“Apprezzando ciò che ha annunciato dopo i fatti di Milano, ovvero lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per risarcire i danni, Le chiediamo di tenere conto anche della ferita subita da Cremona”. Così il sindaco del Comune di Cremona Gianluca Galimberti scrive, in una lettera inviata al Presidente della Lombardia Roberto Maroni e ai consiglieri regionali Agostino Alloni, Carlo Malvezzi e Federico Lena, chiedendo un’attenzione della Regione anche alla città per i danni subiti il 24 gennaio scorso.
“Abbiamo assistito con sgomento a quanto accaduto il 1° maggio 2015 a Milano - scrive il sindaco - Eravamo, come Lei, all'inaugurazione di Expo quando alcuni delinquenti, a volto coperto, hanno riversato la loro violenza stupida nelle strade milanesi, riempiendo di fumo di odio le case di molti cittadini. In quelle vetrine frantumate, in quelle scritte sui muri, in quei caschi neri, Cremona ha rivisto i momenti vissuti il 24 gennaio scorso quando centinaia di persone si sono mascherate e hanno devastato alcune vie della nostra città, ostaggio per alcune ore di questi vigliacchi violenti per una sorta di 'anteprima' di quello che poi abbiamo visto a Milano. Stessa matrice, stessa dinamica, stessa violenza insensata. Eravamo dentro il comando della nostra Polizia Locale quando lo hanno assaltato, distruggendone l'ingresso e così ferendo al cuore la nostra istituzione”.
“Immediatamente dopo la devastazione - continua il sindaco - ci siamo messi al lavoro per ripulire le strade, sistemare i cartelli divelti, riparare gli ingenti danni subiti al comando. Così hanno fatto molti, moltissimi cittadini e commercianti cremonesi: tra la rabbia, l'indignazione e la voglia di ricominciare subito, si sono adoperati per sistemare quanto era stato rotto, per ridare dignità ai propri luoghi feriti. Ma pubblici e privati hanno subito danni ingenti e alcuni edifici portano ancora i segni di quelle terribili ore. Abbiamo affrontato i momenti precedenti e successivi, in stretta sinergia con Prefettura, Questura e forze dell'ordine, grazie alle quali quel 24 gennaio siamo riusciti a circoscrivere la furia violenta in una zona della città e ad evitare che si riversasse nel centro storico”.
In allegato la lettera di Galimberti a Maroni
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