Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 08.08

Politica USA: Obama e il Congresso ai ferri corti sul Keystone XL

La Corte Suprema del Nebraska da il via libera alla realizzazione dell'oleodotto concepito per veicolare olio crudo sabbioso dal Canada al Texas

| Scritto da Redazione
Politica USA: Obama e il Congresso ai ferri corti sul Keystone XL

Mentre la Camera dei Rappresentanti approva la costruzione del Keystone XL. A repentaglio i rapporti tra Stati Uniti e Canada

Philadelphia - Un oleodotto che divide sia gli Stati Uniti che il Nordamerica. Nella giornata di venerdì, 9 Gennaio, la Corte Suprema dello Stato del Nebraska ha dato il via libera alla realizzazione del Keystone XL, un oleodotto, progettato dal colosso energetico canadese Trans Canada, per veicolare 830 Mila barili di olio crudo sabbioso dallo stato dell'Alberta, in Canada, alle raffinerie del Texas, negli Stati Uniti.

La decisione della Corte Suprema del Nebraska è stata seguita dal voto favorevole della Camera dei Rappresentanti ad una mozione che prevede la realizzazione del Keystone XL. A favore del provvedimento hanno votato, compatta, la maggioranza repubblicana ed i centristi democratici.

A commento del voto, lo Speaker della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano John Boehner, ha invitato il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a sostenere la realizzazione del Keystone XL senza più avere timore del pronunciamento della Corte Suprema del Nebraska.

Pronta è stata la risposta di Obama, un democratico liberale che, tramite il suo portavoce Eric Schulz, ha fatto sapere di essere intenzionato a porre il veto sul provvedimento per la costruzione del Keystone XL.

I repubblicani ed i centristi democratici sostengono che la realizzazione dell'infrastruttura possa creare nuovi posti di lavoro, incrementare la sicurezza energetica degli Stati Uniti, e rafforzare i rapporti bilaterali con il Canada.

I democratici liberali, invece, sono contrari al Keystone XL perché ritengono l'infrastruttura controproducente per la lotta alle emissioni inquinanti, in cui gli Stati Uniti, proprio sotto l'Amministrazione Obama, si sono schierati in prima fila.

La questione del Keystone XL riguarda, inoltre, i rapporti con il Canada, Paese tradizionalmente alleato degli USA che, con l'avvio dello sfruttamento dell'olio e del gas shale, ha avviato una competizione con gli Stati Uniti per il primato delle esportazioni di energia non convenzionale a livello mondiale.

Con una nota, il Governo canadese ha accolto con favore la decisione della Corte Suprema del Nebraska in favore della realizzazione del Keystone XL, ed ha auspicato una pronta approvazione da parte sia del Congresso che dell'Amministrazione Presidenziale.

Da parte sua, Obama, durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, ha dichiarato apertamente che l'infrastruttura in questione serve solo al Canada per trasportare olio crudo presso i terminali statunitensi, senza assicurare alcun vantaggio all'economia statunitense.

Al senato la decisione definitiva

Il duello tra il Congresso ed Obama attende ora il suo ultimo atto presso il Senato, dove la maggioranza repubblicana conta di ottenere i 67 voti favorevoli al provvedimento per approvare il Keystone XL aggirando il veto del Presidente degli Stati Uniti.

Come riportato dal senatore repubblicano John Hoeven, il senato è vicino ad avere la maggioranza necessaria ad aggirare il veto presidenziale.

Tuttavia, oltre che dal voto al senato, l'approvazione del Keystone XL dipende anche dal parere espresso sull'argomento dal Dipartimento di Stato statunitense.

Come dichiarato dall'attuale Segretario di Stato USA, John Kerry, durante il vertice sul clima in Perù, in un'epoca in cui si cerca di ridurre le emissioni inquinanti la realizzazione di un oleodotto è controproducente.

Differente è stato però il parere del precedente Segretario di Stato, nonché possibile candidata alle primarie presidenziali democratiche, Hillary Clinton, che, nel 2010, ha dato l'assenso preventivo al progetto per permettere agli USA di diversificare le proprie forniture.

Matteo Cazzulani, Analista politico di tematiche Trans Atlantiche, Twitter @MatteoCazzulani

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