Mercoledì, 08 maggio 2024 - ore 02.07

Prossimo presidente Repubblica, un sondaggio del Messaggero vede Berlusconi al 10%

| Scritto da Redazione
Prossimo presidente Repubblica, un sondaggio del Messaggero vede Berlusconi al 10%

Berlusconi               10,0 %

Bindi                           6,1 %

Bonino                     10,7 %

Casini                         1,5 %

Letta                           4,0 %

Monti                       13,9 %

Prodi                         15,0 %

Nessuno di questi   36,7 %

 

Quello che viene mostrato è un sondaggio informale del Messaggero, copiato alle h.- 11,30 che precisa:

 

le rilevazioni online del Messaggero non hanno un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.”

Ed è proprio quello di esprimere la propria opinione che preoccupa e dimostra l’inconsistenza  di ciò che ancora pensa l’elettorato italiano.

I dati preoccupanti sono due: il 36% che non opera una indicazione e il 10% che indica in Berlusconi il più gradito dei candidati a succedere a Napolitano.

E’ ormai da settimane che pavento una tale nefasta ipotesi; tutto l’attuale comportamento del cavaliere  lo lascia pensare: sparito dalla circolazione non interviene nel dibattito sulle riforme, delegando Al Fano a fare il segretario del PdL come se lo fosse sul serio. Ogni tanto fa sentire un suo bisbiglio, ma solo per approvare le decisioni del governo Monti e partecipare, secondo le sue mire, al consenso che Monti ottiene.

Dietro le quinte non si muove foglia nel PdL che Silvio non voglia e lo si vede dai provvedimenti che via via vengono adottati; provvedimenti penalizzanti sempre le medesime vittime del capitalismo liberista, mentre un timore deferente impedisce di realizzare la tanto dichiarata equità attraverso una rigorosa patrimoniale, con il bando d’asta per le frequenze TV, con le nomine RAI, con la riforma della legge elettorale, con il rispetto rinnovato alla magistratura.

L’operazione di Berlusconi può essere ridefinita come una riverniciatura della carrozzeria di una vecchia auto, che si vorrebbe esibire al pubblico consenso per un’adozione estemporanea; nascondendo però che i freni (specialmente quelli inibitori) sono andati, il motore è fuso, gli ammortizzatori (specialmente quelli sociali) mai funzionanti; nulla è rimasto di quell’auto (ben fornita solo di predellini da dove arringare la claque convenuta) che ha illuso gli italiani promettendo monti  (ce ne consegnò addirittura 3, ma per fortuna adesso ne abbiamo uno solo, ma anche lui non soddisfa le reali esigenze della nazione, che non vede provvedimenti di sviluppo, crescita ed equilibrio sociale) e mari.

Nel sondaggio emerge Prodi  con il  15% dei consensi, seguito  da Monti con il 13,9%  e  Bonino al 10,7; quindi quel 10% a Berlusconi che genera ansia, fastidio, perché frutto della nuova recita a soggetto che è stata imposta al cavaliere dai suoi esperti di immagine, che lo hanno convinto a non esibirsi in pubblico perché perderebbe ulteriormente  la faccia, e non vincerebbe mai le elezioni che rappresenterebbero il solo viatico per imporsi al Quirinale.

Ne vien fuori la logica deduzione che ogni voto espresso per il PdL o partiti associati diventa una spinta che si offre al cavaliere per soddisfare le sue esigenze di impunità penale.

 

Rosario Amico Roxas

 

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