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Spezzino: basta costruire

| Scritto da Redazione
Spezzino: basta costruire

Spezzino: basta costruire
LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE SPEZZINE: PER DIFENDERE IL TERRITORIO STOP ALLE NUOVE EDIFICAZIONI
VERSO PIANI URBANISTICI AD IMPATTO ZERO DI TERRITORIO
In questi giorni il territorio della nostra Regione ed in particolare quello spezzino sono stati interessati da fenomeni piovosi intensi che hanno determinato problemi enormi a tutto il comprensorio.
Nel ribadire che questi fenomeni piovosi sono più intensi e frequenti rispetto al passato ( tutto ciò dovuto al fenomeno dei cambiamenti climatici in atto, e che quindi con questo dovremmo sempre di più fare i conti) non possiamo esimerci dal rimarcare, ancora una volta, che è tutta una politica di gestione del territorio che fa letteralmente acqua da tutte le parti.
Infatti se invece di procedere ad una manutenzione dello stesso, attraverso una politica di attenta gestione dell'assetto idreogeologico (che significa gestione dei versanti montuosi, delle colline, dei boschi ed in ultimo dei torrenti e degli affluenti dei fiumi, per finire con i corpi idrici maggiori, come il bacino del Vara e quello del Magra) si continua a cementificare ed aggredire il territorio, saremo sempre di più costretti ad rincorrere le emergenze e purtroppo le tragedie come quella avvenuta alla Ripa di Vezzano Ligure ( in tal proposito cogliamo l'occasione per fare le nostre condoglianze alla famiglia della poliziotta rimasta vittima proprio di tali eventi emergenziali).
Le associazioni ambientaliste spezzine, di fronte a tutto questo ritengono e chiedono una immediata moratoria di tutti gli interventi di forte impatto edificatorio che si stanno realizzando o si vogliono realizzare nel territorio spezzino ( strade, tunnel, megabox per auto, progetti urbanistici come quelli di Botta e Marinella in Val di Magra e Waterfront alla Spezia) così come chiediamo di sospendere le sciagurate proposte di modifica peggiorativa del vigente piano casa della Regione Liguria.
Questo dovrà servire alle amminsitrazioni comunali, alla Provincia e alla Regione per fare una seria mappatura del territorio rispetto ai rischi presenti ( accogliendo anche il grido di denuncia dei geologi liguri, spesso queste settore non trova adeguato riscontro nella pianificazione urbanistica, con le conseguenze che abbiamo tutti di fronte) e dare vita a pianificazioni urbanistiche, a tutti i livelli, che escludano da qui al futuro dannose cementificazioni del nostro territorio.
Non mancano infatti le occasioni per fare questo: la Regione dovrà aggiornare il suo Piano Paesistico, la Provincia dovrà sempre di più essere ente di indirizzo nella pianificazione comprensoriale ( è sua la competenza del Piano Terrirotoriale di Coordinamento che comincia ad essere datato) e molti Comuni stanno realizzando i PUC; tutto questo dovrà sempre di più essere fatto con la metodica della partecipazione pubblica e della VAS ( Valutazione Ambientale Strategica, legge dello Stato e che, a scanso di sanzioni della Unione Europea, dovrà diventare legge anche della Regione Liguria).
Ci permettiamo in ultimo di ricordare che non solo i comuni e e le amminstrazioni ma anche le società pubbliche dovranno sempre di più essere al passo con le esigenze del territorio e dei cittadini: la stessa Acam non è riuscita, nei giorni scorsi dell'alluvione, a rispondere alle chiamate di molti cittadini di Lerici e dintorni, aggiungendo così problemi a paroblemi.

 
Italia Nostra La Spezia
Legambiente La Spezia
WWF La Spezia

27 Dicembre 2010

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