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Sardine Cremona: ecco la mala gestione della Regione Lombardia su emergenza Covid-19

Sulla (mala)gestione dell’emergenza sanitaria da parte della Regione Lombardia tanto si deve dire e tanto dovrà essere detto.

| Scritto da Redazione
Sardine Cremona: ecco la mala gestione della Regione Lombardia su emergenza Covid-19

Sardine Cremona: ecco la mala gestione della Regione Lombardia su emergenza Covid-19

Sulla (mala)gestione dell’emergenza sanitaria da parte della Regione Lombardia tanto si deve dire e tanto dovrà essere detto.

Nonostante le perplessità suscitate dal modo in cui è stata affrontata l’epidemia, il governatore Fontana e l’assessore Gallera continuano a elogiare il “modello Lombardia” e a rimarcare la tempestività dei loro provvedimenti, puntualmente smentiti dal governo, dai sindaci, dall’Ordine dei medici, dal personale sanitario.

Ne dobbiamo trarre la conclusione che o mentono tutti o mentono il governatore e l’assessore. Un aspetto in particolare è stato sottovalutato o trascurato, quello relativo ai tamponi, il primo strumento di sorveglianza attiva e di contenimento del virus.

La Regione Veneto ha avuto risultati decisamente più apprezzabili nell’azione di contenimento proprio perché, sottolineano alcuni ricercatori della Harvard Business School, ha adottato la strategia di effettuare tamponi sia ai sintomatici sia agli asintomatici, a tutti coloro che fossero entrati in contatto con una persona contagiata e ponendo la dovuta attenzione anche alla diagnosi di eventuali contagiati non ospedalizzati.

Della stessa opinione il professor Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di medicina molecolare e professore di epidemiologia e virologia dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova, che afferma: «a raggi concentrici, si fanno i tamponi via via alla famiglia che è l’intorno più piccolo, agli amici che è un cerchio un po’ più grande e poi al vicinato che è ancora più grande. Così si fa la sorveglianza». Dell’esperienza del Veneto la Regione Lombardia non ha in alcun modo fatto tesoro e l’ha, anzi, inspiegabilmente ignorata.

A dar ascolto ai sindaci lombardi di fatto «Regione Lombardia ha del tutto abdicato all'uso di questo strumento come mezzo per il contenimento della diffusione del virus, a differenza di quanto continua ad essere fatto in altre regioni».

Questa era la situazione denunciata il 3 aprile. Allora ci si deve giocoforza domandare: a chi e con quali criteri sono stati fatti i tamponi in Lombardia? Come è stata fatta la mappatura dei contagi? Come sono state tenute sotto controllo le persone che sono state a contatto con i contagiati?

Sardine Cremona

20 aprile 2020

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