Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 10.23

Racconto 'Sandro il barbiere del quartiere' di Gian Carlo Storti

Il suo negozio è una sala da ballo. Valzer,mazzurche e sambe fanno da sottofondo al chiacchericcio, al rumore del phon, allo spray della lacca ed allo sforbicio che segue, a tempo, le allegre note. Sandro é anche tifoso del Milan di Gullitt. Come lui, anzi da prima, è contro ogni razzismo straniero.

| Scritto da Redazione
Racconto 'Sandro il barbiere del quartiere'  di Gian Carlo Storti

Sandro il barbiere del quartiere  di Gian Carlo Storti

Il suo negozio è una sala da ballo. Valzer,mazzurche e sambe fanno da sottofondo al chiacchericcio, al rumore del phon, allo spray della lacca ed allo sforbicio che segue, a tempo, le allegre note. Sandro é anche tifoso del Milan di Gullitt. Come lui, anzi da prima, è contro ogni razzismo straniero.

Non sopporta i meridionali: sono un'altra cosa! Quasi per dispetto o per gioco tutti i suoi clienti sono Juventini o Interisti. Le scommesse non si contano. Al martedì si pagano le decime e la bottega diventa una tavernetta. Non beve vino rosso e nemmeno superalcolici; disturbano il fegato ed alzano il diabete. Dal martedì al venerdì  puoi sorseggiare ottimi vinelli bianchi nostrani accompagnati da gustosi bocconcini di formaggio grana padano e salame cremonese all'aglio. Nel negozio non si fuma. Per non perdere i clienti ha riservato il retrobottega. E' un compagno e partecipa a tutte le gare di ballo delle feste dell'Unità. A quelle dell'Avanti suonano male e non lisciano la pista con il borotalco. Gli specchi ampliano i suoi movimenti e le sue" figure". Quando il passaggio della musica è forte, delizioso od armonioso zittisce tutti e impone un religioso ascolto. I commenti hanno del poetico: associa la musica alle stagioni ed alle donne. Le donne non sono una passione ma una necessità.Le trova sempre più alte di lui.

Le seleziona in balera. Dal passo, dal loro ancheggiare, dal loro profumo sa come trattarle e come portarle a letto. Le corteggia con brio, quasi a passo di valzer. La donna Odia le femministe: non sanno né ballare ne scopare! Ogni tanto, quando le note lo risvegliano, ne racconta una. Marina è la sua preferita. L'ha conosciuta dall'ortolano mentre corteggiava la Gianna. E' più giovane di lui di circa sette anni: mora, alta, secca con due magnifiche gambe e sposata. Il marito è un ferroviere turnista e non ha figli. Sandro ha capito immediatamente la sua voglia di ballo! Quel mese la bottega era sempre odorante di mandarini. Con fatica riuscì a capire i turni del marito ed a passare

all'attacco. I primi tre inviti furono rifiutati. Evidentemente Marina temeva il marito. Convinse il Carlo, conoscente del marito, a far da spalla. Combinarono una serata in compagnia al secondo baracchino dove oltre al pescegatto ed al culatello c'era una pista in cemento ed una fisarmonica. Tutto filò liscio. La Gianna si comportò bene e ballò con il marito di Marina. Il più era fatto. Il valzer le scatenò forti emozioni: accettò il primo invito durante una lunga trasferta di Marco. Finì come doveva finire sul divano del retrobottega. Andò avanti per tutta l'estate. Sandro era trasformato: lui, piccolo, grigio, con gli occhiali ed il naso acquilino con Marina! Sapevamo tutti di tutto: l'ancheggiare, il gridolino iniziale, le unghiate finali, la posizione della testa e delle gambe. Per la verità, quella volta, eravamo invidiosi. Sandro ne aveva passate di donne ma quella era sicuramente troppo per lui.

Lei passava davanti al negozio ancheggiando e salutando con un sorriso. Cortese lui usciva e rispondeva al saluto togliendosi gli occhiali ed arricciando il naso. Forse era felice: la sua teoria sulle donne era diventata esempio di vita. Sapeva però che non poteva durare. L'ultimo sabato di settembre, stavamo discutendo del Milan, entrò Marco. Carlo, nel salutarlo, sbiancò. Sandro offrì al nuovo cliente il  solito bocconcino di grana ed un bianco. Sembrò che qualcuno avesse aumentato il volume della radio. La samba era fortissima, quasi ti rompeva i timpani. Marco accese la sigaretta e si avviò nel retrobottega. Era alto, robusto, con il viso piatto e la fronte larga. Sandro finì la barba a Giordano.

Alle prime note del solito valzer arco chiamò Sandro. Giordano rimase in mezzo alla porta, Carlo si alzò in piedi, Sandro ci guardò con l'espressione di quel bambino che l'ha fatta grossa e che sta per essere rimproverato. Varcò la porta del retro ed immediatamente, quasi come respinto da una molla, ricadde in negozio tenendosi il viso con le mani. Il colpo fu durissimo: caddero bottiglie e bottigliette emanando un profumo fortissimo: il valzer era al massimo del suo vigore. Marco uscì dal retro: scavalcò Sandro, attraversò il negozio fece un cenno a Giordano che si scostò dalla porta immediatamente e con tono di voce bassa, tremolante ed incerta disse: è in cinta ! Gianna completò l'informazione. Marco era sterile. Sandro che in genere usava il preservativo si fidò di Marina che disse di usare la pillola. Il negozio è ora più pulito: è scomparso dal retro il divano, le bottiglie, poche, sono in ordine e Sandro ha un paio di occhiali nuovi ed il naso leggermente fuori asse. Gianna, moglie di Sandro da qualche mese, passa in negozio ogni pomeriggio. Saluta, riordina e bacia Sandro sulla fronte 

Marina è nel banco dell'ortolano. Suo figlio "gattona" in negozio. Aristide, ex moroso di Gianna, proprietario del negozio di frutta e verdura, si vede solo al mattino ed alla sera a scaricare le casse ed ad abbassare la saracinesca. Marco si è traferito in un'altra città. Carlo mi ha confidato che è stata Gianna a combinare casino scrivendo a Marco un'anonima.

Da Brevi, verosimili  e false storielle

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