Sabato, 27 aprile 2024 - ore 09.04

Renzi: ‘Coldiretti, per la prima volta un taglio alla fiscalità in agricoltura’

Il Presidente del Consiglio ha annunciato interventi di taglio di Irap e Imu agricola

| Scritto da Redazione
Renzi: ‘Coldiretti, per la prima volta un taglio alla fiscalità in agricoltura’

Per la prima volta dal dopoguerra viene tagliata la fiscalità in agricoltura, un peso cresciuto nel tempo che ostacola la sfida competitiva che hanno lanciato le nostre imprese in Italia, in Europa e nel mondo. È quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare gli interventi sul taglio di Irap e Imu agricola annunciati dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, oggi, nella straordinaria Giornata dell’Agricoltura Italiana vissuta da Coldiretti in Expo, alla quale hanno preso parte anche settecento agricoltori cremonesi.

«Un intervento atteso e da noi fortemente sollecitato», ha sottolineato Moncalvo, «che consente alle imprese agricole italiane di recuperare importanti risorse per gli investimenti finalizzati all’innovazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l’agroalimentare Made in Italy». L’abolizione dell’Imu sui terreni, secondo la Coldiretti, investe una platea di circa 3 milioni 175 mila soggetti solo nei comuni di pianura (per un ammontare di imposta pari a 550 milioni di euro). Lo sgravio riguarda inoltre i contribuenti possessori di terreni situati nei territori montani e collinari che dal 2014 non hanno più beneficiato dell’esenzione, per un ulteriore ammontare di 260 milioni di euro. L’abrogazione dell’Irap in agricoltura - continua la Coldiretti - riguarda invece oltre 400 mila imprese “produttive” (il 10% circa di tutti i contribuenti Irap), che attualmente sono gravate complessivamente per circa 200 milioni di euro all’anno. Lo sgravio dell’Irap per le imprese agricole - concludono da Coldiretti - è fondamentale per il settore, considerando che le disposizioni di detassazione della componente lavoro a tempo indeterminato per tutti i settori produttivi ha poco inciso sull’agricoltura, “tipicamente” caratterizzata dalla prevalenza di lavoratori stagionali per il 90%.

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