Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 09.07

Salario Minino UE Le posizioni di Landini (Cgil),Sbarra (Cisl), Bombardieri (Uil)

Si apre la discussioe su salario minino e contrattazione fra sindacati, confindustria e governo

| Scritto da Redazione
Salario Minino UE Le posizioni di Landini (Cgil),Sbarra (Cisl), Bombardieri (Uil) Salario Minino UE Le posizioni di Landini (Cgil),Sbarra (Cisl), Bombardieri (Uil)

Salario Minino UE Le posizioni di Landini (Cgil),Sbarra (Cisl), Bombardieri (Uil)

 Si apre la discussioe su salario minino e contrattazione fra sindacati , confindustria e governo

Maurizio Landini (Cgil) : “Siamo di fronte a una situazione sociale esplosiva, non solo per i salari bassi ma per la precarietà della vita senza precedenti. È chiaro che oggi rimettere al centro la lotta per il lavoro diventa decisiva, facendo scelte nazionali e locali in questa direzione”. Sono le parole di Maurizio Landini, segretario nazionale Cgil, a Torino. “La politica deve tornare a occuparsi dei bisogni materiali delle persone. Non può bastare il turismo, vale per Torino e per tutto il Paese. Siamo il secondo Paese in Europa manifatturiero dopo la Germania, se non costruiamo un nuovo modello industriale non andiamo da nessuna parte. Paghiamo di aver investito solo sul processo e la riduzione dei diritti, ci ha portato fuori dalla competizione”. “C’è un’emergenza, oggi le persone a fine mese non ci arrivano, questo è un dato, e con l’aumento dei prezzi siamo già di fronte a un calo dei salari. I 200 euro del governo non bastano, serve almeno una mensilità. Non ho proposto una patrimoniale ma alzare la tassazione sulla rendita finanziaria”.L“Siamo di fronte a una situazione sociale esplosiva, non solo per i salari bassi ma per la precarietà della vita senza precedenti. È chiaro che oggi rimettere al centro la lotta per

Luigi Sbarra (Cisl)  L’accordo sulla direttiva UE sul salario minimo va nella direzione giusta, promossa anche dalla Cisl attraverso la Confederazione europea, che è quella di misure modulate sui bisogni e le caratteristiche economiche e sociali di ogni Stato membro. Per i Paesi con copertura contrattuale inferiore all’80%, in particolare, si richiama il bisogno di stabilire soglie minime di retribuzione individuate dalla legge. Un’indicazione di buonsenso, che tuttavia non riguarda l’Italia,dove i contratti nazionali coprono ben oltre quella quota e sono in grado di rispondere alle esigenze di ogni settore produttivo. Per questo la Cisl dice no ad un minimo stabilito dall’alto e guarda le relazioni industriali come il motore principale che deve regolare il salario.

Pier Paolo Bombardieri (Uil): “E’ una proposta che avanzavamo da tempo. Non solo, ma abbiamo costruito questa direttiva insieme alla Confederazione europea dei sindacati. E’ bene ricordare infatti – dice intervistato dal nostro giornale – che in Europa non tutti i Paesi hanno una contrattazione nazionale forte. Il caso della Grecia è lampante: durante la crisi il salario minimo venne definito dalla Troika per un valore di tre euro”.

Che cosa dice la direttiva europea sul salario minimo

1.l'iter del salario minimo UE: non obbligatorio per gli Stati

Va detto innazitutto che l'accordo per prendere forma in una direttiva ufficiale dovra essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei primi ministri dell'unione . Anche allora coMunque non sarà obbligatorio il recepimento  integrale nelle legislazioni nazionali. Si tratta invece di un rafforzamento del diritto nei paesi in cui è già previsto ed un invito ai Governi a favorire una elaborazione politica condivisa sul tema .Il commissario UE al Lavoro Schmit in conferenza stampa ha dichiarato in fatti «In Italia è in corso un dibattito molto forte e ampio su come rafforzare un sistema di contrattazione collettiva nel vostro paese ed eventualmente introdurre un salario minimo. Non imporremo un salario minimo politicamente, non è questo il problema. E penso che questo strumento sia un contributo a questo dibattito».

2. Cosa prevede la bozza di direttiva

-L'ampliamento dell'applicabilità del salario minimo a una maggiore platea di lavoratori 

-procedure per assicurare l’adeguatezza dei salari minimi  e il loro progressivo aggiornamento almeno una volta ogni due anni (o 4 per i paesi in  cui  si utilizzano meccanismi di indicizzazione)  nei paesi in cui già esistono

-favorisce la promozione della contrattazione collettiva  e la partecipazione delle parti sociali nella definizione dei salari.

(fonte sindacale Cgil-Cisl-Uil)

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