Signor direttore, dalla stampa locale (...)si apprende che il Comune di Cremona, in replica al presidente provinciale dell’Unione Nazionale Amministratori Condominiali, Gianfranco Saccani, considera il ritiro dell’immon - dizia nei condomini come ‘servizio opzi on ale ’. Il ritiro dell'immondizia nei condomini, non è mai stato considerato ‘opzionale’ e il ritiro è sempre avvenuto regolarmente. Il costo di tale servizio era già compreso nella ‘tariffa per utenze domestiche’ e nessun contributo aggiuntivo è mai stato richiesto. Un bel dì, qualche amministratore si sveglia male e decide che, per pareggiare il conto con gli utenti che devono esporre sulla strada i loro rifiuti e per evitare a questi di non sopportare il costo di un servizio non a loro rivolto, occorre dichiarare il ritiro in condominio come servizio opzionale e perciò a pagamento. Bene, giusto! Ma perché allora si usano due pesi e due misure. Nel mio condominio e in moltissimi altri non ci sono aiuole o giardini ed orti e non abbiamo bisogno del servizio di raccolta del ‘verde’ il cui costo è ripartito anche sulle teste e sulle tasche degli utenti che non abbisognano di tale servizio. L’assessore alla partita, interrogata su tale aspetto e sul doppiopesismo con cui l’Amministra zione tratta la questione, ammette, bontà sua, che ‘Abbiamo però limitato i mesi di raccolta (ora in linea con le altre città, da marzo a novembre) proprio per evitare almeno in parte che tutti pagassero di un servizio erogato ad alcuni. La franchezza di questa ammissione e cioè che la prassi in uso è iniqua, non poteva essere più chiara. E allora, se così stan le cose, invito il Comune a praticare uno sconto tariffario all’utenza condominiale descritta o, in alternativa, non si chieda loro il contributo aggiuntivo.
Romano Pasquali (Cremona)