Sabato, 27 aprile 2024 - ore 05.14

Un voto per mettere fine alla violenza sulle donne

| Scritto da Redazione
Un voto per mettere fine alla violenza sulle donne

La storia si ripete uguale in tutto il mondo: a uomini violenti e maschilisti viene affidata la responsabilità di introdurre le leggi che dovrebbero tutelare le donne. E usano il loro potere per evitare le complicazioni che potrebbero avere a causa delle vittime o degli elettori: ma abbiamo la possibilità di cambiare questa situazione.
Quando su un autobus a Delhi una studentessa 23enne ha subito un brutale stupro di gruppo, le proteste dei cittadini hanno infiammato l'intero paese e il mondo intero ha urlato la sua indignazione. L'India ha quindi avviato una inchiesta ufficiale ma questa settimana il governo ha sfacciatamente dichiarato che ignorerà la raccomandazione venuta da quell'inchiesta, cioè far dimettere i politici accusati di stupro o simili violenze contro le donne. I 260 politici accusati di questi reati stanno lottando con le unghie e con i denti e per ora stanno vincendo!
L'unico modo per far cambiare la situazione è uno sforzo collettivo, coordinato e dal basso per isolare questi politici e buttarli fuori dalle istituzioni. Se assieme riusciremo a raccogliere 25.000 promesse di donazione, Avaaz sarà in grado di affrontare i peggiori politici. Dipendono dalla loro reputazione, e li metteremo a nudo sui media e sulle reti sociali, utilizzando anche spazi a pagamento e sondaggi. Cominceremo in India: la più grande democrazia del mondo che sta andando verso le elezioni nazionali e poi saremo pronti a fare lo stesso ovunque avremo l'opportunità di cambiare la politica e mettere fine alla guerra contro le donne!
Avaaz raccoglierà le promesse di donazione solo se raggiungeremo quota 25.000, un numero sufficiente per fare davvero la differenza. Clicca qui per fare subito una promessa di donazione di 4€:

https://secure.avaaz.org/it/end_the_war_on_women_loc/?bSlSMab&v=21806

Ecco il piano: Avaaz individuerà dei politici eletti o dei candidati alle prossime elezione noti per le loro violazioni dei diritti delle donne. Sceglieremo le elezioni che, nel caso di una nostra vittoria, attirerebbero una grande attenzione internazionale e incoraggerebbero altri uomini violenti a stare lontani dalle istituzioni. Poi punteremo tutto sul tentativo di togliere loro ogni speranza di tornare al potere o essere eletti. Le nostre strategie potrebbero includere:
•effettuare sondaggi d'opinione per convincere i rispettivi partiti a scegliere altri candidati;
•organizzare azioni nelle zone dove sono candidati;
•incoraggiare giornalisti locali o nazionali a raccontare i loro reati;
•far pubblicare pubblicità nei principali giornali, o mandare in onda spot su TV o radio;
•assumere avvocati per fare in modo che le vittime non siano obbligate al silenzio;
•lanciare delle durissime campagne per mettere fine alla discriminazione e alla violenza sulle donne.
Comportamenti maschilisti e violenti nei confronti delle donne non sono confinati ai politici indiani. L'ex Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi potrebbe essere rieletto questo mese, nonostante sia accusato di sfruttamento della prostituzione minorile. Il Marocco ha appena fatto uscire di prigione un parlamentare condannato a un anno per aver violentato una funzionaria ... e ha accusato invece la donna sopravvissuta alla violenza! Berlusconi è proprietario di un'enorme fetta dei media in Italia, e in questo modo riesce a cavarsela, mentre in Marocco e altri paesi chi ha in mano il potere può piegare ai propri interessi giudici e proprietari dei media. Perciò le campagne dal basso sono l'unico modo per mettere fine a questa cultura dell'impunità!

In tutto il mondo, 1 donna su 5 è vittima di uno stupro o di un tentativo di stupro nell'arco della sua vita: questo sulla base di uno studio dell'ONU. Finché uomini come questi non verranno cacciati dalle posizioni di potere, non otterremo mai le riforme di legge ma anche di comportamento, di cui le donne e noi tutti abbiamo bisogno. Il nostro potere si moltiplica nel momento in cui queste persone sono maggiormente vulnerabili: quando si candidano a governarci e hanno bisogno di ogni voto che riescono a raccogliere. Abbiamo visto quale cambiamento positivo sono in grado di portare avanti i politici (tanto uomini quanto donne) che sostengono le politiche per le donne, quindi cominciamo a far loro spazio! Aiutaci a ottenere questo risultato: fai ora una promessa di donazione di 4€:

https://secure.avaaz.org/it/end_the_war_on_women_loc/?bSlSMab&v=21806

Sappiamo che queste strategie funzionano. Alcuni mesi fa quando il candidato di punta dei repubblicani americani al Senato, Todd Akin, ha lasciato intendere che alcune violenze sono "legittime", blogger e attivisti hanno trasformato questa storia nel suo peggiore incubo. La tempesta che hanno creato gli è costata quella competizione elettorale e il Partito Repubblicano, definendo la sua dichiarazione "insultante e non accettabile", gli ha tolto ogni sostegno economico e gli ha chiesto di fare un passo indietro. Questo ha dato il via a un dibattito sulla violenza sessuale che sta ancora proseguendo negli USA.
Possiamo fare in modo che persone come Akin non possano più entrare nelle istituzioni in nessuna parte del mondo. Se un numero sufficiente di noi donerà una piccola quantità di denaro ora, permetterà di lanciare una campagna che abbia un effetto immediato e che potrebbe cambiare il corso di elezioni come quella a cui partecipava Akin in tutto il mondo e costringendo tutti i partiti a pensare attentamente a chi candidano. Annuncia ora il tuo sostegno in modo che si possa partire già da subito con il nostro piano:

https://secure.avaaz.org/it/end_the_war_on_women_loc/?bSlSMab&v=21806

Sempre di più i membri di Avaaz stanno alzando il livello della sfida nella difesa dei diritti delle donne: in Afghanistan, abbiamo collaborato per proteggere Lal Bibi nel momento in cui ha fatto conoscere al mondo il suo orrendo stupro; in Honduras, abbiamo lottato al fianco delle donne contro una legge che le avrebbe messe in prigione per il solo fatto di usare la pillola del giorno dopo, anche nel caso di violenza sessuale. Ora possiamo affrontare il problema alla radice cambiando chi siede in parlamento e chi ci governa, decidendo della vita delle donne!

Mia, David, Jooyea, Michelle, Alex, Ricken, Alaphia, Emily e tutto il team di Avaaz

 

 


 

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