Il relatore Marco Boschetti, direttore del Consorzio agrituristico mantovano “ Verdi Terre d’Acqua” ha subito chiarito che il nuovo approccio è in fondo la riscoperta di un approccio antico: l’agricoltura e l’azione umana che utilizza la terra sono innanzitutto un fatto culturale. Senza una nuova mentalità e una visione interdisciplinare quel territorio storicamente e geologicamente complesso che è la Pianura padana è destinato a perdere progressivamente di valore sotto lo sfruttamento intensivo imposto dalla globalizzazione. Ci sono tre tipi di agricoltura che attualmente convivono insieme: l’agricoltura industrializzata dell’agroalimentare che deve misurarsi con la difficile e crescente competizione internazionale. L’agricoltura delle aziende di grandi estensione che sempre più diventa monocultura e si adegua al mercato ricorrendo ad attività temporaneamente lucrative come quelle degli impianti di biogas, sfruttando opportunità di leggi sbagliate sia sul piano etico che ambientale. Infine esiste l’agricoltura a gestione famigliare, quella che meglio può affrontare con intelligenza, duttilità e creatività le nuove sfide: una produzione di qualità e non solo di quantità, attenzione alla biodiversità con recupero di prodotti tipici locali, vendita diretta ai consumatori, tutela dell’ambiente e del territorio contribuendo alla rigenerazione del paesaggio. Questo tipo di agricoltura è capace di innovazione sociale, associa i piccoli produttori, allarga la sua sfera di attività offrendo servizi turistici e servizi sociali. E’ l’agricoltura da rilanciare e sostenere a livello locale, nazionale ed europeo. E’ un’agricoltura multifunzionale che in Germania e Francia è molto più di una nicchia anche perchè è in grado di rispondere meglio alla sfida dei cambiamenti climatici: produce meglio, non impoverisce il suolo, non emette grandi quantità di CO2 e gas climalteranti, anzi si misura con la necessitò di riforestazione dell’habitat e di un uso più equilibrato dell’acqua. La città deve rifiorire con la maggiore presenza di mercati contadini, mercati locali ricchi di socialità e di domanda crescente di prodotti di qualità biologica alta e tipica. Trattati internazionali di libero scambio come il CETA e il TTIP sono nemici di questa prospettiva. Ecco perchè il valore della terra si sposa con il valore di una cultura innovativa e insieme ricca di saperi antichi e scientificamente avanzati. Con mano queste nuove frontiere le possiamo toccare con le esperienze diffuse degli Agriturismi e con le Fattorie didattiche. La riconversione ecologica della pianura padana passa anche da qui.
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