Caro direttore, ancora a proposito di Grecia. La sua permanenza nell’euro e nell’Europa mi darà occasione di stringere ancora fra le dita la più bella moneta da 2 euro che io conosca. È densa di significato, di storia e di leggenda, commovente. Da un antichissimo manufatto dell’Ellade vediamo un’immagine di lei, la grande madre, la generatività, il femminile come mediatore fra l’umano e il divino. È il tutto, l’acqua che genera pesci, l’aria che genera uccelli, la terra che genera alberi, animali e uomini, dea della fertilità che dà vita e nutre, rappresentata sul solido groppone di Zeus, re degli dei e allegoricamente rappresentato da un toro, notoriamente conosciuto per la sua potenza. Ci siamo dimenticati, nella scriteriata frenesia finanziaria che ci attanaglia, di cosa però l’Europa deve alla piccola e pacifica Grecia, la cui arte millenaria e perfezione di forme domina incontrastata nei musei del mondo. Ancora oggi si studia il pensiero dei loro filosofi, si applica la geometria dei loro studiosi e si leggono le opere di Omero, il più grande poeta della storia. Senza la Grecia non c’è Europa, diamole un altro nome, uno qualsiasi, ma non è più l’Europa. E’un’altra cosa.
Euro Paulinich (Cremona)