Sabato, 27 aprile 2024 - ore 13.41

PNRR ‘Rinaturazione area del Po’,opposto della bacinizzazzione| Marco Pezzoni (CR)

A confronto il padre del progetto Andrea Agapito responsabile acque del WWF,e l'Ente attuatore di tutti i progetti, l'AIPOhe,con il DG ing. Gianluca Zanichelli.

| Scritto da Redazione
PNRR ‘Rinaturazione area del Po’,opposto della bacinizzazzione| Marco Pezzoni (CR) PNRR ‘Rinaturazione area del Po’,opposto della bacinizzazzione| Marco Pezzoni (CR) PNRR ‘Rinaturazione area del Po’,opposto della bacinizzazzione| Marco Pezzoni (CR)

Progetti di ‘Rinaturazione dell’area del Po’ previsti dal PNRR sono l’opposto dell’idea di bacinizzarlo | Marco Pezzoni (CR)

Per questo sono ancora più importanti.

Davvero importante il Convegno sul Po organizzato sabato 28 ottobre a Gerre De' Caprioli Bosco ex Parmigiano dagli Stati generali Clima Ambiente Salute di Cremona per il ruolo dei relatori e per le risposte che sono venute ai dubbi sollevati sulla reale utilità dei 357 milioni di euro previsti dal PNRR, Piano Nazionale di Riprese e Resilienza, per la "rinaturazione dell'area del Po".    Non è stato facile mettere insieme chi è il padre del progetto a livello nazionale, Andrea Agapito responsabile acque del WWF, ideatore della prima proposta di rinaturazione del fiume, e l'Ente attuatore di tutti i progetti che ne fanno parte, rappresentato dal Direttore generale di AIPO ing. Gianluca Zanichelli. Comprendendo l’importanza del confronto e per essere aggiornati sullo stato reale dell'arte sono venuti in tanti dal piacentino, dal parmense, dal mantovano, dal casalasco piadenese. Per carità di patria non diciamo nulla sull'assenza di tanti partiti e amministratori di Cremona.

La cosa più importante del Convegno in sala sul Po è stata la conferma tecnica e scientifica che la bacinizzazione dei fiumi è ormai superata e che la sicurezza idraulica del Po è maggiormente garantita dai progetti di rinaturazione del fiume che dalla cementificazione degli argini di golena, o dalla creazione di sbarramenti idraulici per innalzare il livello di pescaggio in alcuni tratti. Come ciò sia possibile l'ha spiegato l'ing. Gianluca Zanichelli, direttore generale di AIPO, durante il Convegno organizzato dagli Stati generali Clima Ambiente Salute di Cremona. Compito principale dell'AIPO è da sempre e lo è tuttora quello di garantire la massima sicurezza possibile con opere idrauliche a difesa del territorio. "Infatti - ha spiegato l'ing. Zanichelli - i 357 milioni di euro previsti dal PNRR servono a finanziare due linee strategiche: linea M cioè morfologica e linea R cioè rinaturazione del fiume. Metà dei finanziamenti servono per la linea morfologica, quella che interviene sulla forma e sicurezza del fiume per difendersi dalle piene e controllare le esondazioni.”  Questa linea si può sposare perfettamente con la riqualificazione naturalistica del fiume attraverso la riapertura di lanche e rami fluviali laterali, la loro riforestazione, l’abbassamento di pennelli per la navigazione e il controllo di specie vegetali aliene invasive.

Già la prossima settimana, ha sostenuto il Direttore di AIPO, verranno approvati dalla Conferenza dei Servizi alcuni primi progetti. “Dunque non è vero che il progetto complessivo di rinaturazione del Po sia stato bloccato – ha sostenuto l’ing. Gianluca Zanichelli - come frettolosamente hanno sostenuto alcuni giornali. Ci sono settori come quelli dei pioppicoltori che protestano non conoscendo i dati realmente coinvolti che sono solo quelli indispensabili da espropriare per comporre un minimo di continuità dei 13 km di aree da rinaturalizzare lungo il fiume entro il 2024”.

Il Convegno ha analizzato anche investimenti specifici sul nostro territorio. Gli interventi previsti dall' AIPO a Torricella del Pizzo che riguarderanno anche Motta Baluffi e Roccabianca, a Viadana-Brescello, e quelli già compiuti come interventi pilota a Gussola e Casalmaggiore si basano su precisi Studi idraulici. Oggi in Europa è in corso un profondo ripensamento sulla sicurezza dei fiumi: si tende ad abbandonare la vecchia ricetta della bacinizzazione per preferire quella più adeguata e sostenibile di preservare il più possibile il corso dei fiumi a corrente libera dotandoli di ampie golene. "Questo - ha sostenuto Andrea Agapito del WWF - per meglio fronteggiare il rischio alluvioni e il progressivo aumento della temperatura dovuta ai cambiamenti climatici". Infine Agapito si è chiesto: " Perché chi adesso vuole la bacinizzazione non l'ha inserita nei progetti del PNRR? Perché l'Unione Europea li avrebbe bocciati, visto che si tratta di ricette superate e addirittura peggiorative della sicurezza delle popolazioni e dei territori, come del resto l'esperienza di decenni ha dimostrato ovunque".

Sulla stessa lunghezza d’onda gli interventi dei tre sindaci: Michel Marchi di Gerre, Silvia Granata di Castelvetro Piacentino, Davide Persico di San Daniele che ha invitato a conoscere il fiume vivendolo, non solo studiandolo. Da docente universitario e da Direttore del Museo di storia naturale di Parma, in realtà, Davide Persico ha prospettato poi quello che potranno essere i nostri fiumi fra qualche anno, con i ghiacciai che si ritirano da un lato e la siccità che aumenta dall’altro, se non cambieremo radicalmente tutte le politiche.

Marco Pezzoni (Cremona)

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