Sabato, 27 aprile 2024 - ore 15.33

Sanità lombarda al capolinea| G.Bazzani

Per riportare la sanità pubblica al sui ruolo è necessario ridare ruolo ai Sindaci

| Scritto da Redazione
Sanità lombarda al capolinea| G.Bazzani

Le recentissime notizie sugli appalti ci confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, lo stato comatoso in cui versa la sanità lombarda, da quasi un ventennio “preda” degli appetiti del Celeste e dei suoi accoliti.

Dire che occorre cambiare facendo ritornare i sindaci lombardi protagonisti delle scelte riguardanti le strutture sanitarie di riferimento è davvero ormai il minimo sindacale.

I sindaci sono statti di fatto espropriati del loro ruolo vent’anni fa con l’adozione dei cosiddetti decreti di riordino, grazie ai quali è stato definitivamente tagliato il cordone ombelicale che legava i Comuni con le strutture che gestivano i servizi sanitari.

Si era nel biennio 92/93, in piena bufera di tangentopoli, ed in effetti i Comitati di Gestione delle USL, enti di secondo livello di emanazione sovracomunale, non brillavano certo per trasparenza, ed anzi gli episodi di corruzione erano ormai endemici.

Ci fu allora chi pensò che tagliare drasticamente quel cordone ombelicale e dotare le strutture sanitarie di una autonomia imprenditoriale propria, fosse la strada migliore da una parte per garantire servizi efficienti, efficaci e di qualità e al medesimo tempo razionalizzare l’uso delle risorse, e dall’altra per azzerare gli episodi di corruzione e/o lottizzazione. Era la cosiddetta “aziendalizzazione”.

Oggi possiamo dire che la scommessa è fallita; con l’aziendalizzazione della sanità non solo non si sono ottenuti gli obiettivi prefissati, ma la corruzione è ancora viva e vegeta e la lottizzazione politica tipica dei Comitati di Gestione delle USL è addirittura peggiorata trasferendosi, in modo ancora più “feroce”, a livello regionale.

Periodicamente infatti ci piovono sulla testa dirigenti non legati al territorio, il cui criterio di scelta è solamente quello dell’appartenenza e/o dell’obbedienza politica, che non devono rispondere di nulla ai rappresentanti locali democraticamente eletti e la cui sensibilità verso le problematiche del territorio è lasciata alla mera volontà individuale del singolo dirigente.

Noi crediamo che per riportare la sanità pubblica al suo ruolo e alla sua missione, cioè la difesa del diritto universale alla salute di tutti i cittadini previsto dall’art. 32 della Costituzione, sia doveroso far tornare in capo ai sindaci il Governo strategico del territorio, esattamente per lo stesso motivo per cui proponiamo un riassetto organizzativo di LGH per far ritornare in capo al Comune le scelte strategiche e gestionali riguardanti i Servizi Pubblici Locali.

Questo obiettivo lo si può raggiungere solo con una legge che riformi il Servizio Sanitario Nazionale, ed ovviamente un Comune non ha il potere di legiferare; il Sindaco, soprattutto quello del capoluogo di provincia, può però far sentire il “fiato sul collo” alle strutture sanitarie di riferimento pubbliche o private accreditate agendo politicamente.

La giunta Perri su questo versante, come su altri, si è semplicemente disinteressata e continuerà a farlo perché nel suo programma non c’è nulla.

Noi invece vogliamo la riconquista di un ruolo politico del Comune, sia mediante l’ANCI lombarda che, approfittando dell’occasione offerta dall’intento di riformare il Servizio Sanitario Regionale, deve rappresentare alla regione l’esigenza orami indilazionabile di ripristinare un ruolo attivo dell’ente locale nella programmazione e nel governo dei servizi sanitari, sia tramite la costituzione, in capo all’assessorato ai servizi sociali, di un “osservatorio della salute” che monitori lo stato dei servizi sanitari mediante specifici e periodici sportelli di ascolto che coinvolgano tutti i soggetti interessati (cittadinanza attiva, associazioni di categoria e di volontariato, sindacati, semplici cittadini ecc.) grazie ai quali ottenere informazioni costanti ed eventualmente fare proposte concrete, denunciare alla Regione le carenze riscontrate nell’erogazione dei servizi sanitari, nonché esprimere pareri sulle decisioni delle strutture di riferimento, il tutto naturalmente per la tutela di un ovvio interesse diffuso della cittadinanza altrimenti lasciato a pure esigenze economiciste.

Giacomo Bazzani, Candidato lista “Sinistra per Cremona Energia Civile”

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