Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 09.48

Pizzighettone al voto il 5 giugno La campagna elettorale al rush finale

Eh sì, siamo proprio alle battute finali! Non già di un confronto, quanto soprattutto di una “campagna”. In cui l’impulso a misurarsi per migliorare il prodotto progettuale, ha ceduto, semmai ci fosse stato, all’autoreferenzialità.

| Scritto da Redazione
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Ognuno ha posto sopra la bancarella (d’altro lato, si ricorderà bene che Pizzighettone assurse alla celebrità nazionale in forza della motivo cantato da Achille Togliani e dal Duo Fasano, allora furoreggianti al primo Festival canoro per eccellenza) quel che passa il convento. Vale a dire, a parere di chi scrive, poco, miseramente poco.

Qui, come altrove, nei medio-piccoli centri, la competizione non avviene tra “progetti” alternativi discendenti da rimandi ideologici e da analisi articolate su una prospettiva strategica, cui informare la gestione del prossimo mandato quinquennale.

Qui, soprattutto, da parte dei competitors (l’opposizione uscente), che dovrebbero sostanziare con pregnanti contenuti la proposta alternativa, si è pensato quasi esclusivamente a raccogliere consensi.

D’altro lato, andrebbe considerata la circostanza della presentazione di ben quattro formazioni. Che sufficientemente dice dello sfilacciamento, cui è ormai giunto il tessuto politico.

Delle due liste, ectoplasma nel profilo programmatico, ci sarebbe poco da dire.

Serviranno solo, come d’altro lato ben sapevano e sanno i loro promotori, come azione di disturbo. Tam quam non esset. Se non per il fatto che, sull’ala di un’evidente impronta populistica, potrebbero, anche nel caso fallissero, come assai probabile, l’obiettivo della vittoria o almeno dell’elezione di un rappresentante, alterare il risultato finale.

Resta in campo l’evidente contrapposizione tra i due big.

Da una parte l’ “Alleanza Civica”, che è la continuazione in forma aggregata della collaborazione di profilo istituzionale tra la Giunta in carica ed il consigliere della lista civica di centro, Fulvio Pesenti. E, dall’altra, la non sufficientemente camuffata lista catto-comunista di un PD, approdato definitivamente nell’orbita dei players aclisti.

Come non definire così, infatti, la leadership dell’ex vicesindaco della Giunta Bernocchi. Il candidato-sindaco Tagliati, dopo un breve mandato (non rinnovato e senza obbligo di dettagliate spiegazioni, doverose per una candidatura alla funzione pubblica) alla presidenza provinciale delle ACLI, si è “messo a disposizione” dell’impegno comunale.

Senza confronto con altri potenziali partners dell’area di centro-sinistra (che pure si erano manifestati) e senza una reale selezione interna (che avrebbe potuto essere quella delle primarie).

Niente di niente! Come si sa, nel pollaio potenzialmente c’erano un gallo ed una gallina. La seconda, per quanto inserita nella lista comunale, è stata dirottata su incarico amministrativo (molto impegnativo e ben remunerato) a Cremona.

Ed ecco spianata così la strada al candidato unico. Che, se eletto, potrà continuare così a vivere la politica e di politica (cosa non fa la mestierizzazione istituzionale, appunto!).

E la proposta progettuale alternativa sulla base della quale tentar di scalzare l’assetto uscente? Ci si limita genericamente a propugnare un potenziamento dei servizi a favore di tutti e dei più bisognosi.

Non c’è che dire: un’alzata d’ingegno di assoluta novità!

Restano pervicacemente radicati in una logica ripiegata sul presente e di pura spesa. E della prospettiva di procurare nuove risorse per rendere più equa e più giusta la redistribuzione dell’offerta di servizi comunali?

E di un minimo di riflessione su linee-guida che consentano di allacciare l’ancora importante (anche se diciamo francamente decaduto) centro rivierasco dell’Adda a dinamiche di rilancio in chiave espansiva?

E di un minimo di visione per rendere organica e concreta la potenzialità del pacchetto attrattivo di Pizzighettone (sul piano dell’evidente dotazione infrastrutturale e dell’eccezionale patrimonio storico-monumentale ed ambientale)?

Nessuna risposta!

Il pacchetto di mischia del (cosiddetto) centro-sinistra su questo terreno è restato silente. Anzi ha mostrato, col tentativo di deragliamento della significativa iniziativa promossa dalla Confcommercio sul tema della riqualificazione del centro storico di Pizzighettone, attraverso la valorizzazione del patrimonio storico monumentale ed in particolare il Comparto Nord delle antiche Casematte delle Mura, di non ritenere il pregevole lavoro delle precedenti giunte (e dell’ultima in particolare) patrimonio di tutta la comunità.

Su cui, come dimostra il prestigioso riconoscimento assegnato a Pizzighettone dal Touring Club Italiano, è legittimo attendersi un ritorno da parte della domanda di turismo culturale ed ambientale e su cui è doveroso investire ancora.

Per elevare l’attrattività di un centro che, dalla rassegna Fiere dell’Adda all’encomiabile recupero delle mura, ha fatto passi da gigante nel panorama storico-monumentale e ne può fare anche a livello di terziario.

Perché, è bene su questo chiarirsi le idee, il passato della fabbrica-paese è passato. E, se si vuole evitare un lento declino della comunità prospera e sviluppata che è stata Pizzighettone, bisogna delineare un progetto congruo di resilienza e di rilancio.

In trent’anni il centro rivierasco dell’Adda è impercettibilmente scivolato dai vertici della classifica dello sviluppo economico ad una indeterminata condizione di stagnazione.

La comunità non se ne è accorta, perché il mantenimento di un certo benessere è stato assicurato dal flusso previdenziale maturato ai tempi dell’industrializzazione.

Lunga vita ai pensionati! Ma chi pensa a creare posti di lavoro per i giovani determinati a restare in questa comunità?

Indubbiamente, l’offerta, su cui l’encomiabile associazionismo locale (Volontari delle Mura e Pro-Loco) e l’istituzionale municipale hanno lavorato molto bene, di turismo culturale è, col tempo, diventata una seria e concreta prospettiva.

Ma, per incidere nello sviluppo in chiave espansiva, bisogna mettere in moto la filiera che crea indotto economico.

L’altro corno del dilemma è rappresentato incontrovertibilmente dalla capacità di incidenza e di ripristino di un assetto economico capace, attraverso il settore manifatturiero o terziario avanzato, di creare occupazione e stabilizzazione.

Argomenta il contributo di “Pizzighettone al Centro” al programma dell’Alleanza Civica: “Il nuovo mandato amministrativo dovrà porre in cima alle priorità strategiche un ineludibile, fecondo progetto teso ad aggregare un’entità comunale, capace, da un lato, reggere l’onda d’urto della riduzione della spesa pubblica attraverso l’ottimizzazione del rapporto tra spesa e qualità dei servizi e, dall’altro, di rappresentare un’entità significativa nelle dinamiche di infrastrutturazione del territorio e di attrazione di nuove intraprese produttive su di esso.

Con il che ci si intende riferire alla concreta attivazione del polo logistico ed intermodale di Tencara; che potrebbe essere per la municipalità dell’Adda quel che fu un secolo fa il processo di industrializzazione impresso dalla Pirelli/Enka.”

La nuova amministrazione municipale, sotto tale profilo, non potrà che affrontare una convinta e serrata iniziativa volta a rinsaldare le sinergie con i Comuni storicamente e naturalmente gravitazionali.

Fino a preludere alla formazione di un’unica entità municipale, capace di ottimizzare la spesa pubblica locale per liberare risorse utili al miglioramento dei servizi. E per costituire un Comune dell’Adda Sud che, per la sua entità, possa avere qualificata udienza nelle politiche di riequilibrio territoriale. 

E’ da qui, da questa consapevolezza, da questo sforzo che Pizzighettone ed il suo hinterland delle terre dell’Adda Sud possono riprendere contatto con un nuovo sviluppo.

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A dimostrazione che non siamo entrati in campo per scopi di parte, cogliamo l’occasione di segnalare ai prossimi amministratori una palese incongruenza.

Allo scopo di confezionare adeguatamente il servizio, ci siamo recati a Pizzighettone. Nello scatto di qualche immagine fotografica, abbiamo colto una palese incongruenza con il risultato nettamente positivo di un profondo restyling del centro storico (di cui va dato atto alla Giunta ed all’assessore Barili). Pizzighettone è molto presentabile oggi come degno detentore della “bandiera arancione”. Ma che c’azzecca tale incontrovertibile realtà con quella superfetazione (una specie di pollaio pensile in ferro ed ondolux) che troneggia sulla cuspide del tetto municipale?

1° foto: Pizzighettone- la piazza del Municipio

2° foto :Palazzo Comunale di Pizzighettone - superfettazione sul tetto

3° foto :Pizzighettone- il Corso 

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