene finanziato l’Oglio-Po, da cui quei due enti uscivano. Sarà un caso, ma viene da pensare”, dicono Carra e Alloni facendo riferimento al partito di appartenenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Fava.

A questo punto, a settembre, appena ricomincerà l’attività del Consiglio, Carra e Alloni chiederanno “assieme ai colleghi cremonesi Lena e Malvezzi che per l’area dell’Oglio-Po venga riconosciuto il finanziamento attraverso una rimodulazione e una ridistribuzione su tutti i territori risultati ammissibili. È necessario finanziare i progetti dei Gal anche dei territori esclusi perché ne hanno bisogno. Nel progetto dell’Oglio-Po si muovono quasi 2milioni di risorse private che si verrebbero perse nell’ipotesi in cui non venga ripescato. Non ha senso che alcune aree vengano definite da una norma come svantaggiate, ma poi non vengano riconosciute come tali perché non ci sono soldi, nonostante i progetti ritenuti validi e ammissibili dalla Regione stessa. Vi sono delle risorse ferme: usiamo quelle”.

 

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