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UCRAINA: SCHULZ E YANUKOVYCH AL BRACCIO DI FERRO A DISTANZA

| Scritto da Redazione
UCRAINA: SCHULZ E YANUKOVYCH AL BRACCIO DI FERRO A DISTANZA

Il Presidente del Parlamento Europeo invita al rispetto della libertà di espressione a Kyiv, mentre il Capo di Stato ucraino contesta i dimostranti come sovversivi. Anche USA e Russia entrano nella polemica ucraina.

Il Diritto di manifestare e la protesta pacifica di un popolo che desidera l'Europa ha innalzato un dibattito mondiale sull'Ucraina. Nella giornata di lunedì, 2 Dicembre, il Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, ha condannato le violenze sul milione di manifestanti che stanno dimostrando da due settimane in sostegno all'integrazione dell'Ucraina in Unione Europea perpetrate dalle forze speciali di polizia Berkut alle dirette dipendenze del Presidente ucraino, Viktor Yanukovych.

Nello specifico, il Presidente Schulz ha anche inviato l'Ucraina a rispettare le libertà fondamentali su cui la Comunità europea basa le sue fondamenta, come quella di espressione, manifestazione e riunione, ed ha invitato le Autorità ad avviare fin da subito un dialogo con le forze politiche dell'Opposizione, che, compatte, sostengono la protesta.

Il Presidente Yanukovych ha declinato l'invito di Schulz, ed ha accusato i manifestanti di organizzare azioni volte a destabilizzare la stabilita del Paese in vista delle prossime Elezioni Presidenziali del 2015.

Inoltre, Yanukovych ha ribadito la sua decisione di non firmare l'Accordo di Associazione con l'UE: documento che integra l'Ucraina nel mercato unico libero europeo, che Yanukovych non ha firmato durante il Vertice del Partenariato Orientale UE di Vilna, nonostante il parere favorevole della maggior parte della popolazione.

Condanna alla condotta di Yanukovych è stata espressa dagli Stati Uniti d'America che, con una nota, hanno condannato le ripetute cariche della polizia sui dimostranti, ed hanno invitato il Presidente ucraino, che attualmente possiede la Presidenza di Turno dell'OSCE, a rispettare i valori fondanti dell'Organizzazione come quello di manifestare liberamente.

Da parte sua, il Presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato che le manifestazioni del milione di ucraini per l'Europa sono un Pogrom volto a rovesciare la stabilita politica in Ucraina, ed ha criticato le violenze perpetrate da alcuni manifestanti.

Il Presidente russo ha volutamente tralasciato che, come testimoniato da molti media, tra cui l'Ukrayinska Pravda, alcuni attacchi da parte dei manifestanti, che hanno poi provocato la reazione della polizia, sono stati provocati da agenti infiltrati dall'Amministrazione Presidenziale di Yanukovych per giustificare la repressione e discreditare la protesta filo-UE.

Varsavia tenta la mediazione con Kyiv

Tentativo di mediazione è apportato dalla Polonia, il cui Presidente, Bronislaw Komorowski, d'accordo con il Presidente della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso, ha avviato consultazioni con Yanukovych per riaprire al più presto i negoziati per la firma dell'Accordo di Associazione.

A evidenziare l'importanza della mediazione con l'Ucraina è il Premier polacco, Donald Tusk, che ha sottolineato come, de facto, la Russia non abbia offerto ancora nulla di più rispetto a quanto fatto dall'UE.

Gli ucraini vogliono l'integrazione nell'UE perché vedono l'ingresso in Europa come un'opportunità di sviluppo, benessere ed appartenenza ad una comunità che, nonostante le sue varie problematiche, garantisce agli Stati membri Pace, Progresso, Democrazia e Diritti Umani.

Perché Kyiv è così contesa

L'UE necessita di integrare l'Ucraina per abbattere le tariffe doganali nei confronti di un mercato in grado di assorbire, e far incrementare la domanda di produzione delle industrie europee, che oggi vivono una grande crisi.

Per l'UE, l'Ucraina rappresenta anche un capitale agricolo, umano ed economico importante, ed è proprio attraverso il territorio ucraino che, ad oggi, sopratutto i Paesi dell'Europa Meridionale importano il gas russo.

La Russia vuole impedire l'integrazione dell'Ucraina nell'UE perché vuole inglobare Kyiv nell'Unione Doganale Eurasiatica: progetto di integrazione sovranazionale concepito da Mosca per estendere l'egemonia russa nello spazio ex-sovietico.

Come dichiarato a più riprese, Putin vuole costituire l'Unione Eurasiatica per annichilire l'Europa ed estromettere l'UE dalla competizione internazionale in un mondo sempre più globalizzato dominato, oltre che dagli USA, anche da Cina, India ed altre potenze emergenti.

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

2013-12-03

 

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