Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 06.54

Racconto Buona la zuppa d'aglio . Una bella serata a Karlovy Vary (Terme di Carlo) 2008 Di Gian Carlo Storti

Karlovy Vary ha su di me un fascino particolare. Come ho già raccontato ci era già stato la prima volta nel 1973 e la seconda nel 2008. Nonostante le disavventure , ho proposto a mio nipote, nel viaggio di ritorno in auto da Berlino verso Cremona, una sosta in questa ridente e gaudente cittadina. Nel viaggio gli ho parlato naturalmente delle disavventure che mi erano capitate sia nel ’72 che nel 2008.

| Scritto da Redazione
Racconto Buona la zuppa d'aglio . Una bella serata a Karlovy Vary  (Terme di Carlo) 2008 Di Gian Carlo Storti

Ridendo e scherzando siamo arrivati alla periferia della cittadina con il chiodo fisso di farci una bella e “grande mangiata di stinco di maiale con patate arrosto accompagnate da fiumi di birra in uno locale storico da noi conosciuto come  Franz ”.

Arrivammo appunto verso l’ora di cena, verso le 20.La serata era piacevolissima. Un bel venticello stimolava ulteriormente l’appetito.

Entriamo quindi nella cittadina convinti, da italiani, di poter arrivare direttamente con l’auto  nei pressi del locale “ Franz”. Orbene il centro storico era tutto chiuso, serrato direi. Eravamo dalla parte opposta della cittadina. Non ci rimaneva che posteggiare e cercare un taxi.

Parcheggiamo a pagamento e andiamo alla ricerca di un taxi. Intanto guardo la cartina  per individuare la zona. Io non conosco una parola ne di Ceco né di Tedesco. Conto però sulla conoscenza del tedesco di mio nipote. Però mentre cercavamo il taxi ci siamo fermati ad assaporare una bella birra bionda , fresca, non fredda, con tanta schiuma.

Individuo la zona e mentre ci scoliamo la birra il nipote va chiamare il taxi che arriva dopo una decina di minuti . Indico al nipote il luogo sulla cartina riproponendogli il nome del locale “ Franz” per l’appunto.

Il taxista capisce subito il luogo ma non il nome del locale. Secondo lui non esiste un locale di nome “ Franz”. Allora il nipote gli parla di stinchi, di birra e patate al forno. Annuisce e pronuncia un forte e fragoroso OK. Benissimo ci siamo.

La cittadina è attraversata da un torrente. Io mi accorgo che va sulla sponda opposta a quella dove era situato il locale. Ogni mondo è paese e come a Napoli, Roma e Milano il taxista allunga il giro. Amen ! A volte ci sta!

Bene finalmente quanto il tassametro segnava una bella cifra nella moneta locale “ la corona”

Un euro vale 24,5 (circa) corone ed il tassametro segnava 200 corone.

Ci fa scendere vicino al locale, ovviamente  non abbiamo corone ma solo euro. Il giovane taxista con una grande sorriso sulle labbra accetta i nostri 10 euro di carta e ci saluta con la mano.

Bene entriamo nel locale. Lo stesso del ’72 e del 2003. Avventori enormi grassi con sul  banco enormi pinte di birra da un litro. Il soldato “ Franz” ( meglio il suo manichino) era seduto al suo solito tavolo vicino alla cassa ma di stinchi di maiale e patita al forno nessuna traccia, nessun profumo, nessun  odore.

Come mai? Il nipote, in tedesco chiede, e scopre che il giovedì sera servono solo birra.

Mannaggia. Che si fa? Ci facciamo dire di un altro locale che al giovedì faccia lo stinco e chiediamo di chiamare il taxi. La risposta arriva solo dopo che abbiamo ordinato un bel bicchiere ( da mezzo litro) di birra, io bionda, il nipote rossa.

Ottimo abbiamo il nome del locale scritto su un biglietto, il taxi è arrivato e pregustando lo stinco diamo le indicazioni al taxista convinti che avremmo pagato altri 10 euro. Bene , sicuramente i taxisti della zona si sono passati parola, e questo ci riporta dalla parte opposta allunga in giro ed alla fine verso le 22 di deposita davanti ad un locale. Questo taxista, sempre giovane, è stato più veloce nel chiedere il pagamento ed in tedesco ci ha chiesto ed ottenuto ben 15,00 euro. Vabbè.. ci sta anche stavolta  e non discutiamo.

Scendiamo dal taxi e solo in quel momento notiamo che l’insegna del locale è buia.. Tutto chiuso, è giovedì ed è il loro turno di chiusura.

Mannaggia.. Ormai sono le ventidue. Inutile chiedersi perché è avvenuto.. Capita.. Intanto abbiamo capito che i “taxisti di tutto il mondo ormai sono uniti”…

Ora la fame la fa da padrona. Quindi cerchiamo un ristorante qualsiasi… o quasi.

Ovviamente non conoscendo la città ci siamo affidati ai profumi che provenivano dalle strade semi deserte e semi buie. Nel vagare verso la zona nella quale avevamo lasciato l’auto ( l’indirizzo l’avevo scritto nelle note del cellulare) siamo stati fermati ben due volte da splendide ragazze elegantemente vestite. L’approccio, stile anni trenta, era piacevole. Semplicemente  si avvicinavano con una sigaretta spenta. Ora io avevo 57 anni e il nipote 26 quindi il loro obiettivo era chiaro.. La mora , bella formosa, e dal sorriso intrigante quando ha capito che eravamo italiani è andata al sodo e ci ha detto “ volete passare la notte con me e mia amica in casa privata? Solo cento euro”. Però.. il prezzo era buono l’offerta allettante ma non era chiaro se dovevamo farlo in quattro o a coppie. Sarebbe comunque stato imbarazzante con mio nipote… La risposta non poteva che essere “ Non grazie, non abbiamo tempo ci sono amici che ci aspettano”. E la mora “ in quanti siete? Ho altre amiche”. E tirammo dritto guardandoci in faccia. Girato l’angolo, ma era ovvio che fosse così, una bella bionda alta, non formosa, due belle gambe con cosce coperte a mala penna da una mini-mini gonna si avvicino con la solita sigaretta spenta. Non parlava italiano… e quindi a gesti ci ha fatto capire che si poteva dormire con lei ( sai quando  si congiungono le mani e le si portano vicino ad un orecchio inchinando la testa) per soli 100 euro ( detto più o meno cent euross). Insomma non sono  mai stato con una prostituta o escort che sia e la cosa  fini lì. Anche il nipote mi fece cenno di andare oltre.

Con l’immagine delle due splendide ragazze, svoltato un altro angolo, finalmente ci è apparso un ristorante. Saranno state le 22.30/23 e la sera era ancora calda e gli avventori venivamo serviti su una terrazza che dava su una piazzetta.

Ottimo. Ci sedemmo ad un tavolino e mentre il nipote guardava il meno mi sono infilato nel locale a cercare la toilette che è sempre o in fondo a destra, o a sinistra o dritto. Stavolta era  a destra e con grande sollievo mi sono liberato delle due birre gustate poco prima.

Ohh finalmente siamo passati alle ordinazioni. Ovviamente birra media io bruna e lui bionda. Si lo stinco con le patate al forno o arrosto c’era .Ne eravamo sicuri non perché avessimo capito il meno ma perché quelli del tavolo vicino avevano nel piatto ancora l’osso di stinco. Bene !! Però siamo stati attirati dalle zuppe ( scritte forse souppe) ma capire il gusto era difficile. E siamo andati a caso. Sicuramente non sarebbero state molto diverse da quelle tedesche.

Evviva arrivano quindi le zuppe. Profumi forti e colori da contrasto. La mia era bianca la sua era rossa.

Rossa quindi di bietole.. ma la mia bianca? L’ho annusata e l’ho assaggiata… cribbo era sicuramente un zuppa d’aglio.

Come si fa a non continuare l’assaggio? Nel frattempo arrivano i crostini e la zuppa d’aglio finisce in un attimo. Di quella rossa ne rimane la meta nella ciotola. Non fa nulla , stanno arrivando gli stinchi. Belli, rosati, di media grandezza in mezzo al piatto circondati da queste patate arrosto o al formo.

Non so a voi che effetto fa mangiare uno stinco di maiale ma io mi sento un “re”. Prima piccoli assaggi tagliati col coltello e forchetta e poi si prende l’osso con due mani e lo si pulisce per bene. Una goduria.

Anche mio nipote se l’è cavata bene. Alla fine il suo osso era pulitissimo.

Bere acqua era impossibile e quindi è arrivata altra birra.

Sarà stata mezzanotte quando il giovane cameriere ci ha portato il conto e due bicchierini di quella grappa di ciliegie che trovi spesso da quelle parti.

Il costo è stato modesto. Cinquecento corone , ovvero circa  20 euro in tutto. Da ritornarci non vi pare?

Con qualche fatica troviamo l’automobile e partiamo. Alla guida si è messo il nipote ed alle 11 del mattino eravamo a Cremona.

Volete sapere come è andata la notte? E’ stata splendida. Frequenti fermate per liberarci della birra e per bene quel caffè lungo lungo  che trovi negli autogrill. Non abbiamo avuto bisogno di tisane digestive. Il rutto veniva naturale e con frequenza e l’abitacolo dell’auto si riempiva di quel profumo, meglio odore di aglio.

Finalmente dopo il Brennero un caffè italiano e dell’ottima acqua minerale san pellegrino.

Arrivo a casa. Il cane , una splendida collie di 12 anni, mi accoglie con gioia. La moglie invece mi annusa e con il suo tipico tono perentorio sentenzia “ ma da quanti non ti lavi?”.

“Lo giuro mi sono docciato ieri mattina. Ho solo mangiato una zuppa d’aglio- ho risposto”. “Non è vero non ti sei lavato” ha risposto come leggesse un editto.

Durante le feste comandate. A tavola, ogni tanto se ne parla. Ma nonostante la testimonianza di mio nipote lei non ci crede e continua a ripetermi “ altro che zuppa d’aglio, non ti eri lavato”.

p.s. La foto pubblicata è di quella sera

1535 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online