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Stefano Baccalini "Parole", CRAC - Centro Ricerca Arte Contemporanea

23 Maggio - 15 Giugno 2014

| Scritto da Redazione
Stefano Baccalini

Ci sono parole che in questi anni di crisi ci accompagnano quotidianamente e contribuiscono a cambiare le nostre abitudini: debito, credito, austerità, rigore, emergenza, recessione, disoccupazione, hanno formato un vocabolario che non ci sta di certo aiutando ad alleggerire le conseguenze della crisi che ci attraversa. Se prendiamo ad esempio due parole come "debito" e "credito" e cerchiamo di capire quale sia l'impatto sociale che deriva dalla relazione di questi due termini ci rendiamo subito conto come oggi, il binomio creditore/debitore sia il rapporto sociale fondamentale che sta alla base della società contemporanea. Attraverso questo paradigma il capitalismo del terzo millennio, quello finanziario, è in grado di esercitare una forma di controllo sulle soggettività individuali e collettive. È in grado di influenzare le scelte degli Stati, basti pensare alla Grecia che a causa del suo debito pubblico è stata costretta ad operare riforme che prescindono dalla volontà dei suoi governanti, riforme che vanno ad incidere in modo significativo sulla vita quotidiana delle persone e ne modificano i rapporti sociali.

Termini come "austerità" e "rigore" ci rimandano a scelte politiche che hanno caratterizzato gli ultimi anni della comunità europea ma che non hanno portato i frutti sperati, anzi hanno esasperato le conseguenze di una crisi da cui fatichiamo ad uscire. Se pensiamo a parole come "flessibilità" e "precarietà", non possiamo non vedere come oggi il lavoro sia al centro di una profonda trasformazione che tende a livellare verso il basso i salari, e come questi due termini stiano diventando normalità all'interno del mondo del lavoro. Un altro termine che ha un forte impatto all'interno della società contemporanea è "emergenza". L'emergenza permette di attuare politiche che in situazione di normalità non sarebbero possibili proporre. In un suo libro, Shock Economy, la giornalista canadese Naomi Klein, ci spiga molto bene come attraverso uno shock, causato da un cataclisma naturale, da un atto di terrorismo o da altri fattore, si può trasformare il “politicamente impossibile” in “politicamente inevitabile”. Partendo proprio dalle parole, vorrei, insieme ai partecipanti al workshop, costruire un vocabolario che sia in grado di confrontarsi con la natura linguistica dell'economia e della finanza, ma che metta al centro l'uomo e non il profitto.

STEFANO BOCCALINI

Nasce a Milano nel 1963, dove vive e lavora. Dal 1987 è docente NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) dove attualmente insegna Arte Pubblica, è consulente dell’Archivio Gianni Colombo, lavora con istituzioni pubbliche e gallerie private in Italia e all’estero. Fin dalle prime installazioni il rapporto con lo spazio è l’elemento che caratterizza il suo lavoro, e se all’inizio, questo rapporto era di tipo fisico - e si sviluppava nelle relazioni con l’architettura e la natura - successivamente comincia a trasformarsi attraverso un insieme più complesso di fattori, sociali e antropologici. La natura capitalistica dei processi economici attuali è al centro degli ultimi progetti: la svolta linguistica dell’economia e le sue ricadute simboliche e sociali nella pervasività finanziaria, svelano dinamiche su cui il suo lavoro riflette criticamente. Ultime mostre: 2014 - Studio Dabbeni, Lugano; Sesc Pinheiros, Sao Paulo - 2013 Opera permanente, Saviore Dell’Adamello - 2012 Museo di Villa Croce, Genova; Museo Pecci, Prato - 2011 Opera permanente, Latronico - 2010 HangarBicocca, Milano - 2009 Kunstraum Lakeside, Klagenfurt - 2008 Palazzo delle Esposizioni, Roma - 2007, Sesc Paulista, Sao Paulo. Ha in previsione una mostra collettiva al museo MuCEM di Marsiglia

CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea | Liceo Artistico Statale "Bruno Munari"

Via XI Febbraio 80 – 26100 Cremona - Tel/Fax 0372 34190 - M. 347 7798839

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Fonte: CRAC Cremona

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