Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 20.27

Acqua alta a Venezia ma il Mose non è attivo

Acqua alta a Venezia. ''Mose non è attivo'' dice il sindaco Brugnaro. ''Siamo sott’acqua in maniera drammatica'' denuncia il Procuratore di San Marco

| Scritto da Redazione
Acqua alta a Venezia ma il Mose non è attivo

Venezia è sotto l’acqua e il Mose non è attivo. Il Centro maree territoriale rivedendo le previsioni di alta marea aveva annunciato un massimo di 145 centimetri alle 16.40. Le revisione al rialzo della stima di acqua alta è dovuta al rinforzo anomalo del vento di bora, come ha spiegato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.

“Sono al Centro Maree per seguire l’evolversi della situazione. Il sistema Mose non è attivo” ha twittato il primo cittadino. “Siamo sott’acqua in maniera drammatica. Il nartece è completamente allagato e se l’acqua sale andranno sotto anche le cappelle interne” è la denuncia del procuratore della Basilica di San Marco.

Ma come mai il Mose non è attivo? Per azionarlo servono alcune ore di anticipo e siccome fino a stamattina la previsione di marea massima non arrivava a 130 centimetri, la città è stata colta di sorpresa.

“Siamo in una fase sperimentale, nella quale si alza quando c’è una previsione di 130 centimetri: l’allerta viene data 48 ore prima, per permettere non solo di emettere le ordinanze per la navigazione ma anche per convocare le squadre operative” dice all’Agenzia Ansa la dirigente del Provveditorato alle opere pubbliche del Nordest Cinzia Zincone.

“Infatti, nonostante a Venezia si parli di ‘strucare el boton’ (pigiare il bottone), in realtà l’operazione nasce con molto anticipo e va preparata. Fino a questa mattina le previsioni non arrivavano a 130 cm e quando sono cambiate si era fuori tempo massimo. Si prevede che possano esserci margini di errore, ma non così ravvicinato” ammette Zincone.

L’auspicio, aggiunge, è che si verifichino due condizioni: “La prima è che il vento, cioè l’elemento più imponderabile e fantasioso del mondo meteorologico, spinga le acque fuori della laguna e faccia quello che oggi noi non siamo stati in grado di fare. La seconda è che si riesca a fare tesoro anche di questa esperienza per aggiornare le procedure” in modo da non farsi cogliere impreparati.

Il maltempo che sta investendo in queste ultime ore diverse regioni d’Italia, non solo il nord est, ha richiesto solo fino a stamane qualcosa come 3000 interventi dei vigili del fuoco che hanno soccorso in totale quasi 500 persone. Tra le regioni più colpite dall’ondata di maltempo, oltre al Veneto, anche Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, ma anche Campania e Sicilia dove sono stati eseguiti 350 interventi da parte dei pompieri.

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