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Storti G. Finanziaria 2011,un disastro voluto da questo Governo.

| Scritto da Redazione
Storti G. Finanziaria 2011,un disastro voluto da questo Governo.

Storti G. Finanziaria 2011,un disastro voluto da questo Governo.
I contenuti di questa finanziaria che molti  definiscono iniqua o di  “ classe”, nel senso che colpisce solo i pensionati ed il lavoro dipendente ,che mi hanno maggiormente colpito sono:
-la reintroduzione dei ticket sanitari;
-la eliminazione,di fatto in prospettiva, di tutte le agevolazioni fiscali per le famiglie ed i ceti deboli;
-l’elevazione  di fatto dell’età pensionabile a 70 anni;
-la totale assenza di misure a favore dei giovani;
-l’intoccabilità dei redditi e patrimoni dei ceti ricchi;
-la salvaguardia dei privilegi della “casta politica”.

Bene ha fatto l’opposizione, per il bene del paese, su invito del Presidente  Napolitano a non fare ostruzionismo ed a far si che la stessa manovra fosse approvata in tre  giorni, ora però è assolutamente necessario far ripartire iniziative politico parlamentari e lotte sociali per modificare i principali contenuti di quelle norme classiste.

Attenzione però. Il centro-sinistra e tutta l’opposizione debbono avere la responsabilità, lottando per queste modifiche, di non andare a peggiorare il debito pubblico. Vanno sicuramente individuate misure di alleggerimento della spesa pubblica, che in questi anni è aumentata pur nel disastro gestionale ( vedi ad esempio mancanza di fondi per la sicurezza, la scuola ecc.).

Se il centro-sinistra e l’opposizione vogliono recuperare credibilità , a mio avviso, debbono ripartire dai costi e dai privilegi della “ casta”.

Questo tema non può essere lasciato nelle mani della deriva qualunquista. Se circa il 25% dei cittadini dichiara di non andare a votare mostrando sfiducia  nella politica è in particolare per questo motivo.
Forza quindi, e lo dico anche ai nostri parlamentari del PD.
Presentiamo proposte chiare e precise che partano sia dai lori compensi che da modifiche istituzionali. Uno dei nove punti indicati dal Sole 24 Ore è proprio questo. Li sono contenute proposte precisi sulle quali il centro sinistra si deve misurare. Non possiamo solo rinviare alla riforma costituzionale ( riduzione dei parlamentari e superamento del bicameralismo). Alcuni costi vanno tagliati oggi anche per lanciare segnali. Uno di questi segnali , che piaccia o meno, è la riduzione dei compensi ai parlamentari  e dei loro benefit.

Vanno anche colti i segnali di una borghesia produttiva che, ad esempio a Milano, schierandosi con Pisapia, ha contribuito a sconfiggere   la Moratti e permesso un ottimo risultato al PD Milanese.

L’altro punto qualificante di questa battaglia è quella relativa  da un lato sul versante della lotta all’evasione e dall’altro sulla introduzione di misure che rendano equo il prelievo fiscale. E qui i grandi patrimoni, che lo stato conosce, vanno chiamati a contribuire  Anche qui servono misure chiare e precise.

Questa manovra, che alcuni chiamano recessiva, non prevede un “cent”  per giovani che sono senza lavoro o alla ricerca di un lavoro.
Non vi è la necessità di inventare nulla. Basta guardare gli altri stati europei nelle loro politiche di welfare giovanile. E’ stato siglato un nuovo accordo fra le parti sociali di riforma dell’apprendistato, ma questo non basta. Vanno introdotti incentivi alle imprese che permettano  di rendere  conveniente le assunzioni di giovani. Alcuni esperti, di centro-sinistra, dicono che in questo caso le risorse si possano trovare in una maggiore oculata gestione del sistema previdenziale. Che vengano alla luce le proposte, l’idea di un patto generazionale giovani-anziani non mi dispiace, anzi.

Inaccettabili sono le misure sui ticket sanitari e di fatto sulla abolizione  delle agevolazioni fiscali alle famiglie e disabili. Qui vanno ripristinate le condizioni di oggi, magari rendendole più eque, finanziando il capitolo con l’intensificazione della lotta all’evasione fiscale.

Il centro-sinistra e l’opposizione in questo disastro ha per lo meno l’opportunità di costruire l’alternativa a questo Governo che ha devastato il paese. Importante è ragionare sui contenuti programmatici e non litigare ad esempio su e quando fare le primarie, pur utili, ma che debbono essere accompagnate da un movimento  che si unifichi su contenuti precisi.

Infine il sindacato. La certezza  è che su questi temi , unitariamente, non ci sia. Le pur generose iniziative sindacali di queste mesi non hanno inciso. E’ quindi necessario che si rifletta sui contenuti e modalità delle iniziative in una prospettiva unitaria.. E qui sono tutti che debbono fare un  passo indietro. Il protocollo unitario sulla rappresentanza firmato da Cgil-Cisl-Uil  è un buon inizio ma non basta.

Gian Carlo Storti
storti@welfareitalia.it
direttore www.welfarecremona.it

cr 17 luglio 2011

 

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