Sembra un paradosso anche pensarlo, ma l’unica “tranquillità” (si fa per dire) temporanea che avverto oggi in merito al conflitto in atto sta nel fatto che questa guerra vada per le lunghe, e ciò ad evitare il pericolo nucleare causato da un qualche colpo di testa da parte di Putin che, ora come ora, non ha più nulla da perdere, né come uomo né come leader della Russia, essendo questi un assassino a tutti gli effetti in ambito mondiale, senza risparmiare, tuttavia, qualche severa critica, per fatti pregressi ucraini, al suo avversario Zelenski.
Ovviamente, questa ipotesi temporeggiatrice costa e costerà molto in termini di morte, di distruzione e quant’altro, realtà questa che andrebbe valutata secondo l’equazione “costi-benefici”. Del resto si è capito fin dall’inizio che nessuno dei contendenti è disposto a mollare: Putin non può perdere la faccia (posto che ce l’abbia) mentre la democrazia, anche se fortemente ammalata, non può giustamente abdicare al principio della dittatura.
Ed allora ? Sarà il tempo a decidere fino a quando un probabile evento straordinario che, appunto perché straordinario è per ora imprevedibile, giocherà una sua parte, non esclusa, come dico spesso, l’eventualità molto concreta che si arrivi allo sfinimento sia da una parte che dall’altra, sfinimento che sarà riconducibile alla mancanza di mezzi, di uomini, di munizioni e, fors’anche di chi, necessariamente e sperabilmente, dovrà essere tolto dalle spese, anche dai suoi stessi oligarchi di regime. E ciò prima che detto “uomo” scellerato di turno, non decida, in compagnia dei suoi fedeli, di praticare, anzitempo, la filosofia “perso per perso” mettendo in atto i meccanismi informatici insiti nella famosa valigetta. Aspetto quest’ultimo che, a mio avviso, costituirebbe la polverizzazione del pianeta, con Russia e Cina incluse...
