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Voucher: quando è il pubblico a sfruttarli di Gianluca De Angelis

Il Nord, Toscana inclusa, si conferma l'area con il maggiore volume di buoni lavoro acquistati, ma è il Centro-Sud a far registrare le variazioni più intense

| Scritto da Redazione
Voucher: quando è il pubblico a sfruttarli di Gianluca De Angelis

Con 101 mila nuove assunzioni a tempo indeterminato (al netto delle cessazioni) sul totale dei 616.543 nuovi rapporti di lavoro subordinato, tra gennaio e ottobre 2015, l'aggiornamento dell'Osservatorio Inps sul Precariato conferma l'inutilità del Jobs Act, almeno per quanto riguarda la sbandierata estensione delle tutele. Per assaporarne la pericolosità, invece, si deve abbandonare il terreno minatissimo della subordinazione per arrivare a quello, quasi inesplorato, del lavoro accessorio.

Anche a ottobre, infatti, aumenta il valore dei buoni lavoro acquistati presso l'Inps, toccando quota 91.867.175 euro, ben 10.483.701 euro n più rispetto a quello acquistato fino a settembre dall'inizio dell'anno (+2,8%). Si tratta dell'ennesima variazione positiva dall'inizio del monitoraggio, nel 2013, quando il valore dei voucher acquistati nei primi dieci mesi dell'anno era di 32.474.384 euro. Un incremento del 282,9%, non male per una forma di lavoro che si presume “accessoria” rispetto al lavoro previsto in una certa attività.

Nella mappa le regioni sono state riproporzionate sulla base della variazione 2015 su 2013, nello stesso periodo gennaio-ottobre. Il valore assoluto è, invece, stato usato per i colori, mentre in etichetta il valore in voucher acquistato nel solo mese di ottobre 2015.

Distorsione spaziale basata su variazione 2015 su 2013 (periodo gennaio-ottobre)

Il Nord, Toscana inclusa, si conferma l'area con il maggiore volume di voucher acquistati, ma è il Centro-Sud a far registrare le variazioni più intense (cfr. Tabella N°2, in fondo).

Le Regioni campioni, per valore assoluto acquistato, anche nell'ultimo aggiornamento sono la Lombardia (1.998.766 euro), il Veneto (1.451.918) e l'Emilia Romagna (1.319.467), che corrispondono a variazioni positive sul mese di settembre rispettivamente dell'13,5%, dell'1,7% e del 2,6%.

Le variazioni più interessanti di ottobre su settembre sono quelle registrate per l'Umbria (+13,6%), la Lombardia (+13,5%) e l'Abruzzo (+13,4%). La variazione negativa più significativa è, invece quella del Trentino Alto Adige (-21,4%), seguita da altre regioni a economia fortemente turistica: Sardegna (-17,6%), Calabria (-15,2%), Sicilia (-9,6%) e Puglia (-8,7%).

Fonte: rassegna sindacale

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