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Profughi a Cremona. Amore e Ceraso criticano la Lega e ringraziano la caritas ma..

Non si tratta di essere contro o a favore l'arrivo dei profughi, ma si tratta di gestire un'emergenza...

| Scritto da Redazione
Profughi a Cremona. Amore e Ceraso criticano la Lega e ringraziano la caritas ma..

Con riferimento al recente arrivo, sul territorio provinciale, di un ingente numero di cittadini provenienti da paesi terzi, potenzialmente richiedenti asilo, si rammenta che l'invio e le modalità di accoglienza sono state determinate da chiare linee guida ministeriali. A partire dall'adesione dell'Italia ai trattati ed alle convenzioni internazionali in materia di Diritti Umani e tutela del richiedenti asilo e rifugiati, si ricorda che la Nazione ha enunciato nella sua Costituzione, all'art.10, il diritto di asilo costituzionale; il complesso compito che lo stato Italiano si trova ad affrontare riguarda principalmente la volontà di tutelare vite umane in fuga da territori fortemente deprivati e pericolosi per i diritti fondamentali della persona. Pertanto, considerata la posizione geografica della penisola e la Convenzione di Dublino del 1951, l'Italia necessita di una collaborazione attiva di tutti i territori, da nord a sud ed omogeneamente nelle varie regioni, affinché la tematica dell'immigrazione e le emergenze umanitarie non creino spaccature, ma diano vita ad una rete coesa di sinergia. Senza dubbio la criticità del momento rende l'accettazione del fenomeno più complessa, ma a nulla può valere l'opposizione ideologica avverso le politiche migratorie, che non si fermeranno con le parole. Il Ministero dell'Interno ha prima attuato un monitoraggio sul territorio nazionale per il vaglio delle strutture di accoglienza, affinché i Comuni venissero informati e potessero costituirsi parte attiva nella vicenda. Seppur con difficoltà, anche il territorio cremonese si è attivato per garantire agli ospiti i diritti fondamentali, partendo, nell'emergenza, dal vitto ed un luogo sicuro dove dimorare, per giungere a percorsi di inclusione sociale, affinché questi cittadini possano venire in possesso dei requisiti (documenti / tutela della salute) e delle competenze di base (italiano e tirocini / riqualifica professionale) per poter rendersi autonomi e spostarsi sul territorio nazionale ed europeo. L'esperienza decennale del Comune di Cremona nel sistema nazionale di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati appare ancora oggi la risposta migliore al bisogno, seppure attualmente insufficiente in termini numerici. Il Comune di Cremona insieme ai Comuni del Distretto di Cremona intende quindi promuovere iniziative che possano attivare le risorse territoriali più idonee per contrastare questo difficile momento a tutela dei cittadini profughi ed anche nel rispetto delle esigenze evidenziate dal territorio. Le strutture ad oggi attivate non sono pensabili fini a se stesse; qualsivoglia tipologia di locazione sarà resa efficace solo se attuata con il personale dei Servizi Sociali territoriali che, con tempi rapidi, potrà favorire l'inclusione e l'indipendenza dei cittadini profughi dai circuiti assistenziali. Inoltre si rammenta che non vi è discrezionalità del Comune nell'accoglienza: in tempo di emergenza il Ministero dell'Interno procede, da prassi, all'invio di persone provenienti da paesi terzi nell'ottica di una omogenea ripartizione del fenomeno sull'interno territorio nazionale. Rispetto all'aspra polemica sollevata dalla Lega contro Caritas e Comune in merito all'arrivo dei profughi a Cremona, crediamo che sia facile per chi non amministra una città e deve solo fare campagna elettorale, affrontare questioni delicate come quella relativa ai profughi con superficialità e pregiudizio. Non si tratta di essere contro o a favore l'arrivo dei profughi, ma si tratta di gestire un'emergenza, rispetto alla quale Prefetture e Comuni possono solo mettersi a disposizione seguendo le indicazioni dettate dal Governo centrale. Di fatto stiamo vivendo la stessa situazione nella quale ci si è trovati nel 2011, con l'arrivo a Cremona di un centinaio di profughi provenienti dalla Libia. L'allora assessore alla Protezione Civile Zagni e il Vicepresidente della Provincia Lena parteciparono in maniera attiva ai tavoli in Prefettura insieme alla Caritas per organizzare l'arrivo e l'accoglienza dei profughi nella nostra città, come disposto dall'allora Ministro dell'Interno Maroni. Ricordiamo ancora le parole dette allora dal Ministro Maroni, che, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera il 28/3/2011 dichiarava: “Sono rimasto male impressionato per l'atteggiamento di alcuni amministratori locali che ufficialmente mostrano buona volontà e poi sottobanco cercano motivi per evitare di essere coinvolti. Io sono un fautore della condivisione, ma se questo non è possibile, di fronte ad una situazione di emergenza di profughi che scappano dalla Libia, saremo costretti ad agire d'imperio su Province e Comuni.” Ecco perchè le dichiarazioni della Lega, oggi, sono del tutto fuori luogo ed in particolare gli attacchi alla Caritas. Dobbiamo solo ringraziare che sul nostro territorio Caritas sia sempre riuscita fino ad oggi a sostenere l'accoglienza dei profughi con un impatto minimo sulla nostra città. Vorremmo ricordare come in altre città gli stessi profughi vengono ospitati in alberghi, con costi ben superiori e soprattutto senza alcun progetto sociale di accoglienza rispetto a persone che portano in sé problematiche molto complesse.

Luigi Amore, assessore alle Politiche Sociali

Maria Vittoria Ceraso, assessore ai Diritti di Cittadinanza

Cremona maggio 2014

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