Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 09.48

Tabacci e la testimonianza di autorevolezza

| Scritto da Redazione
Tabacci e la testimonianza di autorevolezza

Nella fiera del “hanno vinto tutti”, manca la voce dell’on. Bruno Tabacci, forse perchè con la percentuale accreditata sarebbe difficile offrirsi nell’agone dei vincitori, eppure, a modo suo Tabacci è colui che più di ogni altro ha dato a questa tornata elettorale delle primarie.

La sua candidatura non aspirava ad una posizione in classifica, ma alla partecipazione qualitativa, in grado di trasferire nella tornata elettorale la personale credibilità, influenzando gli elettori non per votarlo ma per partecipare.

“Se una persona con le qualità dell’on Tabacci ha deciso di partecipare, allora deve necessariamente trattarsi di una cosa seria…”  questo il ragionamento che ha convinto molti a recarsi a votare.

Che la lotta si sarebbe focalizzata su Bersani/Renzi, con Vendola  terzo incomodo, risultato chiaro fin dalle prime battute della campagna elettorale, ma gli elettori come avrebbero reagito in questo momento di anti-politica e di astensionismo convinto e non casuale ?

Nessun ragionamento avrebbe mai potuto offrire lo spunto per  convincere gli assenteisti a cambiare opinione e tornare ad esercitare il diritto/dovere di votare ed esprimere la propria volontà.

La presenza di Tabacci ha fornito la testimonianza di credibilità, come una trasfusione di autorevolezza, al servizio della democrazia, minacciata da nemici non più occulti.

In una lettera indirizzata alle persone a lui vicine (e tra queste anche il sottoscritto) , Tabacci afferma:

“E’ come se l’apatia ed il disinteresse diffusi  verso la politica si siano, con l’aiuto di tutti, attenuati.”

Con la modestia di chi non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno, si appella a “l’aiuto di tutti”  e ne riconosce la valenza positiva.

Ora serve non tornare a perdere l’autorevolezza risorta; tenendo ben presente che in una democrazia compiuta nessuno è insostituibile.

Stride leggere e ascoltare altro politicume che afferma:

”Il mio partito ha perso perché mi sono allontanato”,

senza tenere nella dovuta considerazione che quel partito ha perso perché NON si è allontanato abbastanza.

 

Rosario Amico Roxas

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