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Acli, troppe incognite per il futuro

| Scritto da Redazione
Acli, troppe incognite per il futuro

MANOVRA: PREOCCUPATE LE ACLI, "TROPPE INCOGNITE SUL FUTURO"
Andrea Olivero: «Bene la tassazione delle rendite. Ma dov'è il quoziente
familiare?»
Roma, 1 luglio 2011 - Una manovra con «troppe incognite sul futuro». La
scelta di rimandare ai prossimi due anni il grosso del risanamento dei conti
lascia «perplesse e preoccupate» le Acli, che danno un primo giudizio sul
decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri.

«Molti annunci e troppi rinvii generano inevitabilmente confusione e
inquietudine. Sia per quanto riguarda i tagli che le riforme». Per il
presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, «la manovra non sembra dare
al Paese le certezze di cui ha bisogno. Ci sono i tagli preoccupanti agli
enti locali, che mettono definitivamente a repentaglio i già scarsi servizi
sociali, oltre a pregiudicare lo stesso sviluppo del federalismo. Mentre la
riduzione dei costi della politica appare poco più di una generica
dichiarazione di intenti. Il tema dell'abolizione delle province non è
neppure accennato. Ma il Paese ha bisogno di riforme almeno quanto ha
bisogno di conti a posto».

«C'è perplessità - continua Olivero - sulla capacità della manovra di
rilanciare lo sviluppo. La liberalizzazione del collocamento è cosa buona.
Il forfait fiscale per i giovani imprenditori è un buon segnale. Ma tutto
ciò non appare sufficiente a far ripartire l'economia e l'occupazione, a
sostenere i redditi delle famiglie». Quanto all'apertura dei negozi la
domenica, per Olivero «va in direzione contraria rispetto a quanto chiedono
le organizzazioni del lavoro e in particolare il mondo cattolico».
L'innalzamento dell'età pensionabile delle donne «è fatto senz'altro in
maniera graduale, ma mancano norme compensative che vincolino i risparmi
ottenuti all'investimento nelle politiche di sostegno all'occupazione
femminile».

Tra gli aspetti positivi, le Acli segnalano l'introduzione del prelievo del
20% sulle rendite da capitale, «una misura di equità fiscale chiesta da
molti e da molto tempo». «Peccato invece l'accantonamento, se dovesse essere
confermato, della tassa sulle transazioni finanziarie inizialmente
ipotizzata dal Governo». Bene anche il preannuncio della riforma del
welfare. «Una riqualificazione e un riordino della spesa sociale sono
senz'altro necessari - afferma Andre Olivero - , e chiediamo da subito un
coinvolgimento dei soggetti che operano quotidianamente in questo settore.
Ma alcune cose si possono fare a costo zero, altre no. Il mancato reintegro
dei fondi per le politiche sociali rende difficile accostarsi a qualsiasi
tavolo in maniera serena. Senza risorse messe in campo, una riforma del
welfare appare difficilmente realistica».

Infine la riforma fiscale. «E' ancora presto per capire se andrà a
ridistribuire le risorse o a premiare ancora una volta i redditi più alti.
Quello che è certo è che ci era stata promessa in campagna elettorale, e poi
ancora ad inizio legislatura, l'introduzione del quoziente familiare. Di
quella promessa non c'è traccia alcuna. Manca totalmente qualsiasi
riferimento ad un fisco a misura di famiglia. Il presidente del Consiglio
dovrebbe spiegare agli italiani perché si è rimangiato la parola data agli
elettori».

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