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Referendum.I commenti pervenuti

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Referendum.I commenti pervenuti

Referendum.I commenti pervenuti
Francesca Berardi
Italiani hanno un quorum grande così
I primi dati sulle affluenze alla chiusura definitiva dei seggi di questo storico referendum sono entusiasmant, ma possono stupire solo quanti non conoscono l’immenso lavoro che quel quorum ha costruito cittadino per cittadino: si viaggia ormai ben oltre il 55 per cento, verso un 60 per cento forse raggiungibile.
Il dato centrale è che i cittadini italiani hanno dimostrato di saper ragionare con la propria testa, superando gli steccati di partito e riconoscendo pienamente la concretezza e la credibilità del lavoro di informazione e di approfondimento, oltre che di costruzione politica fatto negli ultimi anni dal movimento per l’acqua. Certo il risultato di oggi è frutto dell’azione coordinata di soggetti anche politici che non fanno storicamente parte del nostro movimento e che si sono uniti a noi solo in questo frangente referendario, ma i risultati rendono evidente il ruolo decisivo del collante costituito dai comitati di cittadini, che hanno saputo tenere a un tavolo comune soggetti tra i più diversi per storia, orientamento e pratica politica. Questo collante è costituito essenzialmente da due cose: il tenersi ancorati al concetto fondamentale da sempre condiviso dal movimento per l’acqua, cioè che l’acqua è un diritto e non una merce, e il far discendere ogni azione politica direttamente da quello. Su questo il movimento per l’acqua ha saputo costruire una partecipazione forte e convinta di tanti cittadini, ha saputo coagulare attorno a sé tanti soggetti (molti dei quali sino a ieri erano increduli sul raggiungimento del quorum), ha ridestato nei cittadini che ha incontrato nei banchetti organizzati in ogni finesettimana la convinzione di contare ancora qualcosa. Il dato principale è dunque proprio quello della riscoperta della partecipazione dei cittadini, che vogliono sapere, essere informati, decidere: si tratta di una svolta storica contro la quale si infrangono sonoramente i tanti tentativi (attuati purtroppo anche nella nostra provincia) di chi ha cercato fino all’ultimo di dissuadere i cittadini dall’andare alle urne. Un brutto modo di considerare i cittadini, come pedine da muovere solo quando conviene, come soldatini a cui dare ordini e non come persone dotate di intelligenza. Una battaglia per il No sarebbe stata sicuramente più corretta e più onorevole, ma gli argomenti a favore del No erano pochissimi e debolissimi.
Ora dunque attendiamo i risultati finali che chiariranno senza dubbio la stragrande prevalenza dei Sì. A partire da quei numeri e dalle sentenze di ammissibilità dei nostri due quesiti è comunque sin d’ora possibile affermare che gli italiani oggi dicono fermamente e in larghissima maggioranza che i privati devono uscire dalla gestione del servizio idrico, quindi non saranno possibili soluzioni all’italiana (come l’authority di cui alcuni hanno iniziato truffaldinamente a parlare negli ultimi giorni). Il servizio idrico andrà gestito con aziende di diritto pubblico, in cui i consigli comunali dovranno tornare ad essere direttamente protagonisti delle decisioni, insieme alla cittadinanza organizzata e ai lavoratori.
Un commosso “bravi” a tutti gli italiani e ai cremonesi, siamo tutti tornati ad essere veri cittadini.
Perché si scrive acqua ma si legge democrazia. Da oggi si legge molto più chiaro.

Auser.
REFERENDUM, HA VINTO LA PARTECIPAZIONE, HANNO I VINTO I CITTADINI
Il presidente Auser Michele Mangano: "una vittoria dal sapore buono"
Il raggiungimento del Quorum, con numeri ampi, rappresenta una grande  vittoria della partecipazione dei cittadini. Una vittoria dal sapore buono, raggiunta nonostante  le immense difficoltà di un sistema informativo - in particolar modo quello televisivo  che si era messa di traverso fino all'ultimo momento. Una vittoria dal sapore buono perchè segnata da una grande  mobilitazione dal basso di donne e uomini di tutte le età che hanno voluto dare un netto segnale alla politica. Una risposta dei cittadini che non si vedeva da tanto tempo, che fa sentire vivo il Paese.
La vittoria dei quattro SI dice al Paese che i cittadini ci sono e vogliono contare sulle questioni che li riguardano. Hanno detto chiaramente che l'acqua è di tutti, no al nucleare, e che siamo tutti uguali davanti alla legge.
Esprimiamo inoltre - come membri del comitato promotore-  particolare soddisfazione per la vittoria dei SI nei quesiti referendari sull'acqua bene comune. Una risorsa vitale che deve essere messa a disposizione di tutte le persone e sottratta, anche nella sua distribuzione, ai vincoli del profitto.

Acli
REFERENDUM: ACLI, "UNA VITTORIA DELLA SOCIETA' CIVILE"
Roma, 13 giugno 2011 - «Un risultato straordinario, che ci riempie di
fiducia e di soddisfazione. Il segno che quando i referendum riguardano
questioni concrete e cruciali, i cittadini rispondono all'appello con grande
spirito di partecipazione democratica».
Così il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, commenta i primi
risultati diffusi dal ministero dell'Interno sull'affluenza alle urne per i
quattro referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento.  «Una
vittoria della società civile. Di quei milioni di cittadini che fin
dall'inizio si sono mobilitati nella raccolta delle firme, e fino all'ultimo
si sono spesi, tra non pochi ostacoli e difficoltà, per informare,
coinvolgere e portare al voto la maggioranza della popolazione».
«Adesso - aggiunge Olivero - il governo deve prendere atto di quanto emerso
da queste consultazioni. E' fondamentale elaborare una diversa strategia
energetica, un piano a lungo termine che passi attraverso un investimento
sulle energie rinnovabili. Per quanto riguarda i servizi idrici, bisogna
puntare su modelli di gestione partecipata efficienti e trasparenti,
coinvolgendo e sviluppando in questo settore l'impresa sociale: società
civile, fondazioni, istituzioni».

CIRCOLO AMBIENTE "Ilaria Alpi"
Sembra incredibile: *ABBIAMO VINTO!!!!!*
Affluenza nazionale sopra il 55% e i Sì saranno sicuramente sopra il 90-95%.
Complimenti a tutt* noi! Siamo stati grandi!!!
Un abbraccio, Roberto*

Alfano( IDV)
REFERENDUM, ALFANO (IDV): “SANTANCHE’ NON CONOSCE QUESITI. SI DIMETTANO, ITALIANI NON LI VOGLIONO”
PALERMO, 13 GIU. - “E’ evidente che Daniela Santanchè non conosce i quesiti del referendum, altrimenti non potrebbe certo dire che il raggiungimento del quorum dimostra quanto gli italiani siano in linea con il Governo. Gli esponenti di questo governo devono soltanto prendere atto del risultato, e farebbero bene a  dimettersi e lasciare la scena politica, perchè gli italiani hanno dato una risposta chiara e netta ai soprusi e alle malefatte di Berlusconi e della sua compagine di governo: non vi vogliamo più!”.
Lo ha detto l’europarlamentare Sonia Alfano (Idv), replicando alle affermazioni del sottosegretario Santanchè.

Mario Staderini
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani
BATTUTI GLI ANTIREFERENDARI, SI APRA NUOVA STAGIONE
Con il raggiungimento del quorum su tutti i quesiti il popolo italiano mostra di non essere ancora rassegnato ad un regime anticostituzionale che da sessant'anni gli toglie diritti e libertà.
Questa volta l'arsenale antireferendario che è stato messo in campo, dalle leggine azzeccagarbugli alla cancellazione della campagna radiotelevisiva sino alla trappola del voto dall'estero, si è rivelato logoro.
Salutiamo con gratitudine i 27 milioni di italiani che hanno riconquistato la possibilità di decidere su questioni centrali della propria vita, dopo che da 16 anni gli veniva sistematicamente impedito.
È grave la responsabilità di chi, con il reiterato sabotaggio prima e il truffaldino ricorso all'astensionismo poi, ha defraudato il Paese dal confronto democratico del merito dei referendum che solo può far crescere in tutti, vincitori e sconfitti, la consapevolezza collettiva sui gravi problemi del suo sviluppo. Di fronte a questa chiara manifestazione di rivolta morale e popolare, sarebbe un errore far mancare una risposta politica riformatrice, che restituisca autonomia e dignità alle istituzioni e legalità alla Repubblica.
Ci riteniamo con sempre maggiore decisione gli interpreti più adeguati di questa radicale e profonda volontà di cambiamento e ci auguriamo che dalle file dell'opposizione come da quelle della maggioranza altri ci raggiungano in questa urgenza democratica e riformatrice.

13.6.2011

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