Martedì, 23 aprile 2024 - ore 08.53

Tribunale di Crema.Smantellarlo è una danno ( di C.Fontana)

| Scritto da Redazione
Tribunale di Crema.Smantellarlo è una danno ( di C.Fontana)

Nella manovra di agosto, attraverso un emendamento del Governo su cui è stata posta l’ennesima fiducia, è stata precipitosamente inserita la legge delega per ridisegnare la mappa degli uffici giudiziari in Italia. Si stabiliscono criteri che il Ministro dovrebbe seguire per individuare quali Tribunali e quali Procure sopprimere, con l’obiettivo di eliminare sul territorio nazionale i cosiddetti “minori” e garantire la presenza di un Tribunale in almeno ogni capoluogo di provincia.

E’ evidente che il rischio per la sorte del presidio di Crema è ora molto alto. Un presidio giudiziario, il nostro, che garantisce al territorio cremasco quei diritti di legalità, giustizia e sicurezza di cui beneficiano i cittadini e che si vorrebbe dissennatamente sopprimere, indipendentemente dalla sua comprovata efficienza e dinamicità.
Rimango convinta che una riforma della giustizia, pur necessaria e improrogabile, dovrebbe misurarsi con ragionamenti e riflessioni un po’ più raffinati della mannaia, che tutto colpisce in maniera traumatica, incurante se sotto ci siano cose buone, utili ed efficienti, oppure sperperi e scarsa produttività.

Del resto, sono gli stessi studi presentati dall’Unione europea a dimostrare che è la cosiddetta “giustizia di prossimità” a funzionare meglio.
Per Crema e per il cremasco perdere il proprio Palazzo di Giustizia significherebbe un impoverimento certo del territorio, per le pesanti ricadute sia economiche e sociali sia sul versante della sicurezza e della legalità (al Tribunale e alla Procura sono collegati un insieme di uffici giudiziari e amministrativi che sarebbero anch’essi di conseguenza soppressi).
Significherebbe privare il cremasco di uno dei presidi che tengono in sé l’identità del territorio stesso.

Significherebbe, inoltre, provocare disagi crescenti, ancora una volta a carico di cittadini, imprese e professionalità impegnate nell’esercizio della giustizia. E questi non sarebbero costi ricadenti pesantemente su un servizio preminente per il territorio?
Queste ragioni e queste preoccupazioni, supportate da dati precisi, sono state ampiamente e molto opportunamente illustrate dal Presidente dell’Ordine degli avvocati di Crema Ermete Aiello, nell’incontro che abbiamo avuto presso il Ministero della Giustizia, insieme al consigliere regionale Alloni, all’assessore regionale Rossoni, al Sindaco di Crema Bruttomesso e all’assessore Capetti.

Nell’occasione, abbiamo chiesto un supplemento di riflessione e di analisi, una più attenta considerazione delle specificità territoriali e organizzative, dei reali “guadagni” di efficienza e la garanzia di un coinvolgimento reale del territorio, anche alla luce della positiva sottolineatura da parte del Ministero che Crema non sarebbe “di principio” persa.
Ora è più che mai importante e decisivo che, accanto al lavoro che l’Ordine degli avvocati sta compiendo per predisporre un documento organico da presentare al Ministero e al nostro impegno per sostenerne le ragioni, anche la voce dei Comuni di tutto il territorio, delle categorie economiche e sociali, delle professioni e delle imprese, si faccia sentire forte ed unita e si mobiliti per scongiurare l’eventuale inserimento del Tribunale di Crema nella lista di quelli da sopprimere e per lavorare semmai su un suo potenziamento.

Cinzia Fontana, senatrice PD

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