Martedì, 23 aprile 2024 - ore 10.08

Accordo Comuni/Stogit Degli Angeli (M5S) : le briciole ai comuni cremaschi

Ricordiamo che le perdite non contengono solo metano, che rappresenta il 96% del gas naturale, ma vanno ricompresi ricompresi anche idrocarburi come il benzene e gli xileni, sostanze tossiche, nocive. “Sul territorio rimangono solo i disagi e problemi ambientali pesantissimi che non hanno prezzo.

| Scritto da Redazione
Accordo Comuni/Stogit  Degli Angeli (M5S) : le briciole ai comuni cremaschi

Accordo Comuni/Stogit  Degli Angeli (M5S) : le briciole ai comuni cremaschi

Accordo Comuni/Stogit  multinazionale elargisce 8,7 milioni a titolo di risarcimento per compensazioni ambientali. Degli Angeli (M5S): “Si tratta di briciole, che la società distribuisca piuttosto delle royalties ai cittadini e comuni eseguano lavori di vera compensazione ambientale”

Inquinamento, danni ambientali e salute a rischio. Il consigliere del M5S di regione Lombardia Marco Degli Angeli torna a farsi sentire sull’accordo con Stogit: “Un contenzioso durato 3 anni e che  restituisce ai cittadini solo poche briciole in cambio di impatti e rischi ambientali giustificati solo da interessi economici privati. È del tutto inaccettabile”.

Regione Lombardia, Anci Lombardia e Stogit, il maggiore operatore italiano ed europeo nello stoccaggio del gas naturale, hanno raggiunto qualche settimana fa  un accordo sulla proroga delle concessioni di stoccaggio degli impianti ospitati in diversi comuni tra cui quelli del cremonese Sergnano e Ripalta Cremasca.

L’accordo prevede che l’azienda elargisca 8,7 milioni di euro a titolo di compensazione ambientale. Tutti destinati al miglioramento e al recupero ambientale del territorio, ma il consigliere pentastellato Cremasco, non ci sta: “L’accordo che è stato fatto - puntualizza - porta sul territorio pochissimi soldi di risarcimento. Al netto del fatto che ciò che mette a rischio l’ambiente e la salute non sia monetizzatile, mi stupisco sul come certi colleghi politici, esponenti del territorio, si siano detti soddisfatti di tale accordo, a me sembra più una presa in giro. Inoltre i progetti che iniziano a prendere forma nei comuni non non sono proprio interventi di riqualificazione ambientale. A Ripalta Cremasca  ho visto solo progetti con asfalto e lavori d'edilizia.”.

Non le manda certo a dire Degli Angeli, che  chiarisce come “qui stiamo parlando di impianti che hanno perdite fisiologiche di milioni di metri cubi l’anno di gas, inoltre a Sergnano è in corso una bonifica delle falde acquifere che dura da più di 15 anni. Di cosa stiamo parlando? E soprattutto - domanda provocatorio Degli Angeli - quali sono i benefici per il territorio?”.

La risposta vien da sola: siamo un corridoio del gas, per noi nessun beneficio se non i 3,500 metri cubi di gas metano rilasciati (come dichiarato dall'azienda stessa) in modo fisiologico ogni giorno a Sergano, 1,3 milioni di metri cubi in un anno. A Ripalta Cremasca, sede di un altro impianto, i metri cubi sono invece circa 3 milioni.

Ricordiamo che le perdite  non contengono solo metano, che rappresenta il 96% del gas naturale, ma vanno ricompresi ricompresi anche  idrocarburi come il benzene e gli xileni, sostanze tossiche, nocive. “Sul territorio rimangono solo i disagi e problemi ambientali pesantissimi che non hanno prezzo.

Ma se proprio si volesse dare un costo al problema, andrebbe ricordato che stiamo parlando di una multinazionale con utili operativi oltre il mezzo miliardo di euro all'anno. A fronte di ciò - chiosa Degli Angeli - ritengo che per i cittadini sia giunto il momento di avere dei vantaggi e non solo oneri”. Degli Angeli sta facendo riferimento alla buona pratica adottata dallo stato della Alaska. Lì, senza differenza di ceto sociale, ai residenti viene destinato un dividendo annuo derivato dalle royalties petrolifere. Si tratta - chiarisce Degli Angeli - di uno dei più longevi e riusciti esperimenti di reddito universale di base compiuto nella nostra cultura, che parte dal concetto base molto importante: i cittadini residenti su quel territorio sono in un qualche modo i proprietari di quelle risorse”.

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